Ultime
ore a disposizione per circa mezzo milione di pensionati italiani,
titolari di prestazioni
collegate al reddito, per presentare all’Inps la dichirazione
della situazione reddituale del 2014. Il 31 marzo, infatti, scade
il termine ultimo per l’invio dei modelli Red con cui sarà
possibile continuare a ricevere, ad esempio, l’integrazione al minimo,
le maggiorazioni
sociali, gli assegni sociali,
i trattamenti d’invalidità
civile, quelli di famiglia, le pensioni ai superstiti
(indirette o di reversibilità che siano) e altre
maggiorazioni.
Si
tratta, cioè, di quelle prestazioni che possono essere erogate solo se il
pensionato ha entrate
inferiori a un determinato ammontare. Tanto che ogni anno l’Inps
richiede ai beneficiari la verifica dei propri redditi e, qualora previsto anche
del coniuge o dei componenti del nucleo familiare, accertandone e rinnovandone
così il diritto.
La
scadenza di quest’anno assume un rilievo importante, perché per la prima volta
l’Inps – nella campagna di razionalizazione e spending review che ha
intrapreso – non ha inviato la consueta comunicazione cartacea
ai pensionati, utilizzando anche il pugno duro nei confronti di quanti non si
atterranno all’obbligo. Tant’è che in caso di mancata comunicazione o di assenza
dei dati entro il 31 marzo, le prestazioni collegate al reddito verranno sospese
a partire dall’inizio di gennaio 2017, così come previsto dalla circolare 195 del 30 novembre
2015.