- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

giovedì 2 novembre 2017

LEONARDO “IN CREASE”: FUORI MORETTI DENTRO PROFUMO

Ora la girandola di sostituzioni e cambi di casacca, ma gli amici sono sempre i benvenuti
La rivoluzione di Profumo sta toccando uno dei punti dolenti della precedente gestione: la totale dismissione della parte commerciale avvenuta negli ultimi tre anni. La nuova struttura del Commerciale sarà l’interfaccia unitaria di Leonardo, «facilitando le azioni di sviluppo del business con particolare focus sul mercato export, e dovrà sviluppare le attività di customer support, al fine di catturare il pieno potenziale di mercato, partendo dai fabbisogni attuali e futuri dei clienti»,  si tratta dell’opposto di quello che aveva deciso di fare Moretti, nonostante le sue dichiarazioni in merito all’internazionalizzazione di Finmeccanica considerata uno dei pillar di sviluppo nel suo piano industriale, con tagli e decisioni che avevamo ridotto al lumicino le attività commerciali e le sedi all’estero di Leonardo con un pesante calo di commesse soprattutto nella divisione elicotteri. Basta mettere in fila le decisioni dell’ex AD, a fronte di uno strombazzante racconto sui quotidiani di un incentivo all’internazionalizzazione, in realtà la situazione della presenza all'estero di Finmeccanica è decisamente diminuita dall'arrivo di Moretti, e principalmente per due motivi: uno sono i tagli indiscriminati di cui sono state vittime le funzioni commerciali e i loro manager pur di tagliare i costi (trasferte, viaggi, partecipazione a saloni ed eventi, attività di marketing e così via) e l'altro motivo è stato il continuo depauperamento degli uffici all'estero dell’ormai vecchia Finmeccanica, con riduzione degli organici e dei budget assegnati per operare e un controllo centralizzato sempre più asfissiante che ne limitava l'operatività sul campo. Inoltre, molti dei manager sono stati allontanati e i sostituti, spesso, non sono all'altezza (provenendo dalle aziende e non dalla corporate). La presenza internazionale è quindi diminuita, e i competitor se ne sono approfittati. In pochi forse hanno notato che negli ultimi tre anni molti top manager hanno dato le dimissioni (o sono stati invitati a farlo o sono stati mandati via). Inoltre, i nuovi requisiti sugli appalti, le  nuove regole per i fornitori, la restrizione dei requisiti per chi costruisce o ripara parti per le divisioni, hanno fatto si che molte storiche aziende, che negli hanno acquisito il non semplice know-how, sono state costrette a chiudere i rapporti, mettendo in seria difficolta le divisioni che non avendo più la possibilità di produrre tali parti, considerate di basso contenuto tecnologico. News daRadio scarpa”: pare che Partano i pre-pensionamenti!!!???

AleniaAermacchi (ex): nonostante le “fantasiose” richieste di lavorare sabato e la notte, che arrivano da una poco precisa distribuzione dei carichi di lavoro, la situazione non è tra le più rosee, stiamo grattando il fondo del barile ed è quasi esaurito il portafoglio ordini: non si vede la luce in fondo al tunnel. Le stravaganti decisioni di Moretti, che ci hanno fatto perdere la possibilità di nuovi progetti e nuovi ordinativi, lasciando per strada i rapporti con la SUKHOI, con l’AIRBUS, ecc.., ci sta costringendo a tirare la cinghia come non mai, ora Profumo eredita una situazione che, a fronte di una generale e decorosa situazione nazionale, vede la divisone velivoli al palo: le “nacelle” in dirittura di arrivo, pochi altri ordini sul mercato civile e meno ancora su quello militare, poche idee su nuove strategie, poca volontà nel voler rilanciare l’azienda con nuovi progetti senza considerare le nostre potenziali possibilità di progettazione e sviluppo di nuove macchine, acquisite in oltre cento anni di attività, bisogna crederci!  

AgustaWestland (ex): nuovo capo e nuova gestione, arriva Cutillo (anche se non proprio di primo pelo), si riparte con la sistemazione di hangar, facciate, strade, ecc., ogni cambio di gestione comporta un piccolo passo in avanti rispetto al “lifting” dell’azienda, appena la polvere sarà sistemata sotto lo zerbino, si potrà portare in visita aziendale il nuovo che “avanza”. Mentre in tutto il gruppo mancano nuovi progetti, in AgustaWestland il problema è l’esatto contrario, troppe macchine e troppi progetti, come dire che vale tutto e il contrario di tutto, basta giustificare la situazione, dimenticando che per decenni l’ala rotante ha fatto incassare una montagna di quattrini alla Holding Finmeccanica, proprio grazie ai nuovi progetti e all’invasione di nuovi mercati. Ora la situazione è in stallo, pochi ordini (molto propagandati) e si attinge al portafoglio ordini, fornitori che non consegnano, aziende che non ci fanno più pezzi/attrezzi/utensili ecc, ritardi nelle consegne per evidenti inidoneità dei manager: nessuno si assume più la responsabilità di decidere e la patata bollente passa a Roma che fa un errore dietro l’altro (in buona fede).

Contratto interno e PDR: in attesa delle decisioni dei nuovi “capi”, AD e HR, che arriveranno per fine anno, si sta cercando di sperimentare le nuove flessibilità di orario, ma non sono tutte rose e fiori, la nuova gestione centralizzata richiede spesso interventi manuali per adeguare le varie richieste alle nuove disposizioni, eppure l’automatismo dovrebbe evitare tale problema. Sul fronte del PDR le notizie non sono tra le migliori, per ora è tutto sospeso ma l’idea che sta circolando è quella di trasformare una buona parte del premio in Buoni Spesa, secondo la nuova moda lanciata dal CCNL che sta creando non pochi problemi nel mettere in pratica i “buoni propositi”. Non ci Siamo….  

Il Rinnovo del CCNL ci ha portato in tasca pochi spiccioli, 0.70 cent di euro al mese, e le nuove idee messe in campo, come la formazione “gratuita” on-line, i buoni spesa on-line, i fondi chiusi (sanità e pensione), stanno creando più problemi del previsto: molti dipendenti non hanno accesso alla rete per poter usufruire dei nuovi servizi, altri si troveranno iscritti ai fondi senza nemmeno saperlo, la formazione on-line diventerà l’ennesimo pasticcio mal riuscito, insomma si pensava di risollevare la nazione ma si ingrasseranno i soliti noti (banche e assicurazioni) il tutto sotto gli occhi “ingenui” di chi ha condiviso tale situazione a nome e per conto di tutti i lavoratori. SVEGLIA Ragazzi!!!


27 ottobre 2017