Nel libro bianco della difesa 2015 si sostiene che l’industria della sicurezza e difesa costituisce un pilastro tecnologico, manifatturiero, occupazionale, economico e di crescita senza eguali per il “Sistema Paese”. Due anni dopo l’amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica Mauro Moretti, poco prima di lasciare la società, dichiarava che Finmeccanica era “disastro, senza un piano industriale, con una cultura industriale quasi a zero e una situazione di indebitamento molto difficile”.
Tre anni di esuberante gestione Moretti sono serviti per capire che il suo vero intento era quello di governare il processo di finanziarizzazione, o “massimizzazione del valore per l’azionista”, del maggior gruppo industriale della difesa e sicurezza. L’enfatizzazione posta dall’amministratore delegato sul ritorno dei dividendi ai soci (utilizzando gli anticipi del contratto Efa in Kuwait?), aveva lo scopo di coprire il calo dei ricavi e degli ordini, la disgregazione di intere fasi produttive e l’impoverimento della struttura commerciale, l’aumento del peso del business militare e la riduzione delle spese in ricerca e sviluppo (del 4,9% nel 2015 e del 3,7% nel 2016). L’obiettivo dunque non consisteva nell’aumento della produttività, del progresso materiale dei lavoratori e del “sistema paese”, ma la distribuzione degli utili. La decisione di creare una “one company” è valsa a Mauro Moretti una buonuscita di quasi 9,4 milioni di euro: “Sono stati tre anni belli, intensi e molto fruttuosi per la società”, ha dichiarato sottolineando il lavoro fatto.
Tre anni di esuberante gestione Moretti sono serviti per capire che il suo vero intento era quello di governare il processo di finanziarizzazione, o “massimizzazione del valore per l’azionista”, del maggior gruppo industriale della difesa e sicurezza. L’enfatizzazione posta dall’amministratore delegato sul ritorno dei dividendi ai soci (utilizzando gli anticipi del contratto Efa in Kuwait?), aveva lo scopo di coprire il calo dei ricavi e degli ordini, la disgregazione di intere fasi produttive e l’impoverimento della struttura commerciale, l’aumento del peso del business militare e la riduzione delle spese in ricerca e sviluppo (del 4,9% nel 2015 e del 3,7% nel 2016). L’obiettivo dunque non consisteva nell’aumento della produttività, del progresso materiale dei lavoratori e del “sistema paese”, ma la distribuzione degli utili. La decisione di creare una “one company” è valsa a Mauro Moretti una buonuscita di quasi 9,4 milioni di euro: “Sono stati tre anni belli, intensi e molto fruttuosi per la società”, ha dichiarato sottolineando il lavoro fatto.
Tuttavia quando si parla di Leonardo ,,,,,,