- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

venerdì 15 dicembre 2017

LOMBARDIA: TUTTI I MALATI CRONICI DOVRANNO DECIDERE

LOMBARDIA: TUTTI I MALATI CRONICI DOVRANNO DECIDERE
LA RIFORMA DEL GESTORE: NO GRAZIE!
La regione Lombardia sta inviando un dépliant di “propaganda” per convincere i malati

La Regione Lombardia sta diffondendo un volantino per spiegare che cosa significa “un nuovo modello di presa in carico per i cittadini affetti da patologie croniche”. Lo fa dopo diversi mesi da quando ha deliberato (DGR 6164 del30/01/2017 e DGR 6551 del 04/05/2017). Non si può dire che ciò sia l’informazione capillare di cui parlano le delibere. Un volantino che si presenta come molto accattivante, ma più che altro è ingannevole. I cittadini devono scegliere se aderire o no a tale disposizione. I medici di base o medici di medicina generale (MMG) hanno già dovuto scegliere. In gran parte non hanno aderito.

La decisione è stata presa senza aver coinvolto o ascoltato i cittadini malati cronici, diretti interessati

Il centro del sistema che è stato adottato  – ci informa la regione – inizierà nei primi mesi del 2018. Ci sarà “un gestore” che potrà prendere in carico fino a 200.000 cittadini affetti da una o più malattie croniche: il gestore è un ente giuridico (una cooperativa, una società);  sarà un medico solo nel caso in cui un gruppo di medici di base si sarà aggregato e avrà costituito una cooperativa, altrimenti il medico “della presa in carico” verrà assunto e nominato dal gestore. E quindi il paziente non sceglierà il medico, ma sarà il gestore a farlo: il paziente  sarà sottoposto al gestore per la sua malattia cronica, non per le altre eventuali malattie.

Il paziente che rifiuterà il gestore, rimarrà, come adesso, in carico al suo medico curante.

Si consideri che i pazienti malati cronici più gravi – i non autosufficienti – sono tagliati fuori dal sistema: se ricoverati in ospedale vengono dimessi al più presto senza la dovuta “continuità terapeutica” e socio sanitaria. Al di là delle leggi, la presa in carico è dei famigliari che dovranno arrangiarsi a trovare i servizi domiciliari (sempre per tempi limitati), oppure dovranno pagare una badante se avranno i denari sufficienti. Se poi la persona cronica non autosufficiente avrà la necessità di un ricovero residenziale definitivo dovrà cercare a fatica una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) a pagamento i cui costi medi sono di circa di 2500 euro al mese (… e non sarà semplice ottenere l’integrazione da parte del comune…).
Nel volantino si dice che “il medico scelto dal paziente” si occuperà delle prenotazioni di visite ed esami.

Ciò NON significa che le liste di attesa verranno superate o che NON si creino  discriminazioni.

Medicina Democratica ed altri 4 Sindacati medici hanno promosso un ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale)  per incostituzionalità delle delibere in quanto contrastano con la legge di Riforma Sanitaria (n. 833 del 1978), con la legge Balduzzi (n. 189/2012, con l’Accordo Collettivo Nazionale (ACN del 2009) dei medici di medicina generale, nonché direttamente con gli articoli 32, 41 e 117 comma 2 lettera m della Costituzione). Successivamente è seguito un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, appellando la mancata sospensiva del TAR. Il Consiglio di Stato ha accolto in parte l’appello stabilendo che il TAR deve fissare velocemente l’udienza di merito per il giudizio definitivo.

La Regione Lombardia non può proseguire nel suo intento senza attendere la sentenza del TAR

Siamo in una regione che ha dato ampio spazio agli ospedali privati, agli istituti privati di riabilitazione, nonché agli istituti privatistici per malati cronici non autosufficienti. Ora con il gestore si privatizza anche la medicina generale.  Ci mancava! E a che scopo? Non certo per salvaguardare la salute dei cittadini, ma per interessi economici e corporativi.


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