Una serie di scandali e possibili
episodi di corruzione in almeno tre Paesi, che riguardavano
contratti del valore di centinaia di milioni di euro e da cui sono scaturiti
controversi
versamenti per decine di milioni di euro ad agenti e intermediari collegati a
figure militari e politiche. Uno spaccato di notizie e documenti sulla “zona
grigia” che caratterizza in molti casi i principali appalti militari
internazionali, tanto che il comparto produttivo
militare-industriale risulta in testa a tutte le classifiche mondiali sulla
corruzione. Tutti legati ad uno dei maggiori
produttori armieri del mondo, il principale in Italia: Leonardo S.p.A (fino al
gennaio 2016 denominata Finmeccanica). E’ questo il contenuto di “Anglo Italian
job”, il Rapporto elaborato da Corruption Watch e da oggi
disponibile anche in italiano grazie alla collaborazione con Re:Common e Rete Italiana per il
Disarmo.
“Scorrendo gli elementi e
documenti grazie ai quali siamo riusciti a ricostruire diversi casi
problematici in cui è stata coinvolta Leonardo - commentano gli
autori del Rapporto - risulta particolarmente inquietante il fatto che gli
episodi di corruzione abbiano coinvolto i massimi dirigenti
dell’azienda”. Società a partecipazione statale (con il Governo
che detiene per legge una quota di controllo e nomina i vertici) frutto della
fusione ed agglomerazione dei principali segmenti produttivi italiani del
settore, Leonardo negli ultimi dieci anni è stata coinvolta in numerosi scandali per
corruzione in tutto il mondo. Il Rapporto “Anglo Italian job” esamina i più
eclatanti ed emblematici di questi scandali, rivelando in particolare le
dinamiche interne di tre casi di possibile corruzione in cui
l’azienda, le sue controllate o i suoi funzionari sono stati implicati in azioni
illecite con il coinvolgimento dei più alti vertici.
Si parte dalla vendita di elicotteri Wildcat alle
forze armate della Corea del Sud. AgustaWestland (controllata di
Leonardo ora inserita integralmente nella divisione Elicotteri) avrebbe versato
somme di denaro a favore di persone collegate all’establishment militare
sudcoreano per garantire l’accordo. Fra i beneficiari di tali pagamenti
figurerebbe un lobbista sotto la diretta supervisione di Geoff Hoon, già
Segretario alla Difesa durante il mandato di Tony Blair e, dal
2011 al 2016, International Business Manager di AgustaWestland con sede nel
Regno Unito. Il secondo caso riguarda invece la discussa vendita di Elicotteri
VVIP all’India, nel cui contratto sarebbe compreso anche il pagamento di oltre
60 milioni di euro ad agenti e intermediari. AgustaWestland
avrebbe inoltre effettuato dei versamenti ad uno di questi agenti per ottenere
altri appalti in India. Le autorità indiane hanno dichiarato che, riguardo a
tali lavori aggiuntivi, non è stata svolta alcuna operazione legittima, cosa che
l’agente nega. Infine, la vendita di varie attrezzature (tra
cui quelle per sorveglianza) al Governo di Panama. Proprio la
diffusione sulla stampa di accuse di tangenti all’ex
presidente di Panama, gestite attraverso un imprenditore italiano strettamente
legato all’entourage di Silvio Berlusconi, avrebbero poi fatto
svanire il contratto. Panama ha revocato l’affare sulla base di un accordo negoziale con Leonardo che
ha comportato l’annullamento dei procedimenti giudiziari nel
Paese.