Il caso viene sollevato dal comitato Viva Via Gaggio e riguarda il parere del Parco del Ticino (qui il testo completo) al progetto del Master Plan, il piano che comprende appunto anche la terza pista e che la Sea - dopo mesi di "congelamento" - ha deciso di modificare in parte: «Lo scorso venerdì 11 Aprile, anche l’Assemblea della Comunità del Parco del Ticino ha approvato una comunicazione da inviare a tutti gli enti interessati dove ribadisce la propria posizione a fronte delle nuove modifiche. Peró c’è una novità, decisamente negativa e inaspettata: a differenza di tutte le altre delibere approvate dall’Assemblea e aventi come oggetto il Master Plan di Malpensa, questa volta non si è raggiunta l’unanimità. I Comuni che si sono astenuti sono Samarate, Ferno e Lonate Pozzolo». Proprio su Lonate Pozzolo si concentra il comitato: «il Comune piú direttamente interessato dal Master Plan di Malpensa – rappresentato in Assemblea dall’assessore Rivolta – e quello che subirá i danni maggiori, ha deciso di astenersi».
varesenews.it
giovedì 17 aprile 2014
Sigilli alla fonderia Bossi: "Grave mancanza di sicurezza"
GALLARATE: Ispettorato e Asl sono entrati questa mattina (giovedì) nell'azienda e hanno disposto la sospensione della produzione dopo il grave incidente occorso ad un lavoratore lo scorso 27 marzo.
Alle 3 del mattino del 27 marzo scorso le ambulanze accorrono in via Danimarca ed entrano nei cancelli della fonderia Giulio Bossi; c'è un operaio ustionato grave che viene soccorso sul posto e, dopo un primo ricovero a Gallarate, viene immediatamente portato al centro grandi ustionati dell'ospedale Niguarda di Milano. L’uomo, un cittadino turco 30enne, è stato investito da una colata di materiale fuso. È dipendente di una cooperativa di lavoro esterna. Oggi (giovedì), a quasi tre settimane di distanza da quell'incidente, i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e l'Asl hanno apposto i sigilli al capannone per quelle che sono state definite «gravi violazioni alla normativa antincendio, di igiene e di sicurezza sui luoghi di lavoro».Il sequestro è stato disposto dal sostituto procuratore bustocco Nicola Rossato in seguito alle indagini predisposte dall'aliquota ambientale della Polizia Giudiziaria.
varesenews.it
Alle 3 del mattino del 27 marzo scorso le ambulanze accorrono in via Danimarca ed entrano nei cancelli della fonderia Giulio Bossi; c'è un operaio ustionato grave che viene soccorso sul posto e, dopo un primo ricovero a Gallarate, viene immediatamente portato al centro grandi ustionati dell'ospedale Niguarda di Milano. L’uomo, un cittadino turco 30enne, è stato investito da una colata di materiale fuso. È dipendente di una cooperativa di lavoro esterna. Oggi (giovedì), a quasi tre settimane di distanza da quell'incidente, i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e l'Asl hanno apposto i sigilli al capannone per quelle che sono state definite «gravi violazioni alla normativa antincendio, di igiene e di sicurezza sui luoghi di lavoro».Il sequestro è stato disposto dal sostituto procuratore bustocco Nicola Rossato in seguito alle indagini predisposte dall'aliquota ambientale della Polizia Giudiziaria.
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martedì 15 aprile 2014
ALTISSIMA LA PARTECIPAZIONE ALLO SCIOPERO NAZIONALE CAT
Lo sciopero di tutto il personale ferroviario del trasporto viaggiatori è iniziato ieri sera alle 21.00 e sta registrando una partecipazione massiccia dei ferrovieri.
Le previsioni di un’alta partecipazione si erano manifestate sia durante le assemblee dei lavoratori, sia con l’altissima richiesta di informazione nei momenti antecedenti l’inizio dello sciopero. Pochi sanno, che l’adesione allo sciopero da parte dei ferrovieri, soprattutto per il personale dei treni (ma non solo), oltre alla normale perdita della retribuzione, impone una sorta di corsa ad ostacoli tra cavilli, vincoli ed obblighi che costringono i lavoratori a presentarsi comunque in servizio prima, durante o subito dopo.
