- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

lunedì 4 giugno 2018

Comitato per il Diritto alla Salute per il Varesotto : Comunicato stampa

Nelle scorse settimane a Solbiate Olona vi è stato un incontro tra rappresentanti delle istituzioni regionali e i medici che hanno sottoscritto un appello che denuncia la preoccupante situazione in cui versano gli ospedali del territorio segnalando in prima istanza la mancanza di personale.
Il Comitato per il Diritto alla Salute per il Varesotto sostiene la denuncia dei medici ed auspica che le proposte fatte durante l’incontro per alleviare i problemi denunciati siano adottate dagli amministratori regionali e dalla politica nazionale.
Per quanto riportato dalla stampa, sul tema dei presidi ospedalieri l’assessore Cattaneo avrebbe anche affermato che “occorre razionalizzare la rete dell’assistenza, un tema, però, che si scontra con il consenso” e che la politica deve anche avere la volontà di chiudere o ridimensionare gli ospedali che non rispondono più alle esigenze della popolazione.
Nello stesso tempo si afferma che l’impostazione della riforma sanitaria regionale di Formigoni del’97 che aveva puntato sugli ospedali ha portato ad una spesa per gestire tutto il modello troppo elevata e che bisognerebbe lasciare il passo ad una rete con servizi e ambulatori territoriali afferenti a poche eccellenze centralizzate.
Il nostro Comitato evidenzia che la politica sanitaria concretamente perseguita da Regione Lombardia forse, e a tempo debito, porterà a poche eccellenze centralizzate ma nel frattempo procede allo smantellamento della rete dei servizi territoriali e al depauperamento dei presidi ospedalieri attuali. Le sole eccellenze centralizzate porteranno ad una riduzione della presenza della sanità pubblica sul territorio e la loro realizzazione ha assorbito ed assorbirà ancora ingenti risorse che invece mancano per la spesa corrente, per ridurre le code per gli esami o al pronto soccorso o per superare l’evidente carenza di personale, vere questioni che la popolazione sente come esigenze primarie.
Per sostenere queste esigenze i cittadini si sono riuniti in Comitati che hanno attuato sabato 26 maggio una giornata di iniziativa comune: non si tratta di difendere gli ospedali per motivi di campanile ma di mantenere la presenza della sanità pubblica sul territorio, di denunciare i difetti dell’attuale sistema, di proporre soluzioni diverse allo scopo di garantire a tutti una sanità di qualità.

La politica ha giustamente dimostrato sensibilità alle richieste dei professionisti che operano nella sanità, chiediamo che abbia la stessa sensibilità per sentire la voce delle migliaia di cittadini che con la loro firma ci hanno chiesto di operare affinché gli attuali presidi ospedalieri non chiudano. Avremo l’occasione di confrontarci, come abbiamo fatto durante la campagna elettorale, per verificare se la realizzazione di un unico ospedale tra Busto e Gallarate sia una razionalizzazione positiva per la sanità oppure un investimento oneroso poco utile al sistema sanitario che consuma altro territorio appesantendo il bilancio della nostra ASST.
4 giugno 2018