Un gruppo di
senatori del Partito democratico ha presentato un atto di sindacato ispettivo
rivolto ai ministri dell’Ambiente e della Salute
Redazione
16
febbraio 2015
Il
Fatto Quotidiano,
in un articolo di Francesco Sanna, pone oggi l'attenzione su un tema di cui si
parla troppo poco. Nonostante l'amianto sia fuori
legge da oltre 20 anni, l’Italia è tra i primi importatori di asbesto
dall’India. I numeri parlano chiaro, e i dati sono stati
confermati da svariati organismi internazionali. Per questa ragione un gruppo di
senatori del Partito democratico ha presentato un atto di sindacato ispettivo
rivolto ai ministri dell’Ambiente e della Salute per verificare
le notizie secondo le quali l’Italia è stato importatore di ingenti quantità di
amianto tra il 2011 e il 2012, nonostante questo sia “fuori legge dal
1992”.
In
base ai dati di Indian Minerals Yearbook l’Italia risulta essere il primo
acquirente di asbesto indiano al mondo: ben 1040 tonnellate di
fibre d’amianto importate. Il nostro Paese poi è l'unico che importa fibre
d’amianto prodotte negli Usa. I senatori del Pd si sono attivati dopo un
rapporto stilato dall’Osservatorio nazionale amianto che, in una lettera del 13
gennaio scorso, indirizzata a Maurizio Sacconi (Ncd) e agli altri membri della
commissione Lavoro del Senato, aveva riportato lo stralcio della pubblicazione
indiana insieme ad alcune note sui tre disegni di legge intorno al tema amianto
e sue vittime, attualmente giacenti in Parlamento.
Ma a
cosa serve questo amianto illegalmente importato? In
larga parte potrebbe rifornire il comparto edile e in particolare quella
componente di questo legata alle organizzazioni criminali – capaci di gestire
anche il commercio illegale delle fibre d’asbesto da e per l’Italia – come
emerso da ultimo nel caso di Finale Emilia, dove i magistrati stanno indagando
su una ditta costruttrice, in odore di ‘ndrangheta, che portava materiale
contaminato d’amianto nei cantieri delle scuole costruite dopo il sisma del
2012.
C'è
bisogno di più controlli, di maggiore vigilanza per tutelare la salute di tutti i
cittadini.