Quando si
vuole costruire un nuovo Ospedale l’Ente Pubblico si trova davanti due strade:
mettere mano al
portafoglio della Regione Lombardia, quindi
alle nostre tasse o utilizzare il Project
Financing detto
anche Finanza di Progetto.
Nel primo
caso viste le recenti ristrutturazioni effettuate nei due Ospedali e quelle in
divenire già programmate ed in corso d’opera, non si capisce perché non si possa
destinare altre risorse per rimodernare del tutto i Nosocomi di Busto e
Gallarate, risorse che saranno ovviamente molto ma molto meno rispetto ad un
progetto di costruzione dal nulla.
Nel
secondo caso, cosa molto più probabile secondo noi, l’utilizzo del sistema della
Finanza di Progetto prevede in pratica che il Privato costruisce il nuovo
Ospedale ed in
cambia sfrutterà (è proprio il caso di
dirlo) i servizi non sanitari ed amministrativi (manutenzione, pulizie, verde,
trasporti, ristorazione, lavanderia, sterilizzazione, smaltimento rifiuti,
magazzini, uffici, ecc.) e commerciali (parcheggi, bar, negozi, edicola,
ecc.) per un numero di anni solitamente tra
i venti e i trenta. Sperando che poi che non gestisca
anche le assunzioni di personale sanitario o lo stesso
personale..
Non finisce qui ovviamente.
Il gestore privato essendo concessionario
riceve soldi dalla Regione Lombardia per gestire tutto quanto ( classico di qualunque appalto).
In pratica i servizi non sanitari diventano
una gallina dalle uova d’oro per fare rientrare il privato dai
costi sostenuti per la costruzione dell’Ospedale. Di fatto l’Ospedale viene
gestito da un privato per un numero enorme di anni con costi di gestione per il Socio Pubblico che rischiano di
essere insostenibili.
Secondo la Corte dei Conti del Veneto il project financing non è adatto per gli
ospedali. Dal punto di
vista dei conti pubblici una vera e propria caporetto.
Come se non bastasse il decreto
Balduzzi, concede la possibilità di
attribuire al concessionario le vecchie strutture ospedaliere da
dismettere, “ove
l’utilizzazione comporti il mutamento di destinazione d’uso, da attuarsi secondo
la disciplina regionale vigente”.
Condominii e centri commerciali al posto dei vecchi ospedali per incentivare il privato alla
partecipazione alle gare di project financing.
Vogliamo poi parlare del fatto che
il nuovo Ospedale sorgerà in mezzo alle
città di Busto Arsizio e Gallarate, difficilmente raggiungibile dalle
persone come invece
avviene tutt’ora (vedasi Legnano)..
Vogliamo parlare della riduzione dei posti letto? che avverrà visto che si passa da
due ad un Ospedale, Delle liste di
attesa? Della fine che
faranno le Lavoratrici in esubero? RICORDIAMO CHE negli Ospedali il 90% sono
donne.
Vogliamo parlare del rischio di
speculazione edilizia su nuovi terreni e sugli attuali
Ospedali?
Come ADL Varese è ovvio che ci opporemo alla scelta della Regione
Lombardia se fosse quella di speculare
sulla pelle dei Cittadini e dei Lavoratori per riempirsi il portafoglio e
quello dei loro amici imprenditori. Contrasteremo informando e presidiando con iniziative e
conferenze,
organizzandoci con il nascente Comitato a
favore dei nostri Ospedali Pubblici con tutti i Cittadini, Forze
Politiche, ed Associazioni.
21 ottobre
2016