- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

martedì 20 dicembre 2016

Referendum CCNL Metalmeccanici: qualcuno si azzarda a esporre delle tabelle con degli aumenti ma nell'accordo non c'è nessun aumento.

In primo luogo il salario
e il relativo, e atteso, aumento economico che tutti i lavoratori metalmeccanici attendono da un anno: a quanto pare la condizione imposta dagli industriali è recuperare le cifre indebitamente versate ai lavoratori nel biennio precedente, quando il meccanismo di rinnovo, basato sull’inflazione programmata dal governo, aveva costretto le aziende a sborsare una cifra più alta di quella poi definita con l’inflazione reale. Tutto vero a parte un piccolissimo dettaglio, che il meccanismo di calcolo dell’aumento economico basato sull’inflazione programmata, per oltre vent’anni aveva consentito alle aziende di versare cifre di gran lunga inferiori rispetto all’inflazione reale. Il nuovo meccanismo di calcolo proposto dagli industriali è una sorta di sistematica autoriduzione del salario poiché il riferimento all'inflazione IPCA al netto dell’energia importata rappresenta una perdita per gli operai italiani dato che incide su tutti i capitoli di spesa di ogni lavoratore. Ma al di là della perdita salariale e di un sistema di calcolo che non permette alcun recupero del potere di acquisto,  un contratto nazionale non è definibile come tale se baratta aumenti reali dei salari con i fondi integrativi e i buoni carrello.
L’inflazione programmata
Come detto sopra, i padroni ci dicono che i metalmeccanici hanno incassato, senza averne diritto (quasi RUBATO), molto di più del dovuto perché l’inflazione reale (secondo i dati ISTAT) era più bassa di quella programmata dal governo. Premettendo che l’inflazione ISTAT è sempre più bassa del reale costo della vita e il recupero inflazionistico è solo parziale e non garantisce la effettiva tenuta dei salari, ci ricordiamo quanto accaduto negli ultimi 20 anni con l’inflazione programmata  più bassa perfino dei dati ISTAT con i lavoratori metalmeccanici  in perdita di centinaia e centinaia di euro? E poi l’IVA dove la mettiamo? In pochi anni è passata dal 19% al 21% ora è al 22%, tra qualche mese sarà al 23% mentre il governo parla addirittura di portarla al 25%, quando recupereremo questi  soldi? E poi con il sistema di calcolo ancora più svantaggioso della inflazione IPCA al netto dell’energia importata, in un paese come il nostro che importa l'80% della energia, quale contratto potrà definirsi favorevole?
Il recupero dell’inflazione
Federmeccanica, dato il vantaggioso metodo di calcolo imposto e ottenuto, è disponibile a riconoscere il 100% dell’inflazione ma Il recupero economico dovrebbe assorbire eventuali aumenti in essere privi dell’indicazione NON ASSORBIBILE (probabilmente anche gli scatti di anzianità), in pratica, l’aumento,  lo avrebbero solo i lavoratori che percepiranno una paga base senza aumenti di vario genere. Per il 2016, a copertura anche degli scioperi fatti, verranno elargiti ben 80€  una tantum lordi omnicomprensivi.  In questo modo i padroni rientrano, in pochi anni, di quei pochi euro che nel biennio precedente hanno versato in più ai lavoratori. Eppure poche ore prima della firma, FIMFIOMUILM asserivano che il contratto avrebbe sancito il pieno recupero dell’inflazione e del potere di acquisto. A conti fatti si capisce che hanno mistificato la realtà: la media dell’inflazione IPCA al netto dell’energia importata è meno dell’1% nei tre ani (2017=0.5% 6€, 2018=1% 10€, 2019=1.2% 13€), per un totale di aumento di 29€ in tre anni, ma per la prima volta NON SI DEFINISCE, NELL’ACCORDO, QUAL’E’ L’AUMENTO DA DARE AI LAVORATORI ma verrà calcolato e ri-contrattato con i padroni, anno per anno. Non solo, ma anche le O.S. usano il metodo dei padroni e cioè sommano al reale (esiguo) aumento anche le altre voci che non sono un aumento ma che fanno parte del costo complessivo a carico dei padroni e che vengono sommate al solo scopo di enfatizzare i pochi euro reali di aumento. INCREDIBILE.