- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

venerdì 10 maggio 2019

Comunicato del Comitato per il diritto alla salute del Varesotto ​ Dopo il terremoto giudiziario che ha sconvolto la politica varesina, l’ospedale unico Gallarate-Busto A. va fermato

Estrapolato dagli atti giudiziari della Procura di Milano, dopo le indagini che hanno
travolto Gallarate, Busto Arsizio, Cassano Magnago e altre realtà lombarde:
Domanda: “Sull’operazione dell’ospedale unico di Gallarate c’entra Caianiello?”
Risposta: “Sì, la sta gestendo in prima persona Caianiello insieme a Ferrazzi e coinvolge
l’assessore alla sanità della Regione Lombardia Gallera, tramite l’assessore Sala”
E ancora: “il business era ritrasformare le aree agricole (della 336) in aree edificabili”.
Il comitato per il diritto alla salute del Varesotto da tempo sostiene che il progetto
dell’ospedale unico non si occupa della salute dei cittadini, ma degli interessi legati alla
costruzione dell’ospedale e alle opere che ne conseguiranno. Tant’è che dopo oltre un
anno ci si è occupati unicamente della zona dove farlo sorgere, senza neppure uno straccio di indagine epidemiologica per capire i bisogni sanitari di noi utenti.
A leggere il PGT di Gallarate, ora ovviamente fermo dopo gli arresti, si intuiva la volontà di
cementificare le aree verdi della SS336, al confine con Busto Arsizio. Utilizzando lo
strumento dell’accordo di programma regionale, che ha il “vantaggio” di limitare il potere
della città di Gallarate e del suo consiglio comunale alla sola ratifica delle varianti
urbanistiche. Per non parlare delle aree degli ospedali attuali, da dismettere, che si vogliono“valorizzare economicamente”. Un altro possibile ghiotto piatto da servire agli appetiti insaziabili del malaffare.
Di fronte a quanto emerso dalle indagini, serve fermare il progetto dell’ospedale unico
ORA!
Perché, anche in assenza di reati (visto che appalti e incarichi non sono stati ancora
affidati) è diventato del tutto evidente che la volontà di costruirlo non c’entra nulla con la
salute e con l’impossibilità di intervenire sulle attuali strutture ospedaliere per migliorarle.
I tempi previsti dalla Regione sono già slittati una volta e nuovamente salteranno con il
secondo tentativo di accordo di programma (che dovrebbe chiudersi entro gennaio 2020) e
con le indagini in corso (a meno che si voglia fare finta di niente e andare avanti negando
l’evidenza).
Il progetto va fermato subito e serve investire sugli ospedali esistenti: sulle strutture, sulla tecnologia, sul personale.
Invece pare si voglia chiudere anche la pediatria a Gallarate, a settembre, approfittando
degli accorpamenti di reparto che vengono previsti nel periodo estivo.
Proseguire nella lenta dismissione degli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio sarebbe
criminale, sarebbe arrendersi a chi tenta di fare della salute un affare personale e
diventarne complici.
Comitato per il diritto alla salute
Galalrate 10 maggio 2019