- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

sabato 15 giugno 2019

CONUP: UN PASSO PIU’ AVANTI

Ho seguito il dibattito che si è sviluppato via mail, normalmente non intervengo mai nei dibattiti mail, perché per esperienza vissuta, li considero deleteri , perché quando non si ha di fronte l’ interlocutore è più facile scadere nell’ insulto e nella denigrazione, che poi girando via mail creano danni nei rapporti interpersonali tra compagni irrisolvibili. Visto che però non ho potuto partecipare alle ultime riunioni del coordinamento per impegni ho deciso di inviarVi queste mie considerazioni.
Questo coordinamento nato nella assemblea di dicembre a Firenze ha senso solo se riesce a stare un passo più avanti dal resto del sindacalismo di base. Non deve cioè, a mio avviso, stare col bilancino a distribuire patenti di più unità a questo o quel sindacato di base. E’ chiaro che ci sono dei momenti e degli scioperi in cui qualcuno commette più errori dell’altro (esempio USB sulla scuola), ma il problema è molto più profondo e riguarda tutto il sindacalismo di base nessuno escluso. E sostanzialmente consiste nell’anteporre l’egoismo di organizzazione,​ l’interesse alla sopravvivenza della sigla e/o della sua crescita agli interessi dei lavoratori. L’organizzazione di appartenenza diventa quindi il fine ultimo per cui operare e non un mezzo per l’emancipazione e/o liberazione degli oppressi.
Ovviamente per questo fine si costruiscono dei muri ideologici e dei dogmi che servono delineare il perimetro: Es. chi partecipa alle elezioni RSU col regolamento attuale è definito una sorta di tradimento!! Scioperare assieme ai sindacati confederali un cosa inaccettabile, come del resto partecipare alle loro manifestazioni di piazza.​ Dimenticando che alle elezioni partecipi alle regole stabilite purtroppo da altri, è come un partito che alle elezioni partecipa, anche se il modello elettorale non è assolutamente condiviso! Sugli scioperi e/o manifestazioni si deve valutare se serve partecipare a quelle dei sindacati di regime per aprire interlocuzioni di dialogo con quella parte di lavoratori, che sono purtroppo ancora la maggioranza e​ che credono ancora a quei sindacati, mentre altre volte serve invece scioperare separati, ma non deve essere come oggi purtroppo è, un dogma ideologico, ma una scelta tattica da valutare caso per caso.
In sostanza il sindacalismo di base fino ad ora non è stato, non è, e cosi come è ora, non sarà mai una alternativa generale ai sindacati di regime. E’ riuscito e riesce in alcuni luoghi di lavoro in alcuni comparti ad essere maggioranza ed ad ottenere dei risultati per gruppi di lavoratori, ma non riesce ad essere, perché diviso e settario, una alternativa complessiva e generale ai sindacati di regime, che nonostante tutto quello che hanno fatto di negativo, continuano ad essere la rappresentanza generale dei lavoratori italiani.​ Oggi poi si stà aprendo un dibattito sulla unificazione dei tre sindacati di regime CGIL-CISL-UIL, non so se è un dibattito senza costrutto, per riempire le pagine di giornali in occasione del 1°maggio. Ma ho il sospetto, visto che l’ uscita di Landini è stata preceduta da interventi di giornali della destra economica che chiedevano l’unità dei sindacati e a fronte di un sostegno esplicito da parte di Confindustria che sia un disegno con qualche fondamento. Ed il disegno è quello di un unico sindacato di regime! Sostenuto poi da una legge sulla rappresentanza che faccia tabula rasa del​ resto dei sindacati , sia quelli di destra che firmano accordi di dumping sociale, ma soprattutto del sindacalismo di base e conflittuale.
I padroni si rendono conto dopo la vicenda dei gilet gialli in Francia, che è la prima esplosione sociale in Europa contro l’ austerità neoliberista, che la presenza diffusa , anche se oggi , divisa e settaria , di sindacati di base è comunque un pericolo potenziale ed avere come rappresentanza dei lavoratori un unico sindacato moderato di regime è una garanzia di controllo dei conflitto sociale.
Tutto questo ragionamento per dire che il coordinamento ha senso se riesce stare un passo più avanti del resto del sindacalismo di classe, criticando tutti gli attuali sindacati di base,​ ma dialogando con tutti, solo così possiamo essere, almeno, quella provocazione positiva che può tentare di far riflettere l’insieme dei gruppi dirigenti e soprattutto dei militanti degli attuali sindacati di base.
Galli Marco
CONUP Varese
Maggio 2019