L'architetto Paolo Ciotti che progettò e seguì i lavori del nuovo ospedale varesino esprime il suo grande dolore nel vedere le difficili condizioni in cui opera il personale per assistere i pazienti.
Mi domando: a cosa sono serviti gli sforzi di oltre dieci anni di lavori(progettazione finanziamenti e costruzione) per avere a disposizione di Varese un ospedale nuovo con tecnologie di ultima generazione e750 posti letto oltre un Pronto Soccorso moderno, se poi a distanza di alcuni anni dalla sua inaugurazione (29 marzo 2007) e messa contemporanea in servizio si è di fronte ad uno spettacolo che porta a confronti con realtà certamente non immaginabili per la nostra civiltà, mentre a detta di chi ci governa invece sono eccellenze nella sanità?
Le confesso in tutta sincerità che uscendo dal Pronto Soccorso ho provato un dolore ed un rammarico, oltre a sentirmi deluso e profondamente offeso per quanto ho dedicato della mia vita professionale affinchè questa struttura diventasse veramente un orgoglio di Varese. Forse a causa dei tempi e dello scorrere stesso del tempo, non ci si sente più aggiornati alle modernità, ma allora dove è finito il senso di appartenenza e il sentimento che guida a porre la persona al centro delle attenzioni, soprattutto quando questa abbisogna della massima assistenza clinica?