Nelle scorse settimane a Solbiate
Olona vi è stato un incontro tra rappresentanti delle istituzioni regionali e i
medici che hanno sottoscritto un appello che denuncia la preoccupante situazione
in cui versano gli ospedali del territorio segnalando in prima istanza la
mancanza di personale.
Il Comitato per il Diritto alla
Salute per il Varesotto sostiene la denuncia dei medici ed auspica che le
proposte fatte durante l’incontro per alleviare i problemi denunciati siano
adottate dagli amministratori regionali e dalla politica nazionale.
Per quanto riportato dalla
stampa, sul tema dei presidi ospedalieri l’assessore Cattaneo avrebbe anche
affermato che “occorre razionalizzare la rete dell’assistenza, un tema, però,
che si scontra con il consenso” e che la politica deve anche avere la volontà di
chiudere o ridimensionare gli ospedali che non rispondono più alle esigenze
della popolazione.
Nello stesso tempo si afferma che
l’impostazione della riforma sanitaria regionale di Formigoni del’97 che aveva
puntato sugli ospedali ha portato ad una spesa per gestire tutto il modello
troppo elevata e che bisognerebbe lasciare il passo ad una rete con servizi e
ambulatori territoriali afferenti a poche eccellenze centralizzate.
Il nostro Comitato evidenzia che
la politica sanitaria concretamente perseguita da Regione Lombardia forse, e a
tempo debito, porterà a poche eccellenze centralizzate ma nel frattempo procede
allo smantellamento della rete dei servizi territoriali e al depauperamento dei
presidi ospedalieri attuali. Le sole eccellenze centralizzate porteranno ad una
riduzione della presenza della sanità pubblica sul territorio e la loro
realizzazione ha assorbito ed assorbirà ancora ingenti risorse che invece
mancano per la spesa corrente, per ridurre le code per gli esami o al pronto
soccorso o per superare l’evidente carenza di personale, vere questioni che la
popolazione sente come esigenze primarie.
Per sostenere queste esigenze i
cittadini si sono riuniti in Comitati che hanno attuato sabato 26 maggio una
giornata di iniziativa comune: non si tratta di difendere gli ospedali per
motivi di campanile ma di mantenere la presenza della sanità pubblica sul
territorio, di denunciare i difetti dell’attuale sistema, di proporre soluzioni
diverse allo scopo di garantire a tutti una sanità di qualità.
La politica ha giustamente
dimostrato sensibilità alle richieste dei professionisti che operano nella
sanità, chiediamo che abbia la stessa sensibilità per sentire la voce delle
migliaia di cittadini che con la loro firma ci hanno chiesto di operare affinché
gli attuali presidi ospedalieri non chiudano. Avremo l’occasione di
confrontarci, come abbiamo fatto durante la campagna elettorale, per verificare
se la realizzazione di un unico ospedale tra Busto e Gallarate sia una
razionalizzazione positiva per la sanità oppure un investimento oneroso poco
utile al sistema sanitario che consuma altro territorio appesantendo il bilancio
della nostra ASST.
4 giugno 2018