La pellegrini la
aveva licenziata a febbraio perché non aveva caricato il
sapone
BENTORNATA!!!!
Rientra in azienda,
poco prima di Natale, l’addetta alle pulizie della Pellegrini che opera presso
l’appalto in Agusta, ora Leonardo Elicotteri, che, per futili motivi, era stata
licenziata verso la fine di febbraio 2016 liberandosi così di una lavoratrice
“scomoda” che faceva il proprio lavoro senza abbassare mai la
testa.
La mattina del 29
settembre 2016 i legali rappresentanti della Pellegrini si sono recati presso il
tribunale del lavoro di Milano perché chiamati in causa dalla lavoratrice,
rappresentata dal legale di ADL, per l’annullamento del licenziamento e la
reintegra nel posto di lavoro.
Il giudice del
lavoro, dopo aver letto la pratica, ha chiesto alla Pellegrini se rispondeva al
vero che avesse licenziato un’operaia per quei futili motivi e il legale della
Pellegrini ha confermato quanto asserito dal giudice. Di seguito il giudice ha
proposto un accordo conciliativo chiedendo alla Pellegrini di trasformare il
licenziamento in una sospensione di 3 giorni, la Pellegrini ha però rifiutato la
proposta conciliativa e ha confermato il licenziamento. Di conseguenza, Il
giudice, dopo aver fatto alcune domande di rito alla lavoratrice, ha terminato
l’udienza sostenendo che avrebbe preso una decisione sulla questione nei tempi
previsti per legge. La mattina seguente è arrivata la sentenza che dichiarava
l’illegittimità del licenziamento intimato alla
ricorrente e ordinava alla PELLEGRINI SPA la reintegra della lavoratrice nel
posto di lavoro, imponeva anche al pagamento di tutti gli stipendi arretrati
dalla data del licenziamento e di tutte le spettanze (contributi previdenziali
ecc..) e ordinava alla Pellegrini il pagamento delle spese processuali, legali,
ecc.
Come
ADL non possiamo che essere contenti di questa sentenza in primis perché la
lavoratrice, con una famiglia da mantenere, ha di nuovo un lavoro e uno
stipendio; ma siamo contenti perché una volta di più si dimostra che i
lavoratori hanno ancora dei diritti e che, anche se non è facile, li devono
difendere a tutti i costi.
Invece è davanti agli
occhi di tutti che chi ha diretto con caparbietà questa operazione ha fallito
nel suo intento e che, per colpa sua, la Pellegrini ne esce con “le ossa rotte”
e una pessima figura nei confronti di Finmeccanica che, suo malgrado, si trova
coinvolta in questa faccenda.
Chiediamo alla
Pellegrini di destinare ad “altre attività” chi ha preso queste
decisioni e ha fatto spendere
alcune decine di migliaia di euro senza risolvere alcun problema ma, anzi, ha
reso più difficile una situazione già critica come sono gli appalti in
Agusta.
A tutti è chiaro, in
un periodo così critico, che dopo le decisioni che arrivano dalla direzione
Finmeccanica/Leonardo di tutto c'è bisogno tranne che di incapaci che
sperperano soldi dell'azienda e distruggono l'armonia fra le
maestranze.
P.S. ci permettiamo
di informare la Pellegrini che il Jobs Act vale anche per i dirigenti: che una
volta tanto provassero anche loro a passare un Santo Natale disoccupati e con
prospettive “nere”.
20 dicembre
2016