Il politico forzista, finito in carcere nell'inchiesta Mensa dei Poveri, pilotava nomine e assunzioni in Accam attraverso la presidente Bordonaro e il consigliere Bilardo. Per i magistrati era il vero amministratore.
L’indagine “Mensa dei poveri” fa emergere come Nino Caianiello sia considerato dai magistrati l’amministratore di fatto di Accam, la società che gestisce l’impianto di incenerimento di Busto Arsizio, per tramite dell’amministratore delegato Laura Bordonaro e del consigliere di amministrazione Alberto Bilardo. Da anni la società è al centro delle polemiche politiche tra chi vorrebbe chiudere l’inceneritore e riconvertire l’attività e chi, invece, ne continua a prolungare la vita. Da sempre Accam è una società pubblica in cui la politica ha sempre pesato molto più degli esperti del settore della gestione rifiuti.
Dall’inchiesta “Mensa dei Poveri” emerge comeLaura Bordonaro sia stata nominata in quota Caianiello. Gli inquirenti la definiscono partecipe all’associazione a delinquere in quanto avrebbe operato “sotto la costante direzione del politico gallaratese, arrivando a definirla l’alter ego all’interno della società in house . Secondo i magistrati avrebbe accettato, con piena consapevolezza. di essere etero-diretta e strumentalizzata con riferimento a tutte le più importanti scelte gestionali dell’azienda pubblica, con particolare riferimento alle scelte che implicano l’allocazione di risorse pubbliche, e più precisamente, l’individuazione dei soggetti da nominare a cariche dirigenziali.....
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