- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

venerdì 25 ottobre 2013

ALITALIA ALL’ITALIANA

3 Fallimenti, nessuna condanna e Buone-uscite Milionarie

Solo sei anni fa ci avevano descritto i “capitani coraggiosi” dell’imprenditoria italiana come dei novelli patrioti che salvavano la compagnia di bandiera dagli stranieri….

Oggi siamo qui a raccattare i cocci della loro inettitudine, incompetenza ed irresponsabilità. Viene da chiedersi che forse tutto fosse già pianificato a monte.

Ai tempi del precedente crack, era il 2007, l’allora Presidente del Consiglio fece appello all’imprenditoria italiana d’elite per salvare Alitalia dallo “straniero” e l’imprenditoria rispose “presente!”

La nostra “elite” era disponibile a comprare Alitalia, ovviamente ripulita dai debiti (che abbiamo pagato tutti noi) e così avvenne. Pagammo oltre cinque miliardi e consegnammo alla “cordata” una compagnia libera dai debiti e libera dai dipendenti indesiderati.

Ebbene, dopo soli sei anni, Alitalia ha nuovamente debiti per un miliardo di euro, ha notevoli perdite e addirittura non ha la liquidità nemmeno per pagare il carburante. Pessima gestione, grosse inutili consulenze e nuovo baratro. Ed ecco che, come d’altronde ci ha insegnato l’Avvocato Agnelli nei suoi lunghi anni di “gestione” della FIAT, quando il gioco si fa duro, le perdite le paga pantalone, cioè il nostro strapazzatissimo Erario.

Ancora una volta quelli che il mondo dei media, non certo della finanza, considera il “gotha” dell’iniziativa imprenditoriale italiana, i Colaninno, i De Benedetti, i Benetton e le banche italiane tutte, debbono invece battere in ritirata. Ed eccoci al nonsenso più scandaloso: a differenza di quello che potrebbe capitare ad un normale padre di famiglia, che verrebbe vessato e   messo sul lastrico, ecco che per costoro, oltre alle laute consulenze, arriva ancora una volta lo Stato Italiano, ed in particolare Poste Italiane Spa, a coprire una parte del debito, oltre ad altri finanziamenti (quindi nuovi debiti) offerti da altre banche.

Il Governo, dopo tale ingresso a dir poco per nulla strategico e utile solo a procrastinare la data del tracollo, dice che non ci saranno aiuti pubblici ….. neanche Crozza sarebbe più esilarante….. le Poste di chi sarebbero?

Per farla breve, ora abbiamo in campo il progetto della terza Alitalia, con l’unica certezza che occorre velocemente svendere finalmente a chi, estero o italiano che sia, gestisce trasporto aereo perché lo sa fare e non perché “bisogna pure investire in qualcosa anziché non fare nulla tutto il giorno”. I soldi di paparino tienili per fare una bella  vancanza e non tornare più.

In questo Paese si parla tanto e troppo di meritocrazia e poi si mettono pezzi strategici dell’Italia in mano a raffazzonati e improvvisati “manager”. Alitalia e Telecom sono solo le “chicche” più recenti e non saranno  nemmeno le ultime.


ADL Varese
Ottobre 2013