lunedì 7 maggio 2018
domenica 6 maggio 2018
Reintegrazione sul posto di lavoro? L'azienda puo' evitarla se troppo onerosa. Come ti distruggo quanto resta del diritto del lavoro
Come ti distruggo quel poco che resta del diritto del lavoro? Con sentenze di Cassazione come la 10435 del 2018
Non solo la riscrittura dello Statuto dei Lavoratori in epoca Fornero, ora arrivano anche Sentenze , che fanno giurisprudenza, consentendo ad un Giudice di non decretare la reintegra in caso di crisi aziendale. La tutela indennitaria, che poi tutela non è, diventa cosi' preponderante rispetto a quella reintegratoria anche nei casi sarebbe possibile il ritorno del licenziato nel suo luogo di lavoro .
Proviamo a capire meglio , siamo in presenza di una crisi aziendale (e sulla nozione di crisi bisognerebbe aprire un altro capitolo) , viene stabilita la impossibilità di utilizzare in mansioni diverse il lavoratore licenziato, impossibilità a ricollocarlo insomma, a quel punto si applica la cosiddetta tutela risarcitoria al posto del reintegro
Basta insomma addurre le giuste motivazioni alla base del licenziamento, essere in una situazione di crisi per cavarsela con un asemplice indennizzo.
E' questa giustizia o illegittimo aribitrio che assegna ai padroni un potere mai avuto fino ad oggi?
Proviamo allora a sviluppare alcuni ragionamenti:
delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.it>>>
Non solo la riscrittura dello Statuto dei Lavoratori in epoca Fornero, ora arrivano anche Sentenze , che fanno giurisprudenza, consentendo ad un Giudice di non decretare la reintegra in caso di crisi aziendale. La tutela indennitaria, che poi tutela non è, diventa cosi' preponderante rispetto a quella reintegratoria anche nei casi sarebbe possibile il ritorno del licenziato nel suo luogo di lavoro .
Proviamo a capire meglio , siamo in presenza di una crisi aziendale (e sulla nozione di crisi bisognerebbe aprire un altro capitolo) , viene stabilita la impossibilità di utilizzare in mansioni diverse il lavoratore licenziato, impossibilità a ricollocarlo insomma, a quel punto si applica la cosiddetta tutela risarcitoria al posto del reintegro
Basta insomma addurre le giuste motivazioni alla base del licenziamento, essere in una situazione di crisi per cavarsela con un asemplice indennizzo.
E' questa giustizia o illegittimo aribitrio che assegna ai padroni un potere mai avuto fino ad oggi?
Proviamo allora a sviluppare alcuni ragionamenti:
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La sfida fra le grandi potenze mondiali per la supremazia tecnologica. Oltre la guerra commerciale e militare
“sistemi di apprendimento autonomo, processi decisionali collaborativi uomo-macchina, operazioni umane assistite, operazioni avanzate con sistemi senza equipaggio e reti di armi autonome”
3 maggio 2018 - Rossana De Simone
Nel verbale dell’ultimo incontro della Federal Reserve, Fed (la Banca centrale Usa), ha espresso preoccupazioni per la guerra commerciale con la Cina. L’impressione è che Trump abbia attuato la minaccia di dazi doganali su un centinaio di categorie di prodotti cinesi non solo per riequilibrare la bilancia commerciale fra i due paesi, ma anche per ridefinire gli assetti sia con l’Europa (minaccia ancora sospesa, polemica per le spese militari NATO) sia con la Cina (accusata di rubare agli Usa segreti tecnologici e commerciali, privando le società americane di ricavi per miliardi di dollari e cancellando migliaia di posti di lavoro). Nel rapporto del Dipartimento per il Commercio Usa pubblicato nel febbraio 2018 https://www.commerce.gov/news/press-releases/2018/02/secretary-ross-releases-steel-and-aluminum-232-reports-coordination si indicavano i livelli di importazioni di acciaio e alluminio come fossero una minaccia per la sicurezza nazionale per cui bisognava avviarne una drastica diminuzione. Nell’annuncio al documento sulla strategia di sicurezza nazionale per promuovere gli interessi degli Stati Uniti, Trump ha accomunato la sicurezza economica alla sicurezza nazionale, ecco perché ha potuto attivare la procedura indicata dalla sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962 che permette, al Presidente, di rispondere a minacce percepite alla sicurezza nazionale attivando delle misure restrittive sulle importazioni.
