- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

martedì 25 giugno 2019

«Siamo a tremila firme» Ospedale da salvare. Articolo

«Il conto preciso non l’abbiamo ancora fatto ma ormai siamo intorno a tremila firme». A parlare è​ Cinzia Colombo, una delle promotrici del Comitato per il diritto alla salute del Varesotto. Nei giorni scorsi la petizione contro l’ospedale unico è andata avanti con successo.
Lo dimostrano le cifre (almeno un centinaio le sottoscrizioni raccolte solo sabato) e soprattutto l’attenzione della gente che l’altro pomeriggio è stata attirata in piazza Libertà da un gioco dell’oca speciale, quello sulla sanità pubblica. Un modo divertente per discutere di un tema molto serio, messo nero su bianco dal comitato in una frase: «Chiudono gli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio per fare un ospedale unico: spesa di centinaia di milioni di euro e 150 posti letto in meno».
VISIONE PROSPETTICA
La manifestazione del comitato arriva all’indomani delle parole del direttore generale dell’Asst Valle Olona​ Eugenio Porfido​ che ha ribadito - nell’intervista a​ La Prealpina​del 18 giugno - che non si torna indietro. Lo aveva detto sin dal suo insediamento e lo ha ripetuto, aggiungendo che la nuova opera potrà dare benefici a tutto il territorio se ci sarà la volontà di «cambiare mentalità» e di avere una «visione prospettica».
Se ognuno vorrà difendere il proprio orticello, invece, non si potranno fare quei passi avanti che la sanità moderna impone. Un discorso che Gallarate fatica a recepire. Il Sant’Antonio Abate continua a sentirsi bersagliato e - nonostante le rassicurazioni del dg sull’apertura (a settembre) delle nuove sale operatorie, del riavvio dei lavori al terzo piano per la Chirurgia e della proroga di apertura di Pediatria fino alla fine di luglio - teme di finire stritolato nella riorganizzazione dei reparti e dei servizi del futuro ospedale unico.