- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

domenica 22 maggio 2016

Il ministro Fekl: "Ecco perché all'Italia, come alla Francia, conviene dire no al Ttip"

"NOI francesi e voi italiani abbiamo molti interessi in comune, ma gli americani non vogliono ascoltare. E noi, possiamo forse accettare che le cose non cambino? Se le condizioni sono queste, allora diciamo di no al trattato di libero scambio tra Europa e Usa".  Così parla la Francia, o meglio così parla Matthias Fekl, il 37enne che da Parigi regge le fila del dossier "Ttip". Il segretario di Stato per il commercio estero è al fianco di François Hollande in quella che chiama "la lotta", e che lui combatte, diplomaticamente, dal Quai d'Orsay. "Gli americani devono aprire di più i loro mercati", dice Fekl, che spiega le ragioni della contrarietà di Parigi al Ttip: le troppe poche concessioni fatte dagli Usa, la difesa del made in France (o del made in Italy) e di "una certa qualità della vita", la tutela dell'ambiente e dell'accordo sul clima, l'equità, la trasparenza dei negoziati.

Perché la Francia dice "no" al Ttip?
"Gli europei danno la sensazione, a volte, di considerare un onore il fatto stesso di negoziare con gli Usa, senza considerare con concretezza e precisione se i negoziati vanno o no in una direzione favorevole per le nostre economie. Ad oggi, gli europei hanno fatto molte offerte assai precise, gli americani invece non hanno dato alcun segnale positivo. Allo stadio attuale dei negoziati, ci sono ragioni di fondo per dire forte e chiaro "no" al Ttip".
repubblica.it