N COLLEGAMENTO DA OGNI CITTA’
IN
VIDEOCONFERENZA
CITTA’
COINVOLTE PER LA VIDEOCONFERENZA:
Milano,
Torino, Brescia, Piacenza, Parma,
Bologna,
Ancona, Roma, Napoli, Padova,
Verona,
Treviso, Vicenza.
A
Milano Presso: C.S.A. Vittoria, Via Muratori 43
PUNTI DA
SOTTOPORRE ALLE ASSEMBLEE DEL 21 SETTEMBRE PER RILANCIARE UN MOVIMENTO DI LOTTA
A LIVELLO NAZIONALE PER PORTARE A COMPIMENTO LA BATTAGLIA AVVIATA A MARZO DELLO
SCORSO ANNO PER LO SMANTELLAMENTO DEL SISTEMA DI SFRUTTAMENTO FONDATO SULLE
COOPERATIVE E SULLA FIGURA DEL SOCIO LAVORATORE.
PREMESSA:
In questi ultimi
mesi, in risposta al movimento di lotta che ha sconquassato il sistema di
sfruttamento di tipo quasi schiavistico presente nel comparto della logistica,
fondato su una perfetta simbiosi tra sindacati confederali, cooperative e
committenti, la parte padronale più “avanzata” dei committenti ha cercato di
correre ai ripari, per far recuperare terreno ai sindacati confederali, firmando
accordi che si prefiggono lo scopo di annullare le conquiste ottenute
(importanti accordi di secondo livello da noi sottoscritti a livello delle più
importanti filiere della logistica) in cambio dell’assunzione diretta dei
facchini da parte del committente.
In data 16 febbraio 2014 è stato firmato
il primo accordo tra FEDIT (L’Associazione padronale che raggruppa TNT, BRT,
GLS, ecc.) e Cgil, Cisl e Uil nel quale si dice esplicitamente che è interesse
comune porre un freno a quello che definiscono “ un crescendo di conflittualità
fuori controllo, con fenomeni di illegalità diffusa, suscettibili di
strumentalizzazioni di varia natura”. Vale a dire che per loro le lotte, che
hanno prodotto molti risultati positivi per i lavoratori, sono riconducibili
semplicemente a “fenomeni di illegalità diffusa”.
Non il contrario, cioè, che
queste lotte hanno eliminato buona parte della illegalità anche mafiosa presente
all’interno delle cooperative. In sostanza i punti di queste prime “linee guida”
di questo accordo spaziano 1)dal subordinare l’erogazione degli istituti,
di Rol e permessi, alla produttività, 2) dalla riorganizzazione dei
nastri operativi da un minimo di 4 ore ad un massimo di 10 ore, con pause anche
di 3 ore e con una media di orario di lavoro contrattuale per un full time
calcolata nell’arco di 6 mesi e relativi eventuali straordinari pagati al
termine dei sei mesi; 3) chi verrà assunto dal committente verrà
inquadrato al 6° J con passaggio al livello superiore dopo 24 mesi; 4) il
lavoratore assunto con queste modalità dovrà essere reperibile anche fuori del
suo orario di lavoro almeno per 7 giorni al mese, in cambio di 20 €; 5) la
malattia sarà integrata solo a certe condizioni.
Insomma un netto
regresso rispetto alle conquiste ottenute in cambio di una presunta stabilità
del posto di lavoro.
In data 16 luglio veniva siglato invece un vero e
proprio accordo tra TNT e CGIL, CISL e UIL, nel quale venivano riportati i
contenuti delle linee guida, con un piano che prevede l’applicazione di questo
accordo in una parte delle filiali (cinquantadue?) a partire dai prossimi mesi e
fino a tutto il 2016.
Abbiamo già avuto modo di informare le organizzazioni
padronali che la firma di queste “linee guida” e dell’accordo con TNT impone da
parte nostra un diverso approccio rispetto alla piattaforma che a suo tempo
avevamo presentato e alle relazioni sindacali che avevamo sviluppato con alcuni
settori importanti della committenza e sulla quale avevamo in certe sue parti
raggiunto degli accordi con essi.
