LOMBARDIA:
TUTTI I MALATI CRONICI DOVRANNO DECIDERE
LA RIFORMA
DEL GESTORE: NO GRAZIE!
La
regione Lombardia sta inviando un dépliant di “propaganda” per convincere i
malati
La
Regione Lombardia sta diffondendo un volantino per spiegare che cosa
significa
“un nuovo modello di presa in carico per i cittadini affetti da patologie
croniche”.
Lo fa dopo diversi mesi da quando ha deliberato (DGR 6164 del30/01/2017 e DGR
6551 del 04/05/2017). Non si può dire che ciò sia l’informazione capillare di
cui parlano le delibere. Un
volantino che si presenta come molto accattivante, ma più che altro è
ingannevole. I
cittadini devono scegliere se aderire o no a tale disposizione. I medici di base
o medici di medicina generale (MMG) hanno già dovuto scegliere.
In gran parte non hanno
aderito.
La decisione è stata
presa senza aver coinvolto o ascoltato i cittadini malati cronici, diretti
interessati
Il
centro del sistema che è stato adottato – ci informa la regione – inizierà nei
primi mesi del 2018. Ci sarà “un
gestore”
che potrà prendere in carico fino a 200.000 cittadini affetti da una o più
malattie croniche: il gestore è un ente
giuridico
(una cooperativa, una società); sarà un medico solo nel caso in cui un gruppo
di medici di base si sarà aggregato e avrà costituito una cooperativa,
altrimenti il medico “della presa
in carico” verrà assunto e nominato dal gestore. E
quindi il paziente non sceglierà il medico, ma sarà il gestore a farlo: il
paziente sarà sottoposto al gestore per la sua malattia cronica, non per le
altre eventuali malattie.
Il paziente che
rifiuterà il gestore, rimarrà, come adesso, in carico al suo medico
curante.
Si
consideri che i pazienti malati cronici più gravi – i non autosufficienti – sono
tagliati fuori dal sistema: se ricoverati in ospedale vengono dimessi al più
presto senza la dovuta “continuità terapeutica” e socio sanitaria. Al di là
delle leggi, la presa in carico è dei famigliari che dovranno arrangiarsi a
trovare i servizi domiciliari (sempre per tempi limitati), oppure dovranno
pagare una badante se avranno i denari sufficienti. Se poi la persona cronica
non autosufficiente avrà la necessità di un ricovero residenziale definitivo
dovrà cercare a fatica una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) a pagamento i
cui costi medi sono di circa di 2500 euro al mese (… e non sarà semplice
ottenere l’integrazione da parte del comune…).
Nel volantino si dice
che “il medico scelto dal paziente” si occuperà delle prenotazioni di visite ed
esami.
Ciò NON significa che
le liste di attesa verranno superate o che NON si creino
discriminazioni.
Medicina Democratica ed
altri 4 Sindacati medici hanno promosso un ricorso al TAR (Tribunale
Amministrativo Regionale)
per incostituzionalità
delle delibere
in quanto contrastano con la legge di Riforma Sanitaria (n. 833 del 1978), con
la legge Balduzzi (n. 189/2012, con l’Accordo Collettivo Nazionale (ACN del
2009) dei medici di medicina generale, nonché direttamente con gli articoli 32,
41 e 117 comma 2 lettera m della Costituzione). Successivamente è seguito
un ulteriore ricorso al
Consiglio di Stato,
appellando la mancata sospensiva del TAR. Il Consiglio di Stato
ha accolto in parte l’appello stabilendo che il TAR deve fissare velocemente
l’udienza di merito per il giudizio definitivo.
La Regione Lombardia
non può proseguire nel suo intento senza attendere la sentenza del TAR
Siamo
in una regione che ha dato ampio spazio agli ospedali privati, agli istituti
privati di riabilitazione, nonché agli istituti privatistici per malati cronici
non autosufficienti. Ora con il gestore si privatizza anche la medicina
generale. Ci mancava! E a che scopo? Non certo per salvaguardare la salute dei
cittadini, ma per interessi economici e corporativi.
Medicina
Democratica - 37e2 Radio popolare - Comitato diritto salute
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