peacelink.it>>>
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Dirigenti : le richieste di cgil cisl uil per l' aumento contrattuale ? 3 volte le cifre chieste per gli altri dipendenti
Aumenti a partire da 232 euro, è la cifra richiesta da Cgil Cisl Uil per i rinnovi contrattuali dei dirigenti, fatti due conti superano del 300% gli aumenti medi accordati con i recenti rinnovi. Ma gli aumenti saranno anche maggiori perchè ci sarà la parte accessoria.
Sia ben chiaro che noi giudichiamo i dirigenti lavoratori ma è contraddittorio sedersi ai tavoli per rappresentare loro e gli altri dipendenti pubblici. Ad un tavolo ci si accontenta di aumenti che nel migliore dei casi sfioreranno 50 euro netti al mese dopo 9 anni di blocco, dall'altra si parte da una media di aumenti ben piu' sostenuta tentando di collegare ai risultati una percentuale piu' bassa della retribuzione complessiva dirigenziale.
Ricordiamo che la Brunetta aveva stabilito di collegare ai risultati almeno il 30% della retribuzione complessiva dei dirigenti a partire dal prossimo contratto nazionale. Ma ricordiamo anche che per i contratti della sanità e degli enti locali la parte premiale peserà decisamente di piu', anzi si è deciso di scegliere una parte minima del personale a cui destinare una quota maggiorata della produttività.
Allora la premialità va ridotta quando si parla di dirigenti ma accresciuta per tutti gli altri? Dove sta la ratio se non nella volontà politica di colpire, dividere e indebolire il potere di contrattazione e di acquisto dei dipendenti pubblici?
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Sia ben chiaro che noi giudichiamo i dirigenti lavoratori ma è contraddittorio sedersi ai tavoli per rappresentare loro e gli altri dipendenti pubblici. Ad un tavolo ci si accontenta di aumenti che nel migliore dei casi sfioreranno 50 euro netti al mese dopo 9 anni di blocco, dall'altra si parte da una media di aumenti ben piu' sostenuta tentando di collegare ai risultati una percentuale piu' bassa della retribuzione complessiva dirigenziale.
Ricordiamo che la Brunetta aveva stabilito di collegare ai risultati almeno il 30% della retribuzione complessiva dei dirigenti a partire dal prossimo contratto nazionale. Ma ricordiamo anche che per i contratti della sanità e degli enti locali la parte premiale peserà decisamente di piu', anzi si è deciso di scegliere una parte minima del personale a cui destinare una quota maggiorata della produttività.
Allora la premialità va ridotta quando si parla di dirigenti ma accresciuta per tutti gli altri? Dove sta la ratio se non nella volontà politica di colpire, dividere e indebolire il potere di contrattazione e di acquisto dei dipendenti pubblici?
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giovedì 3 maggio 2018
mercoledì 2 maggio 2018
Scioperi, nuovo regolamento: “Intervallo minimo di 20 giorni tra agitazioni che fermano bus e metropolitane”
Il
garante degli scioperi, in via sperimentale, introduce un paletto che dovrebbe
"riequilibrare l’eccessiva compromissione del godimento dei diritto dei
cittadini alla libertà di circolazione". Il presidente dell'autorità: "Troppe
astensioni dal lavoro di venerdì e lunedì. E colpiscono in modo più pesante i
cittadini meno abbienti che non possono permettersi il taxi"
L’intervallo tra uno sciopero e l’altro “può configurarsi quale prestazione indispensabile a garantire, nel suo contenuto essenziale, i diritti degli utenti”. Parte da questa considerazione il nuovo regolamento provvisorio del Garante degli scioperi nei servizi pubblici. Che raddoppia, da 10 a 20 giorni, la distanza minima tra due agitazioni nel trasporto pubblico locale. “Gli scioperi non vengono eliminati: se ne possono proclamare di meno”, spiega il presidente dell’autorità garante Giuseppe Santoro Passarelli intervistato da Il Messaggero. “La norma sarà in vigore con la notifica alle parti sociali, entro una decina di giorni, e riguarda solo il trasporto pubblico: autobus e metropolitane. In questo settore da anni si registrano troppi scioperi, spesso di venerdì o lunedì“. Contrari i sindacati, che parlano di “censura” e “imposizione”.
