Nella 
serata l'ad di FS Mazzoncini e il presidente Fontana si sono trovati d'accordo: 
«superare gli attuali assetti gestionali del servizio». Già si parla di come si 
divideranno le linee
«Un 
clima di fattiva collaborazione». Ma alla fine l’incontro tra i vertici di FS 
e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, si è chiuso con 
una presa d’atto: l’intenzione di «superare gli attuali assetti 
gestionali del servizio ferroviario regionale ora in capo a 
Trenord».
È 
l’ultimo capitolo della guerra sotterranea per il controllo del trasporto 
regionale, oggi tutto in mano a Trenord. Il punto di 
partenza è laperfetta parità di quote tra Fnm (e dunque Regione 
Lombardia) e Trenitalia, nel controllo della società: perfetta la parità 
societaria, imperfetta nei fatti, perché soprattutto dal Gruppo FS è stata 
contestata – negli ultimi anni – come un problema che blocca la 
società.
Nell’ultimo 
anno Fs ha alzato il tiro: ha fatto proposte di acquisizione di un 1%, ha 
promesso nuovi treni in caso prenda il controllo della società, avrebbe anche 
rallentato il rinnovo di una parte del materiale più vecchio impegnato sulle 
linee secondarie (come la Gallarate-Luino, per fare un esempio di conseguenze di cui abbiamo 
parlato di recente).
Fino 
all’ipotesi della rottura, che ora si fa concreta. “In pratica si va verso 
una gestione separata del servizio di trasporto ferroviario regionale“, ha 
riconosciuto ieri il comunicato invitato da Regione 
Lombardia.
Quindi: 
divorzio.
