- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

mercoledì 17 febbraio 2016

Ilva, arsenico e centrale Enel di Brindisi: troppi morti e malati in Salento. Dossier Asl di Lecce: “Stop al carbone”

La sovraesposizione del Salento ai fumi industriali dell’Ilva di Taranto e della centrale Enel di Brindisiporta per la prima volta la Asl di Lecce a mettere per iscritto la necessità di non usare più carbone. È il cuore del primo “Report ambiente e salute” provinciale, fresco di stampa.
Troppe le morti e troppi i malati di tumore: nella sola provincia leccese, si viaggia al ritmo di 4.129 nuovi casi all’anno, 2.084 decessi e una probabilità di contrarre il cancro pari al 26,5 per cento. Ben al di sopra delle medie italiane e meridionali è l’incidenza di neoplasie al polmone e alla vescica, potenzialmente correlabili più di altre ai fattori ambientali.
Sono dati epidemiologici pesanti, certificati dal Registro tumori, numeri che costringono a chiedere un cambio di rotta. “Ma il premier Renzi da due mesi non risponde alla nostra proposta di convertire Ilva eCerano a gas”, dice il presidente della Regione PugliaMichele Emiliano.
Le prove dell’inquinamento - “Una eventuale decarbonizzazione non avrebbe effetti positivi solo sui cambiamenti climatici, ma anche sullasalute delle popolazioni con notevoli benefici economici che compenserebbero peraltro i maggiori costi di altre fonti energetiche alternative ma meno inquinanti”. Lo afferma Giovanni De Filippis, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl salentina. E lo fa mostrando una modellistica che costituirebbe la prova madre delcortocircuito sul territorio: elaborata da Arpa Puglia e riferita al 2013, dimostra quanto sia elevata la concentrazione media annua Pm10 e Pm2.5,cancerogeni certi per l’uomo, prodotti principali della combustione del carbone e delle biomasse legnose. È come se per tutto l’anno, in ogni parte della provincia di Lecce, oltre che a Brindisi e a Taranto, si respirasse la stessa aria colma di smog di una grande città. Lì e solo lì. Non anche nel nord della Puglia né nelle aree non urbane del resto del Sud.
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