ilfattoquotidiano.it>>>
L’intervallo tra uno sciopero e l’altro “può configurarsi quale prestazione indispensabile a garantire, nel suo contenuto essenziale, i diritti degli utenti”. Parte da questa considerazione il nuovo regolamento provvisorio del Garante degli scioperi nei servizi pubblici. Che raddoppia, da 10 a 20 giorni, la distanza minima tra due agitazioni nel trasporto pubblico locale. “Gli scioperi non vengono eliminati: se ne possono proclamare di meno”, spiega il presidente dell’autorità garante Giuseppe Santoro Passarelli intervistato da Il Messaggero. “La norma sarà in vigore con la notifica alle parti sociali, entro una decina di giorni, e riguarda solo il trasporto pubblico: autobus e metropolitane. In questo settore da anni si registrano troppi scioperi, spesso di venerdì o lunedì“. Contrari i sindacati, che parlano di “censura” e “imposizione”.
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martedì 24 aprile 2018
VARESE La sanità pubblica al collasso: l’allarme di medici e cittadini
I
diversi comitati sorti in difesa degli ospedali si sono riuniti per pianificare
azioni unitarie. Dalle due aziende ospedaliere l'appello di 72 primari "Dateci i
medici"
Monta
la rabbia nelle corsie degli ospedali. Dopo
i comitati dei cittadini e i pazienti uniti in associazione, è la volta dei
primari a lanciare un grido d’allarme sull’impoverimento della sanità
pubblica.
A
Varese, nella sede del CVV di via Maspero, ieri sera diverse associazioni e
comitati si sono ritrovati, su invito del Comitato “Noi per l’Ospedale”.
All’ordine del giorno le difficoltà crescenti che si registrano nei reparti
degli ospedali territoriali: « Ieri si sono riuniti i Comitati Provinciali in
difesa dei propri Ospedali – spiega Giorgio Arca presidente del Comitato di
Varese – Per una discontinuità di gestione degli stessi. Per investimenti
mirati ai bisogni dei cittadini. Per una sanità basata sul merito e non
sull’appartenenza e favoritismi. Insieme faremo sentire una voce più
forte in difesa dei diritti dei cittadini come dettato dall’articolo 32
della Costituzione Italiana. Da parte del Comitato Noi Per L’Ospedale che è
stato l’organizzatore diciamo grazie a tutti i comitati per aver aderito al
progetto. Non appena avremo definito le iniziative le renderemo pubbliche
affinchè tutti possano partecipare».
Lunedì
mattina sarà la volta della mamme di Angera chiedere
attenzione e sostegno per far finire quello che definiscono «il peggior
periodo vissuto dall’Ondoli».
Ma
la protesta si è allargata: tra i primari delle due aziende ospedaliere del
territorio Asst Sette Laghi e Asst Valle Olona è girata una lettera appello per
chiedere l’assunzione di nuovi medici.
“Non abbiamo lottato per una sala parto insicura”
Le
mamme dell’Ondoli denunciano una situazione insostenibile: “Hanno smantellato
un’eccellenza. Che fine hanno fatto fondi e promesse?”
«Non
è questo il punto nascite per cui abbiamo lottato, non abbiamo mai chiesto
l’apertura di una sala parto insicura e turni massacranti per il personale».
A denunciare una situazione ormai insostenibile, a distanza di oltre un anno
dalla battaglia che le ha viste scendere più volte in piazza insieme a centinaia
di cittadini del Basso Verbano per la riapertura del reparto di ostetricia, sono
le mamme dell’associaizone Amor.
Che
cosa è accaduto nel frattempo è proprio quello che si scongiurava: mancanza di
personale, specialisti “in fuga” e turni insostenibili tanto da spingere
alcuni medici a gettare la spugna chiedendo una nuova
chiusura.