Le motivazioni alla base della vertenza sono:
- lo smantellamento del sistema pensionistico dei ferrovieri con il disconoscimento di specifiche lavorazioni, estremamente disagiate, inopinatamente parificate al sistema generale;
- le regole di orario di lavoro, oggi praticate nel comparto, prevedono limiti addirittura peggiori di dalla legislazione generale, nonostante agli operatori del comparto siano affidati compiti di sicurezza. L’urgenza è quella di avere norme legislative specifiche che evitino le pericolose derive della liberalizzazione del comparto;
- il cosiddetto riordino normativo - conseguente alla istituzione dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria (ANSF), ha generato semplificazioni formali, ma confusioni e maggiori insicurezze sostanziali, specie con il previsto ridimensionamento del ruolo del Capotreno e la connessa eliminazione dei doppi controlli.
domenica 13 aprile 2014
Sea: il numero due guadagna in un anno 829mila euro
Nel mirino del sindacato Adl, con Giulio
De Metrio, anche Luciano Carbone (611mila euro) e Michele Pallottini (400mila).
"Moretti alle Ferrovie gestisce 70mila dipendenti. Qui siamo meno di
5mila"
Il manager Giulio De Metrio La notizia fra i lavoratori Sea circolava da un po’. E oggi, con
il posto di lavoro in pericolo per la multa europea da 452 milioni di euro che
rischia di far saltare il banco, è diventata motivo di dibattito. Soprattutto
dopo le polemiche suscitate dalle dichiarazioni dell’ad delle Ferrovie dello
Stato, Mauro Moretti, che aveva intimato al governo di non ridurre i suoi
870mila euro. Ma si chiedono i dipendenti della partecipata del Comune di
Milano che gestisce gli scali di Linate e Malpensa: come si può chiedere a un
lavoratore di tagliarsi lo stipendio, se non addirittura di restare a casa,
quando in azienda ci sono almeno tre manager che guadagnano cifre quasi
milionarie? In particolare uno, che porta a casa 829mila euro lordi all’anno.
Un tema fortemente attuale, quello dei maxistipendi dei manager pubblici, oggi che il governo di Matteo Renzi è al lavoro per abbassare il tetto massimo di guadagno. È stato un piccolo sindacato autonomo, Adl, nato di recente da una costola dell’Usb, a denunciare i due megastipendi nella società (controllata dal Comune al 54 per cento e dal fondo privato guidato da Vito Gamberale, F2i, al 44 per cento) che suscitano così tante polemiche. Dopo che l’anno scorso, una volta diventato azionista, anche lo stesso Gamberale li aveva criticati. Sono una cinquantina i dirigenti in Sea. Con stipendi variabili. Da un minimo di 100mila euro ai massimi che sfiorano il milione lordo all’anno. «Ci si lamenta degli 800mila euro di Moretti che governa un’azienda con oltre 70mila dipendenti - denunciano i sindacati - e nessuno dice nulla dei nostri che ne governano meno di 5mila».
virgilio.it
Un tema fortemente attuale, quello dei maxistipendi dei manager pubblici, oggi che il governo di Matteo Renzi è al lavoro per abbassare il tetto massimo di guadagno. È stato un piccolo sindacato autonomo, Adl, nato di recente da una costola dell’Usb, a denunciare i due megastipendi nella società (controllata dal Comune al 54 per cento e dal fondo privato guidato da Vito Gamberale, F2i, al 44 per cento) che suscitano così tante polemiche. Dopo che l’anno scorso, una volta diventato azionista, anche lo stesso Gamberale li aveva criticati. Sono una cinquantina i dirigenti in Sea. Con stipendi variabili. Da un minimo di 100mila euro ai massimi che sfiorano il milione lordo all’anno. «Ci si lamenta degli 800mila euro di Moretti che governa un’azienda con oltre 70mila dipendenti - denunciano i sindacati - e nessuno dice nulla dei nostri che ne governano meno di 5mila».
virgilio.it
AleniaAermacchi DI Venegono: ADL DICE BASTA!!!
Ormai sul tavolo c’è così tanto che
il tavolo è diventato troppo piccolo e le questioni precipitano a terra…
A parte le battute, la situazione è drammatica ed il nostro
sindacato rivendica lo status quo pretendendo dall’azienda una risposta chiara
per tutte le questioni fino ad oggi sollevate e alle quali non è mai stata
cercata una soluzione. Noi vogliamo una risposta definitiva e decente partendo
dalle criticità maggiori:
- l’assunzione
del personale
Un’ azienda aeronautica come la nostra
non può motivare il fatto di non avere visibilità di carichi di lavoro fra 3
anni per non assumere personale. Non è stato compensato il numero dei
lavoratori usciti con mobilità e CIG con delle assunzioni a tempo
indeterminato.
