- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

martedì 17 luglio 2018

LETTERA APERTA AI MEDICI LOMBARDI SULLA RIFORMA DEI CRONICI.

-PUBBLICHIAMO DI SEGUITO DUE LETTERE SEPARATE INDIRIZZATE AI MEDICI DI MEDICINA GENERALE E OSPEDALIERI LOMBARDI RELATIVA ALLA NUOVA RIFORMA SULLA GESTIONE DEI PAZIENTI CRONICI CON L’EVIDENZA DELLE CRITICITA’

 LETTERA APERTA AI MEDICI DI MEDICINA GENERALE
Ancora a proposito di cronici
Dopo oltre 15 mesi dalla stesura della prima delibera sulla gestione dei malati cronici alcuni nodi sembrano venire al pettine. Aumentano le prese di posizioni critiche, anche autorevoli e molto dure.
C’è quella dell’ ANPO ASCOTI FIALS MEDICI che si aggiunge a quelle già espresse da SNAMI, SIMET, UMI, Medicina Democratica, da altri sindacati e associazioni medici e pure da settori della FIMMG.
C’è un recente intervento del Comune di Milano che, di fronte agli evidenti disagi e incertezze della popolazione, si propone, coinvolgendo i municipi, come strumento di garanzia e di vigilanza.
C’è un’ adesione regionale dei MMG che rimane sotto la soglia del 50% e intorno al 25% nell’area milanese.
La Regione non fornisce alcun numero, ma l’adesione dei pazienti risulta comunque largamente al di sotto delle aspettative dell’assessorato e, nei primi tre mesi di reclutamento, non sembrerebbe aver raggiunto nemmeno il 10%. Al di là dei numeri precisi si tratta di una percentuale irrisoria.
C’è la risposta alle critiche dell’assessore alla Sanità che prospetta una messa a regime del nuovo sistema in cinque, avete letto bene, cinque anni.
Di fronte al tentativo imposto dalla Regione di trasformare gli ospedali in gestori, è stato spiegato bene dai medici ospedalieri, anche attraverso appelli pubblici, come l’ospedale, da sempre pensato come il luogo per la cura dei malati acuti, non sia il posto adeguato per carenze strutturali, organizzative e culturali a occuparsi della gestione complessiva della cronicità.