Sarà sviluppata in tre fasi e potrebbe portare ad un nuovo intervento militare anche sulla terra. Si comincerà il 25 giugno, per circa un anno. Il timore espresso nei documenti è quello di trovare un avvallo internazionale alla missione
26 maggio 2015
MILANO – L'Europa va alla guerra. Ed è una corsa contro il tempo per poter ottenere un avvallo internazionale all'operazione militare rivolta contro i barconi con i quali i trafficanti portano in Europa i migranti. Wikileaks pubblica due documenti che rivelano le caratteristiche della missione militare che l'Unione europea vuole condurre a largo della Libia. Dai generici "bombardamenti alle navi" di cui si è parlato finora, si passa ad un'azione in più fasi, con l'obiettivo della distruzione delle navi.
"Piano approvato dai capi della difesa europea per l'intervento militare contro 'le navi dei rifugiati' in Libia e nel Mediterraneo" e "Consiglio del gruppo europeo politico-militare sull'intervento militare contro 'le navi dei rifugiati' e in Libia e nel Mediterraneo meridionale centrale" sono i titoli dei due documenti. Il primo è quello più importante, mentre il secondo ribadisce la necessità di definire in modo stringente i confini legali della missione.