In particolare crediamo che diventi sempre
più urgente segnare un passaggio concreto per la cancellazione della figura del
socio lavoratore. Consapevoli del fatto che la stragrande parte dei rapporti di
lavoro nei principali magazzini della logistica, che fanno riferimento a Fedit,
si basa ancora sulle cooperative e sulla figura del socio lavoratore, non ci
interessa oggi stare a discutere sulla forma societaria o sul fatto se dobbiamo
accettare o meno di diventare dipendenti di TNT, BRT o GLS, ecc, alle condizioni
imposte da loro, ci interessa continuare la battaglia sui contenuti per arrivare
a cancellare ogni differenza tra chi lavora nella logistica e chi lavora in
altri comparti.
Alla luce di queste considerazioni l’assemblea generale dei
lavoratori della logistica che si svolgerà il 21 settembre 2014 in diverse
città, in base alle indicazioni uscite dall’assemblea dei delegati del 27 luglio
2014, sarà chiamata a discutere e a pronunciarsi sull’ipotesi di una nuova
piattaforma e a decidere iniziative di lotta tra le quali una mobilitazione in
occasione dello sciopero del 16 ottobre promosso dai movimenti e sindacati di
base, affinchè la lotta dei lavoratori della logistica si intrecci con quella
degli altri settori lavorativi e movimenti sociali. Tutto ciò, perché i facchini
sono ormai consapevoli che la loro lotta per la difesa economica sia da porre in
una prospettiva anticapitalistica e in risposta agli attacchi governativi che
ogni giorno vengono portati avanti contro gli sfruttati.
I PUNTI SUI
QUALI COSTRUIRE LA PIATTAFORMA PER LO SMANTELLAMENTO DELLE COOPERATIVE E DELLA
FIGURA DEL SOCIO LAVORATORE.
•
POSSIBILITA’ DI SCELTA: fermo restando il fatto che oggi la forma societaria
non è l’elemento centrale su cui fissare la nostra richiesta e che l’obiettivo
in prospettiva, con tempi, modalità da definire e senza alcun arretramento
rispetto alle posizioni conquistate, deve essere comunque quello di diventare
come soggetti dipendenti dall’effettivo datore di lavoro che è il committente,
riteniamo che in primis l’obiettivo da raggiungere sia quello della
cancellazione della figura del socio lavoratore e per tale motivo avere la
possibilità di scegliere se essere socio o dipendente, laddove la forma
societaria presente sia la cooperativa.
• CAMBI DI
APPALTO: anche dove ci
sono forme societarie diverse dalle cooperative che gestiscono gli impianti,
permane il problema dei cambi di appalto. E’ necessario che a livello dei
singoli corrieri vengano firmati dei protocolli di intesa nei quali ci sia
l’obbligo per le società subentranti di assumere tutti i lavoratori in organico
in quel cantiere, così come già avviene secondo contratto multiservizi/pulizie,
alle stesse condizioni retributive e contrattuali preesistenti, senza nessun
periodo di prova con mantenimento dell’anzianità di servizio nel magazzino.
•
MALATTIA E INFORTUNIO: Direttamente collegato al rapporto di lavoro, nel
momento in cui la forza lavoro che opera nei magazzini non sarà più inquadrata
come soci di cooperativa, ma dipendenti, dovrà diventare automatico garantire la
corresponsione dell’integrazione piena al 100 % per malattia ed infortunio
compresi i primi tre giorni di carenza, con possibilità di concordare a livello
di singolo magazzino in via sperimentale il numero degli eventi per la malattia
nell’arco dell’anno.
E’ nostra intenzione aprire in tutti i posti di lavoro
un serio lavoro di inchiesta sull’incidenza delle malattie professionali per i
facchini. Considerato che mancano dati su questo importantissimo aspetto per
questa tipologia di lavoro, inizieremo a raccogliere dati ed informazioni
direttamente sul campo, da un lato per garantire l’applicazione delle norme in
vigore in materia di sicurezza e, dall’altro per sviluppare un ragionamento che
punti a regolamentare produttività del lavoro, ritmi, orari e quant’altro in
relazione alle possibili conseguenze in termini di danni permanenti per chi
svolge il lavoro di facchino da un certo numero di anni. Troppi sono ormai i
casi riscontrati di lavoratori che diventano inabili al lavoro o, con forti
limitazioni dopo un certo numero di anni. E’ quindi necessario aprire un tavolo
di confronto con committenti e appaltatori per effettuare indagini serie con
l’ausilio di medici di “medicina del lavoro” per arrivare a redigere protocolli
che definiscano modalità operative sul medio e lungo periodo atte a
salvaguardare la salute dei lavoratori.
