Trasferimenti
Gli industriali hanno chiesto (e ottenuto) l’innalzamento del limite di
trasferibilità dei lavoratori anziani, di 2 anni gli uomini (52) e di 3 le
donne (48), ci pare che la modifica contrattuale parli da sola, a tutto
discapito di quei lavoratori che pensavano di essere entrati in una fascia di
età ”protetta” e che invece, da domani, si troveranno ancora più deboli e
attaccabili. Pare che anche per essere trasferiti si applichi il calcolo
sull’aspettativa di vita, questo si che è innovativo!!!
Formazione:
La formazione dovrebbe essere lo strumento anche per
prevenire le crisi aziendali ma nei fatti non è così. La formazione è sovente a
carico dei lavoratori, una parte dei mancati aumenti va proprio alla formazione
per non parlare dei finanziamenti europei per la formazione professionale (vedi
Fondimpresa). Gli industriali a parole ritengono la formazione un punto
fondamentale per la crescita professionale dei lavoratori, sono disposti a
pagare ben 24 ore in 3 anni (ben 8 ore all’anno = 70 euro) ma non per tutti,
per le aziende che non hanno una formazione interna il diritto di formazione
del lavoratori consente (obbliga) a formarsi all’esterno contribuendo di
persona a pagare un terzo delle 24 ore previste dall’accordo, in pratica, 16
ore le paga il datore di lavoro e le restanti 8, le deve pagare il lavorare
stesso.
Jobs Act:
Nessuna deroga all’applicazione del Jobs act, nessun
esonero o numero chiuso per le assunzioni con le nuove regole, I nuovi assunti
potranno essere licenziati e avranno molti meno diritti di altri lavoratori più
anziani, bastava un minimo sforzo per mettere dei vincoli alla applicazione del
jobs act ma non si è voluto fare nulla. Eppure la Cgil continua a dire di
essere contraria al job act anche se poi sottoscrive accordi che lo ratificano
e lo rafforzano
Orari
flessibili
Ricordiamo che l’orario plurisettimanale consente ai
padroni di non pagare gli straordinari e di allungare accorciare la settimana
lavorativa a loro piacimento: Nessun vincolo imposto ai padroni nemmeno per
scongiurare i trasferimenti dei lavoratori in altri plessi industriali, l'operaio
diventa flessibile in toto, nell'orario, nella mansione, nello stesso luogo
produttivo.
Sicurezza
sul lavoro
Da anni aumentano malattie e infortuni soprattutto se
rapportate al numero delle ore effettivamente lavorate il coinvolgimento
degli RLS alle “politiche aziendali” suona come una resa del sindacato
perché piega la sicurezza e la salute degli operai a un ruolo subalterno
rispetto ai padroni. Gli RLS non hanno potere decisionale e di veto, per loro
il diritto alla informazione e formazione significa ricoprire un ruolo formale
dentro quella filiera della sicurezza che vede gli operai in subordine agli
interessi padronali, impossibilitati ad opporsi all’intensificazione dei ritmi
e dei tempi di lavoro, a processi tecnologici basati su moderne forme di sfruttamento
intensivo. Gli RLS sono privi di una reale agibilità sindacale nel
senso che hanno solo poche ore di permesso e non hanno un potere effettivo a
partire dalla possibilità di entrare nel merito delle strategie aziendali, del
resto la filiera della sicurezza, tanto cara ai padroni, significa mettere in
subordine la salute e la sicurezza ai profitti.
Il Testo
Unico per le RSU
Nonostante l’accordo nazionale che regola le RSU
all’interno delle aziende tra Confindustria e CGIL CISLUIL sia stato
sottoscritto a gennaio 2014, questo accordo non è ancora applicato in toto
probabilmente in attesa di una complessiva riforma del modello di
contrattazione che sancirà la partecipazione alle rsu di ogni settore pubblico
e privato solo dei sindacati che avranno sottoscritto questo accordo, In ogni
caso, rimane un regolamento che disciplina il diritto di sciopero a tutto
vantaggio delle aziende e con il consenso “complice” dei firmatari. I
lavoratori si devono rendere conto che il diritto di sciopero è l’unico
strumento che hanno per rivendicare i propri diritti e il testo unico del 2014
ha come obiettivo la contrazione delle agibilità sindacali per limitare al
massimo lo stesso diritto di sciopero.