- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

giovedì 22 dicembre 2016

Referendum CCNL Metalmeccanici: Pare abbiano vinto i SI', ma non scherziamo, dove solo le telecamere?

Trasferimenti
Gli industriali hanno chiesto (e ottenuto) l’innalzamento del limite di trasferibilità dei lavoratori anziani, di 2 anni gli uomini (52) e di 3 le donne (48), ci pare che la modifica contrattuale parli da sola, a tutto discapito di quei lavoratori che pensavano di essere entrati in una fascia di età ”protetta” e che invece, da domani, si troveranno ancora più deboli e attaccabili. Pare che anche per essere trasferiti si applichi il calcolo sull’aspettativa di vita, questo si che è innovativo!!!
Formazione:
La formazione dovrebbe essere lo strumento anche per prevenire le crisi aziendali ma nei fatti non è così. La formazione è sovente a carico dei lavoratori, una parte dei mancati aumenti va proprio alla formazione per non parlare dei finanziamenti europei per la formazione professionale (vedi Fondimpresa). Gli industriali  a parole ritengono la formazione un punto fondamentale per la crescita professionale dei lavoratori, sono disposti a pagare ben 24 ore in 3 anni (ben 8 ore all’anno = 70 euro) ma non per tutti, per le aziende che non hanno una formazione interna il diritto di formazione del lavoratori consente (obbliga) a formarsi all’esterno contribuendo di persona a pagare un terzo delle 24 ore previste dall’accordo, in pratica, 16 ore le paga il datore di lavoro e le restanti 8, le deve pagare il lavorare stesso. 
Jobs Act:
Nessuna deroga all’applicazione del Jobs act, nessun esonero o numero chiuso per le assunzioni con le nuove regole, I nuovi assunti potranno essere licenziati e avranno molti meno diritti di altri lavoratori più anziani, bastava un minimo sforzo per mettere dei vincoli alla applicazione del jobs act ma non si è voluto fare nulla. Eppure la Cgil continua a dire di essere contraria al job act anche se poi sottoscrive accordi che lo ratificano e lo rafforzano
Orari flessibili
Ricordiamo che l’orario plurisettimanale consente ai padroni di non pagare gli straordinari e di allungare accorciare la settimana lavorativa a loro piacimento: Nessun vincolo imposto ai padroni nemmeno per scongiurare i trasferimenti dei lavoratori in altri plessi industriali, l'operaio diventa flessibile in toto, nell'orario, nella mansione, nello stesso luogo produttivo.
Sicurezza sul lavoro
Da anni aumentano malattie e infortuni soprattutto se rapportate al numero delle ore effettivamente lavorate  il coinvolgimento degli RLS alle “politiche aziendali” suona come una resa del sindacato perché piega la sicurezza e la salute degli operai a un ruolo subalterno rispetto ai padroni. Gli RLS non hanno potere decisionale e di veto, per loro il diritto alla informazione e formazione significa ricoprire un ruolo formale dentro quella filiera della sicurezza che vede gli operai in subordine agli interessi padronali, impossibilitati ad opporsi all’intensificazione dei ritmi e dei tempi di lavoro, a processi tecnologici basati su moderne forme di sfruttamento intensivo. Gli RLS sono privi di una reale  agibilità sindacale nel senso che hanno solo poche ore di permesso e non hanno un potere effettivo a partire dalla possibilità di entrare nel merito delle strategie aziendali, del resto la filiera della sicurezza, tanto cara ai padroni, significa mettere in subordine la salute e la sicurezza ai profitti.
Il Testo Unico per le RSU
Nonostante l’accordo nazionale che regola le RSU all’interno delle aziende tra Confindustria e CGIL CISLUIL sia stato sottoscritto a gennaio 2014, questo accordo non è ancora applicato in toto probabilmente in attesa di una complessiva riforma del modello di contrattazione che sancirà la partecipazione alle rsu di ogni settore pubblico e privato solo dei sindacati che avranno sottoscritto questo accordo, In ogni caso, rimane un regolamento che disciplina il diritto di sciopero a tutto vantaggio delle aziende e con il consenso “complice” dei firmatari. I lavoratori si devono rendere conto che il diritto di sciopero è l’unico strumento che hanno per rivendicare i propri diritti e il testo unico del 2014 ha come obiettivo la contrazione delle agibilità sindacali per limitare al massimo lo stesso diritto di sciopero.