- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

venerdì 5 febbraio 2016

Adl cresce e attacca: “Basta sparare sui dipendenti pubblici”

BUSTO ARSIZIO – Adl è un piccolo e combattivo sindacato. “Piccolo sì, ma in ascesa”, precisaFausto Sartorato, da anni riferimento del sindacalismo di base a Busto Arsizio.
Lo conferma il fatto che, dopo le sedi di Varese, Busto e Gallarate, di recente ha aperto i battenti uno sportello anche a Milano (dove prossimamente potrebbe vedere la luce un altro ufficio).
Stiamo diventando grandi – osserva Sartorato – ma sarà sempre la base a decidere. E l’obiettivo rimane sempre e comunque quello di tutelare i lavoratori. Le poltrone o le beghe interne non fanno per noi. Per questo posso dire che la scelta di abbandonare Usb, oggi in grande difficoltà, è stata giusta. Ho creduto in quel progetto, ma purtroppo i vertici nazionali si sono allontanati dalla vera missione di un sindacato”.
In tutte le sedi sarà possibile compilare le pratiche di patronato e tutti i servizi legati al Caf.
Inoltre, dopo la sentenza della Consulta che ha definito anticostituzionale la mancata indicizzazione delle pensioni a partire dal 2012 e il successivo decreto del governo, Adl è al fianco dei pensionati che intendono presentare i ricorsi all’Inps, per richiederemo l’applicazione integrale di quanto stabilito dalla Corte.
Sul fronte del pubblico impiego, a breve a Busto si terrà un’importante riunione sulle progressioni orizzontali. Ma Sartorato allarga il discorso sul piano nazionale: “Le polemiche per i ‘furtbetti del cartellino’ sono pretestuose. Sparare sui dipendenti pubblici è scorretto, perché a fronte di pochi furbi, che è giusto che paghino, ci sono migliaia e migliaia di lavoratori esemplari che forniscono un servizio di qualità sebbene le difficoltà non manchino. Guardiamo a Busto, dove il Comune è fortemente sotto-organico o dove ci sono educatrici di asili ultrasessantenni che svolgono quotidianamente un lavoro molto faticoso. Ripeto: chi sbaglia deve pagare, ma generalizzare è sbagliato”.