A stabilirlo è il decreto sugli accertamenti che fa seguito alla riforma Madia. Un provvedimento allo studio dei ministeri della P.A e del Lavoro, che si accompagna alle linee guida per la messa a punto degli accordi tra medici fiscali e Inps. Si punta infatti a una rete capillare di 'camici bianchi' in grado di coprire i fabbisogni su tutto il territorio, compensando gli squilibri attuali. In campo ci sarebbero 1.300 professionisti, da incentivare con premi misurati sul numero delle visite.
Si cambia perché qualcosa non ha funzionato, almeno nel pubblico impiego. L'obiettivo è disincentivare i 'furbetti' dell'assenza seriale o strategica, finalizzata a 'ponti' vacanzieri. Finti malati, spesso oggetto di cronaca e sotto i riflettori del Governo già da un pò. Il passaggio delle competenze dalle Asl all'Inps fu deciso all'indomani dell'ormai noto Capodanno dei vigili urbani di Roma, a cavallo tra il 2014 e il 2015.
Da venerdì si parte con una fase sperimentale. La logica di fondo è replicare nella P.A quel che avviene nel privato dove il tasso di assenteismo è più basso. Stessi controllori quindi, ma per il momento le fasce orarie di reperibilità restano differenziate tra privati (10-12 e 17-19) e pubblici (9-13 e 15-18). Si apre invece alla possibilità di bussare alla porta del dipendente assente anche due o più volte. Insomma il 'bis' non è escluso. Una novità assoluta per il pubblico ma in via di principio anche per il privato. La visita si ripeterà soprattutto nei casi di 'alert', ovvero quando il cervello informatico dell'Inps segnalerà un sospetto.
repubblica.it>>>