- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

mercoledì 18 settembre 2013

Agusta: esposto per verifica rispetto legge 81 / 2008

spett.le:
ASL Cardano al Campo
Via de Amicis 7
21010 - Cardano al Campo VA

oggetto: esposto per verifica rispetto legge 81 / 2008

premessa:
nel novembre 2011, l’RSPP e l’Agusta informano gli RLS che, all’interno del reparto “Forni” che è adiacente all’officina della meccanica di C. Costa, è stato misurato un livello di monossido superiore a quanto previsto dalla legge. Le misure sono state effettuate da una azienda di Milano su richiesta di Agusta perché da qualche tempo i sensori del monossido presenti all’interno del reparto, continuavano a segnalare una elevata presenza di monossido.
Agusta ci riferisce che, a fronte delle misure rilevate, il livello di monossido presenta un comportamento anomalo, passando da 10 ppm fino a oltre 800 ppm in pochi secondi, per poi scendere nuovamente  ai livelli di partenza. L’RSPP e Agusta ci informano che i lavoratori non corrono alcun pericolo ma che si attiveranno immediatamente per aumentare la quantità d’aria e migliorarne la circolazione. Inoltre ci informano che disattiveranno una delle due sirene perché il rumore è troppo elevato. Secondo Agusta, il problema deriva dal fatto che negli ultimi anni sono state introdotte delle macchine a combustione (nuovi forni) senza adeguare la quantità d’aria nel reparto. 
Dal novembre 2011 ad oggi, Agusta ha inserito delle cappe di aspirazione su alcune fiamme libere, ha aggiunto una presa d’aria che immette aria prelevata dall’esterno ed ha spostato alcune prese d’aria per migliorarne la circolazione, inoltre ha fatto funzionare tutte le ventole poste nel sottotetto e tutte le ventole sistemate sui finestroni, ha poi fatto sistemare tutte le finestre in modo tale da poterle aprire tutte. Infine ha attivato nuovamente la seconda sirena precedentemente disattivata.
Nonostante tutte le modifiche strutturali adottate, i sensori segnalano ancora la presenza  di monossido anche se non in misura così elevata come in precedenza, ma comunque in quantità tale da far suonare gli allarmi “monossido” nel reparto. Per tentare di monitorare correttamente il livello di monossido all’interno del reparto, Agusta decide di modificare il tempo di intervento dei sensori posticipandolo di diversi minuti, operazione che viene evidenziata dallo strumento di misura con una indicazione luminosa “Alarm Delay” che continua a lampeggiare sul sensore che interviene.

A Fronte di quanto alla premessa, 
gli RLS di Agusta di C. Costa chiedono all’organismo in indirizzo di verificare che:

1-      il livello di monossido presente nei forni non sia in concentrazioni tali da mettere a rischio la salute dei lavoratori, come previsto dalla legge anche con porte e finestre chiuse;
2-      il tempo di intervento e la soglia di intervento dei sensori siano tali da misurare la reale concentrazione di monossido nell’arco di tempo, come previsto dalla legge, tenendo conto che i sensori con inserito “Alarm Delay” non intervengono immediatamente al superamento della prima soglia di 25 ppm (come prevede la legge) per il ritardo inserito, ma intervengono all’istante solo al superamento dei 100ppm;
3-      che la modifica delle soglie di intervento (25ppm) e del tempo di intervento dei sensori vengano effettuate informando l’uff. ASL di competenza;
4-      una volta che risuonano le sirene all’interno del reparto, vengano attivate le misure di emergenza previste dai piani di evacuazione, dato che i continui allarmi degli ultimi 2 anni hanno provocato una diminuzione del livello di attenzione di tutti i lavoratori presenti nel reparto, dando per scontato che non vi è pericolo alcuno anche se suona l’allarme;


Si rimane a disposizione per eventuali chiarimenti