- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

lunedì 30 luglio 2018

Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto COMUNICATO STAMPA Commissione consiliare su Ospedale unico Busto Arsizio 18.07.2018

Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto
COMUNICATO STAMPA
Commissione consiliare su Ospedale unico
Busto Arsizio 18.07.2018

Il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto ritiene che le decisioni relative alla possibile realizzazione dell’ospedale unico Busto Arsizio – Gallarate necessitino di una più larga informazione e partecipazione possibile dei cittadini: si tratta infatti di scelte rilevanti con cui la popolazione di numerosi comuni (Busto Arsizio, Gallarate ma anche tutti i comuni circostanti) dovrà confrontarsi per i prossimi decenni, così come altrettanto impattanti sarebbero gli effetti sui territori coinvolti a livello di viabilità, inquinamento, consumo del suolo, ricadute sul territorio …
La mancanza di qualsivoglia informazione da parte del Sindaco alla richiesta dei consiglieri comunali presenti è da ritenersi in primis una grave offesa all’intelligenza dei cittadini, che hanno invece pieno diritto ad essere informati su scelte importanti per il territorio che vivono.
Non è stato riferito nulla circa le necessità attuali e future, l’inquadramento urbanistico, la qualità del futuro polo (a parte gli insulti del Sindaco a chi ha solo chiesto le doverose informazioni sulla problematica)
Sulla base di quali presupposti la Regione e le amministrazioni coinvolte ritengono che la soluzione ai problemi della sanità pubblica sia la creazione di un nuovo ospedale? Con quali fondi si ritiene di operare? Si attuerà il nuovo intervento tramite il project financing o trattenendo fondi destinati alla salute dei cittadini? Che fine faranno le aree degli ospedali esistenti? Come giustificare il consumo dell’ultima area naturale tra Busto e Gallarate su cui insistono decine di migliaia di metri quadrati di boschi? Chi sono i millantati “150 primari favorevoli all’intervento” e perché non escono allo scoperto con dichiarazioni ufficiali?
Se per la risoluzione delle gravi problematiche che affliggono l’ospedale di Busto, il Sindaco Antonelli ha ribadito che insisterà con l’assessore Gallera in Regione (metodo quantomeno poco ortodosso per migliorare la situazione!), il Comitato si farà portavoce dei cittadini in modo ancora più efficace e ribadirà con altrettanta insistenza al Sindaco la necessità di capire cosa sta effettivamente dietro alle scelte sin qui attuate e a quelle future.
Post Scriptum: Sui social media è comparso a nome dell’associazione “Agorà Liberi e Forti” un lungo post che sostiene il progetto della realizzazione dell’ospedale unico con un elenco di generiche motivazioni che non entrano nelle vere questioni che il nostro comitato ha sempre posto: l’eventuale nuovo ospedale è coerente con la necessità di offrire un servizio sanitario vicino ai cittadini per ridurre l’accesso ai pronto soccorso e i tempi di attesa per i normali esami diagnostici o assorbirà tutte le risorse (ad oggi soltanto virtuali) per realizzare una mega struttura che distruggerà altro terreno agricolo con personale insufficiente che non potrà assumere perché oberata dai debiti che il finanziamento del progetto genererà?
Il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto da un anno e mezzo chiede che la discussione sullo stato e sulle necessità della sanità del territorio sia portata a tutti i livelli per verificare se un nuovo ospedale sia la soluzione oppure “se non si possa puntare a ristrutturazioni, anche pesanti, delle strutture attuali ottenendo lo stessa qualità finale, concentrando le risorse per il personale e le attrezzature specialistiche e mantenendo strutture distribuite sul territorio più vicine ai cittadini, risparmiando terreno verde, evitando di creare altre aree dismesse nei centri cittadini e costruire nuove inutili strade” come abbiamo scritto nel nostro comunicato a commento della serata tenuta sull’argomento a Gallarate lo scorso febbraio.
A coloro che chiudono il post con la domanda “Se non ora quando” rispondiamo con “meglio tardi che mai”: ben vengano nella discussione sullo stato della tanto decantata Sanità lombarda per verificare se la realizzazione di un nuova mega struttura sia la soluzione o se serva invece a dirottare risorse verso le soliti grandi opere eludendo le emergenze attuali.

Busto Arsizio, 22.07.2018