- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

venerdì 12 maggio 2017

Duemila no all’ospedale unico. “Ora mobilitazione anche nei Comuni intorno”

Le duemila firme contro l’ipotesi dell’ospedale unico Busto-Gallaratesono state raccolte prevalentemente nelle due città, ma ora la mobilitazione si allarga anche a tutti i Comuni circostanti. È la fase due della battaglia portata avanti dal Comitato per il diritto alla salute del Varesotto, che riunisce associazioni, partiti, sindacati e altri comitati locali.
Andranno a cercare le firme, ma intanto scelgono anche come primi (in ordine di tempo) interlocutori i sindaci. «Stiamo per spedire una lettera che chiede ai sindaci di relazionarsi con cittadini non solo attraverso gli articoli dei giornali, ma anche attraverso un vero progetto su cui confrontarsi» spiega Federico Pagan, del comitato. L’invito – appunto – non è rivolto solo ai primi cittadini di Busto e Gallarate (fino ad oggi i più loquaci sul progetto)  ma anche a quelli dei Comuni limitrofi. «I dati del Poas, il Piano Organizzativo Aziendale Strategico, dicono che l’Atts ha un bacino di 480mila persone, un bacino enorme, certo considerando poi che esistono anche i presìdi Somma, Angera, Saronno». Di qui la richiesta ai sindaci espressa nella lettera, di sapere “quale sarà il complessivo riordino dei servizi di cura e riabilitazione, quali saranno i costi, come e da chi verranno sostenuti, quali conseguenze vi saranno sui servizi territoriali (alcuni dei quali in  fase di spostamento presso l’Ospedale di Busto Arsizio), quali sono le criticità da superare, come mai non si hanno già a disposizione dati epidemiologici indispensabili per ogni decisione sulla sanità”. «Ai sindaci – prosegue Pagan – chiediamo se sono in linea con le decisioni espresse dalla Regione, se è corretto che la Regione decida e gli altri si adeguino».