- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

martedì 27 maggio 2014

Cooperative e pallottole, il Far West della logistica

Lavoratori sfruttati, coop che muoiono e risorgono, tasse evase e sindacalisti picchiati a sangue.
Lidia Baratta e Luca Rinaldi
Trasporti, cooperative fantasma, botte e pallottole. Dovendo riassumere il settore in quattro parole, quello della logistica potrebbe trovare una quadratura fra queste. Un comparto che ingloba autotrasporto, facchinaggio e anche e-commerce. Che mette insieme i mobili dell'Ikea e la verdura dei mercati, i prodotti di Amazon e gli immigrati in nero, le tecnologie all'avanguardia e i tir che viaggiano come facevano 60 anni fa. Il settore vale il 10% del pil europeo e impiega milioni di addetti. Solo in Italia occupa circa 400mila persone, eppure potrebbe contare quasi 2milioni di addetti, se il tutto non soffrisse di una cronica inefficienza dovuta alla scarsità di connessioni tra i vari nodi del trasporto e a una carenza infrastrutturale irrisolta da anni. Il 34% degli addetti è composto da facchini, il 16% da autisti, il 7% da autisti di mezzi pesanti, il 5% da fattorini.

Un Paese come il nostro, capace di esportare circa 400miliardi di euro all'anno, nella logistica dovrebbe essere tra i primi in Europa. Eppure nelle graduatorie della banca mondiale si piazza solo al quindicesimo posto dei Paesi Ue, bloccato anche da fattori legati al non rispetto delle regole sia del mercato del lavoro, sia della concorrenza e dell'impresa. E per accorgersne basta fare un giro tra i principali snodi della logistica italiana del Nord Italia, tra Milano, Piacenza, Bologna e la direttrice Alessandria-Genova.

«Un settore dall'alto tasso di penetrazione criminale», racconta più di un addetto ai lavori. Voci, dicerie, potrebbe controbattere qualcuno, ma le indagini della magistratura e le proteste dei lavoratori negli ultimi anni hanno restituito una fotografia nitida di quel che succede nelle società che si occupano di logistica sui territori. Non è un caso che la presidente nazionale di Cna-Fita (Unione nazionale delle imprese di trasporto), Cinzia Franchini, abbia improntato il suo mandato al rispetto della legalità nel settore. Un intento che l'ha già portata a subire minacce e intimidazioni nemmeno troppo velate anche da parte dei cosiddetti "forconi", il movimento che qualche mese fa imperversava nelle piazze di tutta Italia e che nel settore della logistica affonda le sue radici.
Logistica, criminalità e false cooperative
Un rapporto che non nasce certamente oggi, quello tra il settore della logistica e la criminalità organizzata, e che anche nell'asse logistico del Nord Italia ha trovato terreno fertile. Un binomio strettamente legato a quello delle cooperative che gravitano nell'universo del trasporto merci e che in Europa costituiscono, spiegano gli esperti, «un unicum che ha costretto colossi come TNT e Dhl ad appoggiarsi proprio a queste cooperative e ai cosiddetti "padroncini"».


Cooperative e padroncini fanno dunque nel settore il brutto e il cattivo tempo sulla pelle di autotrasportatori, facchini e impiegati della logistica in genere. Negli anni gli esempi non sono pochi: basti pensare ad alcune filiali italiane dello stesso colosso TNT. Tra le pieghe dell'inchiesta Redux-Caposaldo della Procura di Milano, entra anche la TNT, azienda leader nel trasporto merci con sede nei Paesi Bassi, ma operante in Italia tramite piccole società, padroncini e cooperative, spesso fuori controllo dalla filiale centrale con sede in Piemonte.