Abruzzo,
Basilicata, Campania e prossimamente anche Calabria. Le aziende sanitarie di
tutta Italia vanno al recupero coatto dei forfait giudicati illegittimi.
Qualcuno risponde rifiutandosi di usare l'auto privata: le Asl hanno 7mila
vetture che non mettono a disposizione. A Matera e Potenza ce ne sono 95 adibite
"ad attività ispettiva di prevenzione umana e del benessere animale”, ma troppo
vecchia per garantire la sicurezza.
Il pasticcio nasce da lontano. Dal 2001 i medici addetti al servizio
di guardia medica, ribattezzati oggi di continuità assistenziale, a
fronte di sedi fortemente disagiate, montane, isolate, percepiscono, in aggiunta
al compenso professionale previsto dall’ Accordo Collettivo Nazionale
un’indennità di rischio pari a 3,5 e di 4 euro (dal 2008) lordi ora
onnicomprensiva. E’ una voce integrativa regionale prevista dagli accordi
decentrati, contemplati a loro volta nell’Accordo Collettivo Nazionale. In
totale il medico di guardia che lavora di notte (orario di servizio 20 –
08) e nei giorni festivi(dalle 8 alle 20) percepisce la somma oraria
complessiva lorda di 26 euro. Per cui da quasi 10 anni questi medici
riescono a guadagnare, mediamente 2400 euro lordi al mese, che privati di
tasse (circa 700 euro) e contributi previdenziali (circa 200 euro), si riducono
a 1500 euro al mese, ma senza 13esima, senza diritto a indennità di
malattia, senza diritto a ferie, senza copertura assicurativa professionale che
deve essere stipulata da singolo medico. Ecco perché restituire queste somme fa
imbestialire molti camici.