• ISTITUTI CONTRATTUALI: Gli
istituti contrattuali devono essere retribuiti sempre nel loro pieno valore, al
100 % calcolato sulle 168 ore.
• INQUADRAMENTO DEL PERSONALE: Con
l’ultimo rinnovo del CCNL sono stati introdotti due nuovi livelli di
inquadramento del personale: il 6° J e il 4° J, con lo scopo di eliminare
l’automatismo esistente in precedenza del passaggio dal 6° al 5° dopo 18 mesi
(con l’attuale contratto l’automatismo è previsto solo dal 6° J al 6° S dopo 30
mesi e nessun automatismo è previsto dal 5° al 4° J. Per la tipologia di lavoro
della logistica, si può tranquillamente pensare che in un magazzino, in un tempo
ragionevole di un anno, se debitamente formati, i lavoratori possono essere
messi nelle condizioni di poter svolgere ogni tipologia di mansione. In virtù di
questa considerazione, va posto l’obiettivo per i neo assunti, dell’eliminazione
del 6° J e del 4° J, con assunzione diretta al 6° S e reintrodotto l’automatismo
di passaggio dal 6° al 5° dopo 18 mesi, e dal 5° al 4° dopo ulteriori 24 mesi,
bypassando direttamente il 4°J. Per i lavoratori attualmente in forza, chi si
trova al 6 J dovrà passare immediatamente al 6° S e se opera nel magazzino da
più di 18 mesi dovrà passare automaticamente al 5°. Chi si trova attualmente
inquadrato al 5° livello e ha una anzianità di magazzino di almeno 5 anni dovrà
essere inquadrato al 4 S, bypassando il 4° J.
• LAVORO STRAORDINARIO:
Va considerato lavoro straordinario il lavoro svolto oltre le otto ore
giornaliere su cinque giorni o 6,30 su sei giorni, a prescindere dalle ore di
effettivo lavoro svolto nell’arco della settimana.
• LAVORO NOTTURNO:
Il lavoro notturno, considerato tale così come previsto dalle norme di legge
(dalle 22.00 alle 06.00), proprio in virtù del fatto che stravolge la vita degli
individui, deve essere retribuito sempre con la maggiorazione del 25 %, anche
quando viene svolto in turni avvicendati.
• AMMORTIZZATORI SOCIALI: il
settore della logistica e dei trasporti non usufruisce degli ammortizzatori
ordinari, in primis della CIG ordinaria, straordinaria, mobilità ordinaria ed in
questa fase di transizione al nuovo sistema di ammortizzatori (ASPI e Mini Aspi)
i soci lavoratori, in assenza del finanziamento della mobilità in deroga e della
CIG in deroga, per il 2014 non hanno percepito la CIG in deroga e per l’ ASPI o
Mini Aspi percepiscono solo il 20 % dell’importo dovuto. Per questi motivi,
tutto il settore della logistica deve essere ammesso come gli altri settori al
regime degli ammortizzatori ordinari.
SU QUESTI PUNTI E’ CONVOCATA
L’ASSEMBLEA GENERALE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA CHE SI
TERRA’ IN CONTEMPORANEA NELLE VARIE CITTA’ PER DECIDERE SULLE PROSSIME SCADENZE
DI LOTTA IN RELAZIONE ANCHE ALLE INIZIATIVE DECISE DAI MOVIMENTI CONTRO LE
POLITICHE GOVERNATIVE A LIVELLO NAZIONALE SU REDDITO, SALARIO GARANTITO, LAVORO,
CASA, GRANDI OPERE.
Questo documento
verrà presentato con uno o due interventi introduttivi che verranno ascoltati in
tutte le sedi dove si terranno le assemblee. Seguirà un dibattito a livello di
ogni singola assemblea della durata di circa 1 ora e al termine delle assemblee
verrà ripristinato il collegamento che vedrà un brevissimo intervento da ogni
città ed un intervento conclusivo.
Movimenti di lotta che si occupano anche
di problematiche inerenti a reddito o casa, possono chiedere ci collegarsi alla
video conferenza, inviando una mail a dinozer@globalproject.info