Uno 
a uno, palla al centro. Nel 
braccio di ferro tra comune e sindacato per quanto riguarda le indennità dei 
turni, al momento c’è un pareggio. Su due processi che sono arrivati a sentenza 
di primo grado, in un caso è stata data ragione a Palazzo Gilardoni e nell’altro 
al sindacato. Quindi «faremo appello e vediamo chi ha ragione», dicono 
sia il sindaco Emanuele Antonelli che Fausto Sartorato di 
ADL.
La 
vicenda riguarda il taglio delle indennità di turno che 
sono state cancellate dalle buste paga a partire dalla fine del 2016. Si parla 
di somme che vanno dai 100 ai 150 euro al mese per le quali è iniziata una battaglia con scioperi, proteste e 
presidi finita anche con una serie di ricorsi in Tribunale. E due 
di questi nei giorni scorsi sono arrivati ad una sentenza opposta: nel primo 
caso che riguardava un’educatrice di asilo nido il giudice ha dato ragione al 
comune, dividendo però le spese processuali, mentre nel secondo l’educatrice di 
scuola materna ha avuto pienamente ragione e le spese processuali sono state 
interamente addebitate al comune.
E 
si parla di cifre importanti. In questo secondo processo le indennità in 
discussione ammontano a circa 1.400 euro e le spese legali a 1.700. «Speriamo 
quindi che considerando le cifre in discussione e il fatto che la questione 
riguarda una cinquantina di lavoratori il comune decida di non sprecare altri 
soldi pubblici in battaglie legali» dice Sartorato, auspicando che «il 
rimborso avvenga per tutte le lavoratrici». Un auspicio che Palazzo Gilardoni 
respinge al mittente. «Due giudici dello stesso Tribunale hanno inteso la 
stessa vicenda in maniere opposte» commenta il sindaco Antonelli, secondo 
cui «è quindi inevitabile fare appello». E così se da un lato il sindacato 
annuncia che farà ricorso sulla prima sentenza dall’altro il comune lo farà 
sulla seconda. Il risultato dello scontro è quindi 
rimandato.
