I dati
diffusi da Inps dimostrano eloquentemente il bluff del jobs act. Se prendiamo il
periodo compreso tra il 1 Gennaio e il 30 agosto 2016 e confrontiamo i dati con
quelli dell'anno precedente son solo dolori per il Governo della precarietà.
Nel
periodo appena menzionato si registrano ben 395 mila contratti a tempo
indeterminato in meno che in percentuale corrispondono a -32,9% E quando
parliamo di contratti a tempo determinato si includono anche le assunzioni
stagionali, anch'esse in calo rispetto al 2015.
Perchè
crollano le assunzioni a tempo determinato?
Perchè ci
sono meno incentivi a fondo perduto per le imprese che nel 2015 avevano anche il
totale abbattimento dei contributi previdenziali per ben 36 mesi Ma un altro
dato incontrovertibile è quello della trasformazione dei contratti a tempo
indeterminato, il calo supera il 35%, insomma pochi dati che da soli smentiscono
le bugie del Governo sulla creazione di nuovi posti di lavoro e sulla ripresa
dei consumi e dell'economia.
Aumentano
invece lavoro nero, lavoro gratuito e voucher.
Da cosa
lo deduciamo?
Dall'aumento
degli stage e dal fatto che la perdita dei contratti a tempo determinato viene
compensata dalla crescita dei voucher che in un anno aumentano del 36% e pensare
che nel 2015 erano cresciuti, rispetto al 2014, del 71,3%.
Aumentano i
licenziamenti.
del resto
la cancellazione delle tutele collettive ed individuali è servita a tale scopo,
nel 2016 i licenziamenti "per giusta causa" sono cresciuti del 31%sempre nei
primi 8 mesi dell'anno 2016 rispetto ai dati del 2015 che già avevano registrato
circa 900 licenziamenti in piu' rispetto al 2014.
19 ottobre
2016