- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

lunedì 20 febbraio 2017

OSPEDALE - GALLARATE - BUSTO ARSIZIO - Trasferimenti di reparti tra Busto e Gallarate. “Solo ulteriori disagi”

Urologia e otorino concentrate a Busto, la neurologia al Sant'Antonio Abate. Il Comitato per il diritto alla Salute critica la scelta e l'ipotesi di una chiusura di alcuni laboratori.

I primi passi per la chiusura degli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio vengono silenziosamente compiuti.
I trasferimenti dei reparti di urologia e otorino da Gallarate a Busto Arsizio e della neurologia da Busto a Gallarate non hanno portato una migliore efficacia, come promesso, ma ulteriori disagi ai pazienti.
Non solo è venuta meno la continuità dei medici nella cura dei pazienti prima garantita, non solo strumenti all’avanguardia comprati con soldi pubblici dell’urologia di Gallarate restano inutilmente ad impolverarsi, ma sono aumentate le liste di attesa e diminuita l’operatività.
Per fare un esempio, per un’operazione di urologia i tempi di attesa sono passati da 6 a 14 mesi. Oltre un anno di attesa. Magnifica davvero questa efficienza della sanità lombarda. I posti letto, con l’accorpamento a Busto Arsizio, sono stati quasi dimezzati e di conseguenza è diminuito il numero delle operazioni.
Sorte non diversa per chi ha necessità di un ricovero per gli altri reparti accorpati.
A ciò si aggiunge l’ipotesi di chiusura di alcuni laboratori e la preannunciata volontà di lasciare a Gallarate solo la possibilità di donare il sangue, mentre non sarà più possibile effettuare nel nosocomio gallaratese le trasfusioni.
Ecco dunque che i sostenitori dell’ospedale unico procedono, creando disagi ai cittadini e ai lavoratori. Che l’obiettivo sia indurre gli stessi a dire che siccome non funziona più niente, tanto vale chiuderli, è palese.
Peccato che l’eventuale ospedale unico, se probabilmente porterà beneficio a qualche costruttore, ridurrà ulteriormente i posti letto con conseguente incremento dei tempi di attesa. Tanto più che mentre si tenta di accorpare gli ospedali più grandi e di chiudere quelli più piccoli, non si interviene a rafforzare i servizi sanitari territoriali di prevenzione e riabilitazione, ormai ridotti all’osso.
Obbligando chi è malato a rivolgersi al privato. Che guadagna non sulla salute, ma sulla malattia.
Comitato per il diritto alla Salute del Varesotto