«Ci
hanno riaperto il Punto nascite, ma lo stanno gestendo su un binario morto,
volutamente – dichiara Alessandra Doridoni, portavoce dell’associazione – non
era questo che abbiamo chiesto.
domenica 22 aprile 2018
Elezioni Rsu Valle Olona: grande successo per la lista ADL
GALLARATE, 20 aprile 2018- Adl ha ottenuto uno strepitoso risultato alle elezioni RSU dell’ASST Valle Olona perché è l’unico sindacato che ha aumentato i propri seggi (con l’unificazione delle due Aziende erano diventati 54, ma ora se ne sono eletti solo 45).
Ringrazia pertanto tutti i propri candidati per l’impegno profuso e tutte le persone che ci hanno votato. Chi pensava di ottenere la maggioranza assoluta (Uil) con l’aggiunta di un altro sindacato ha invece perso 5 delegati (da 23 passa a 18). I sindacati infermieristici non sfondano e perdono 1 delegato del Nursind. La Cgil scompare quasi dall’ex A.O di Gallarate con 51 voti (27 nell’ospedale di Gallarate) mentre 6 anni fa ne aveva presi 156. Quasi stessa sorte tocca alla Cisl che aveva preso 201 voti mentre ora a Gallarate, Somma e Angera ne prende complessivamente 69.
Per quanto riguarda il risultato di Adl, i delegati eletti sono: Petrenga Salvatore che passa da 33 a 70 voti, Cinzia Bani che passa da 23 a 45 voti, Ferderico Pagan con 34 voti e Francesco Inglese con 17 voti, premiati per l’ottimo lavoro svolto come rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Adl quasi raddoppia i propri voti a Gallarate (da 64 a 115), migliora a Busto e Somma e ottiene per la prima volta voti ad Angera. Prossimo obiettivo è ottenere iscritti, voti e candidati a Saronno. Pertanto invita i dipendenti di Saronno a mettersi in contatto con Adl tramite facebook, mail (adlvarese@gmail.com) o telefonando in sede a Busto (0331322688) o a Gallarate (0331777798).
Ora per Adl la priorità sono le assunzioni di personale ove carente, le progressioni ogni 3 anni e non ogni 5 come avvenuto sino ad ora, il ritorno al pagamento degli straordinari ogni 15′, la commissione mensa, la distribuzione di tutta la produttività, l’abbandono del progetto dell’ospedale unico e la lotta alle esternalizzazioni.
Busto Arsizio: Adl è il sindacato più votato in Comune
Le elezioni delle Rsu comunali premiano Adl. È il sindacato “di lotta” a strappare il maggior numero di delegati.
Nelle votazioni, tenutesi in municipio il 17, 18 e 19 aprile, Adl ha ottenuto 124 voti, eleggendo così così cinque rappresentanti: Fausto Sartorato (il più votato in assoluto), Gabriella Centa, Silvano Formica, Rosa Sculco e Carmelo Cirneco.
Nelle votazioni, tenutesi in municipio il 17, 18 e 19 aprile, Adl ha ottenuto 124 voti, eleggendo così così cinque rappresentanti: Fausto Sartorato (il più votato in assoluto), Gabriella Centa, Silvano Formica, Rosa Sculco e Carmelo Cirneco.
Al secondo posto il Csa, che nel 2015 sbaragliò la concorrenza, con 120 voti e quattro delegati: Francesco Fredella, Gloria Miceli, Paola Borsani e Luigi Liotti.
Ancora una volta terza, con 29 preferenze, la Fp-Cgil, che sarà rappresentata nelle trattative da Paola Busotti.
Un eletto a testa anche per Uil-Fpl (Giuseppe Fedele – 18 voti totali) e Cub Pubblico Impiego (Franca Rossetto – 14 voti di lista).
Rimane a secco il Diccap, fermo a quota 10 voti.
Ancora una volta terza, con 29 preferenze, la Fp-Cgil, che sarà rappresentata nelle trattative da Paola Busotti.
Un eletto a testa anche per Uil-Fpl (Giuseppe Fedele – 18 voti totali) e Cub Pubblico Impiego (Franca Rossetto – 14 voti di lista).
Rimane a secco il Diccap, fermo a quota 10 voti.
venerdì 20 aprile 2018
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