Le nuove leggi hanno rivoluzionato le modalità di accesso e di fruizione dei congedi parentale. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste e chi può accedere.
Cos’è il congedo parentale
Il congedo parentale è un servizio dell’Inps che consiste in una indennità pari al 30% dello stipendio mensile del lavoratore che viene corrisposta dall’Istituto quando questo si assenta per motivi famigliari.
Quanto dura il congedo parentale per i dipendenti
I lavoratori dipendenti hanno diritto ad astenersi dal lavoro per periodi diversi in base alla loro situazione. Nello specifico, nei primi 8 anni di vita del bambino (per i genitori adottivi il conteggio degli otto anni inizia dall’entrata in famiglia del bambino):
- la madre può astenersi dal lavoro per un periodo complessivo – continuativo o frazionato – non superiore ai 6 mesi;
- il padre può astenersi dal lavoro per un periodo complessivo – continuativo o frazionato – non superiore ai 7 mesi;
- il genitore unico è agevolato con una durata del congedo di 10 mesi.
Nel caso in cui i genitori decidono di fruire del congedo parentale contemporaneamente, ne avranno diritto per un periodo totale massimo di 11 mesi.
Se la madre del bambino è una lavoratrice autonoma o casalinga, per poter usufruire dei giorni previsti dal congedo parentale deve dimostrare l’impossibilità della madre a prendersi cura del bambino. I motivi possono essere accertamenti sanitari, partecipazione a pubblici concorsi, cure mediche etc.
Per usufruire del congedo il genitore deve dare 15 giorni di preavviso, regola non valida in caso di dimostrata impossibilità.