La trattativa
di Roma sta prendendo una direzione che non è quella sperata, per la prima volta
si fa riferimento a “eccedenze di personale” derivanti dalla sovrapposizione
delle varie società e, nella discussione sul “premio di risultato” e sul
“cedolino unico”, sono emerse forti perplessità sul mantenimento dei diritti
acquisiti per tutti ma principalmente per i nuovi assunti che, oltre a trovarsi
uno stipendio con i minimi contrattuali, avranno la perdita di tutte le
condizioni di miglior favore conquistate fino ad oggi.
In questa
situazione non è pensabile che si possa rinunciare ad una consistente parte del
Premio Di Risultato che racchiude tutti gli aumenti economici degli ultimi 18
anni: Secondo gli esempi fatti in assemblea, pur ottenendo poco meno dell’80%
degli obbiettivi stabiliti del PDR, prenderemmo, al massimo, meno della metà del
premio che, se si mantiene come valore massimo quello attuale, corrisponderebbe
a circa 2400 euro.
Non è nemmeno
pensabile rinunciare a tutte le indennità in cambio della sempre maggiore
flessibilità operativa che ci viene richiesta per far fronte alle urgenze e ai
continui ritardi: se si fa un calcolo di massima sui turni, sui notturni, sul
lavoro al sabato o festivo, i lavoratori ci perderebbero centinaia di euro al
mese.
Siamo consci
anche che molti dipendenti del gruppo Finmeccanica non hanno i nostri problemi
avendo degli stipendi molto più alti e con un PDR più basso rispetto a quello
pagato in alcune aziende. Questi lavoratori, considerando il fatto che lo
stipendio gli viene garantito, perderebbero molto meno (se ci perdono) rispetto
ad altri.
Questi sono
solo alcuni esempi di come procede la negoziazione di Roma che annullerà, dal
primo gennaio, tutti gli accordi aziendali delle 10 aziende coinvolte nella
fusione, per un totale di oltre 40 mila dipendenti. Noi riteniamo siano più che
sufficienti per cominciare a protestare e chiediamo a tutti il lavoratori di
pretendere
dalle RSU le assemblee
dei lavoratori per decidere insieme le iniziative di lotta e di protesta da
attuare.
Dopo le due
ore di sciopero organizzato nelle varie sedi di Agusta, non possiamo credere di
aver cambiato le condizioni della trattativa, anzi, è quanto mai necessario
sostenere gli incontri di Roma con iniziative nelle varie aziende
in
modo unitario, senza mettersi gli uni contro gli altri, solo rimanendo uniti si
fanno gli interessi dei lavoratori.
C. Costa, 23
novembre 2015