- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

martedì 26 luglio 2016

AIRPORT HANDLING MALPENSA: Ci rubano tempo e salario, ma ci vogliono col sorriso.

Ci risiamo, il buco nero che risucchia tempo libero e salario dei lavoratori dell'handling si è riaperto, o più probabilmente non si è mai chiuso.
L'11 luglio 2016, i sindacati confederali e i vertici aziendali di Airport Handling sottoscrivono un accordo, un altro fra i migliori possibili (nb: ironia in corso), che prevede l'applicazione del nuovo ccnl relativamente all'aumento del monte ore, da spalmarsi in termini e modalità unilaterali stabilite dall'azienda.
Colpisce e offende la totale mancanza di comunicazione fra l'azienda e i suoi dipendenti, che sono azienda essi stessi. È irritante l'assenza, da parte dei sindacati firmatari, di quella sensibilità e di quell'orecchio, con cui dovrebbero ascoltare e servire i propri iscritti. Questa sensibilità si acquisisce vivendo e lavorando nei reparti, ma i delegati dei sindacati confederali sono distaccati e pagati dall'azienda per studiare e firmare accordi che penalizzano i lavoratori che rappresentano e di cui non hanno il polso.
Ricordiamo ad Airport Handling, CGIL, CISL, UIL, UGL, FLAI e SINPA, che Malpensa a fine 2015 è stato l'unico aeroporto in Italia a dire un sonoro NO all'applicazione del nuovo ccnl, ulteriormente peggiorativo del welfare vigente.
Per l'ennesima volta la volontà dei lavoratori viene vergognosamente ignorata. I confederali e AH, firmando l'accordo dell'11 luglio, perseverano sulla strada di uno scollamento evidente (voluto?) fra l'azienda e i propri dipendenti.
Adl e Cub hanno promosso una petizione, chiedendo che sia indetto con urgenza un referendum, che permetta ad ogni lavoratore interessato di manifestare la propria volontà di accettare o rifiutare il nuovo accordo, congelando l'attuale monte ore senza ulteriori decurtazioni dei meritati riposi, in attesa dell'esito referendario.
La voce dei lavoratori in questo frangente è stata forte e inequivocabile.
In meno di 5 giorni sono state raccolte più di 770 firme!
Un numero che fa paura. Considerando che la popolazione aeroportuale dell'handling, fra Malpensa e Linate, ammonta a circa 1400 dipendenti, si può parlare di plebiscito.
I numeri dicono soprattutto come sia palese che la lista dei firmatari sia assolutamente trasversale, accomunando gli associati di adl, cub, confederali e quelli che non sono accreditati di alcuna tessera sindacale, mostrando come le organizzazioni sindacali, che hanno l'onere e l'onore delle trattative, non rappresentino più i lavoratori. In AH si deve ripristinare la democrazia costituendo nuove rappresentanze dei lavoratori!
Infatti i vertici aziendali si sono spaventati e hanno cercato di correre ai ripari in maniera alquanto goffa, fintamente amichevole e informale, convocando e sottraendo all'operativo, tramite e-point, singoli lavoratori dell'handling, per chiedere delucidazioni sui motivi del malumore generale.
Consegnando le firme, i rappresentanti di Adl e Cub hanno chiarito senza mezzi termini ai responsabili del personale, come una convocazione in una stanza a porte chiuse con 2/3 elementi dell'establishement aziendale puzzi un po' troppo di intimidazione.
Abbiamo spiegato personalmente e in modo cristallino le ragioni dello scontento.
È stato rimarcato come l'azienda abbia trascurato per anni l'opportunità di trasformare i part time in full time e come una più oculata gestione dei contratti avrebbe sopperito ad un'esigenza di ore lavorate aggiuntive.
Ribadiamo e chiediamo con forza il blocco immediato del nuovo accordo, fino all'esito della consultazione referendaria, che la maggioranza dei lavoratori ha chiesto in modo corale e inequivocabile.

Malpensa 24 luglio 2016