- Stop ai contratti in somministrazione
Dobbiamo mantenere alto il livello
di professionalità del settore aeronautico divenuto parte della storia e
riconosciuto come bagaglio culturale del nostro territorio. L’utilizzo di
lavoratori somministrati e stranieri, col tempo, porterà via la professionalità
nel distretto aeronautico Varesino e come conseguenza l’incapacità di mantenere
il know how dalla progettazione alla gestione post vendita passando inevitabilmente
dalla produzione facendo scomparire tutti
processi che Aermacchi ha mantenuto nel tempo prima a Varese e poi nella
sede attuale di Venegono.
- Riconoscimenti professionali
Esistono in azienda lavoratrici e
lavoratori bloccati alla stessa categoria da anni. Il CCNL metalmeccanici
regolamenta e prevede invece un passaggio automatico dal 4° LIV al 5° LIV.
Armonizzazione
Tutte le argomentazioni a riguardo tendono ad eliminare/ridurre la gran
parte dei diritti operai acquisiti a fatica con le lotte negli anni passati:
·
Congelare
il premio feriale, il terzo elemento e le fasce ruoli, voci che sono legate
alla categoria e all’anzianità e rendere di fatto nulle tali voci in busta paga
facendole del tutto sparire qualora ci siano in futuro dei passaggi di
categorie.
·
Diminuire
di 15 minuti la pausa pranzo; specialmente per i turnisti questo significherebbe
l’ impossibilità di pranzare dignitosamente e ancor peggio, regalare
all’azienda 15 minuti di lavoro in più a parità di stipendio.
·
Maggiorazione
turno legata alle sole ore lavorative.
·
Eliminare
permessi importanti come l’assistenza ai genitori anziani (8 ore), le cure
termali (40 ore) e visite mediche in centri privati.
·
Eliminare
bonus come il riconoscimento di circa 120 euro per chi si sposa, il
riconoscimento di integrazione per l’acquisto dei libri di testo ai lavoratori
che studiano.
Per questi motivi ADL ribadisce che
è ancora attivo lo sciopero degli straordinari, come avallato dal Coordinamento
RSU Alenia Aermacchi Venegono nel comunicato unitario del 14 marzo 2014.
Inoltre ADL chiede alla RSU di
AleniaAermacchi di promuovere unitariamente delle ulteriori manifestazioni di
protesta.
Aprile 2014
TRENI FERMI 24 ORE DALLE 21 DI SABATO 12, ALLE 21 DI DOMENICA 13 APRILE 2014
I FERROVIERI SCIOPERANO ANCORA PER SICUREZZA, PENSIONI, TURNI E LICENZIAMENTI
AVVISIAMO TUTTI I VIAGGIATORI INTERESSATI DELLA VERTENZA IN
ATTO
E DELLE RAGIONI DEL NOSTRO SCIOPERO
E DELLE RAGIONI DEL NOSTRO SCIOPERO
PUR SE CON DIVERSE SFUMATURE,
ORSA, USB, CUB, CAT E IL NUOVO COORDINAMENTO
AUTOCONVOCATO RSU-RLS, HANNO INFATTI PROCLAMATO UNO SCIOPERO DI 24 ORE
PER SOLLECITARE LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI PIU' SPINOSI DELLA CATEGORIA.
PROBLEMI TRASCURATI E LASCIATI IRRISOLTI - ANZI AGGRAVATI - CON LA FIRMA DELL'ULTIMO CCNL
AUTOCONVOCATO RSU-RLS, HANNO INFATTI PROCLAMATO UNO SCIOPERO DI 24 ORE
PER SOLLECITARE LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI PIU' SPINOSI DELLA CATEGORIA.
PROBLEMI TRASCURATI E LASCIATI IRRISOLTI - ANZI AGGRAVATI - CON LA FIRMA DELL'ULTIMO CCNL
PENSIONI
RIORDINO NORMATIVO E SICUREZZA
ORARI DI LAVORO E TURNI
LICENZIAMENTI
DEMOCRAZIA SINDACALE
RIORDINO NORMATIVO E SICUREZZA
ORARI DI LAVORO E TURNI
LICENZIAMENTI
DEMOCRAZIA SINDACALE
MACCHINISTI, CAPITRENO, MANOVRATORI E GLI ALTRI
ADDETTI ALLA
CIRCOLAZIONE SI FERMERANNO PER PROTESTARE CONTRO LA MODIFICA
DELL'ETA' PENSIONABILE CHE COSTRINGERA' A STARE SUI TRENI FINO A 67 ANNI
UNA LEGGE INGIUSTA CHE HA CALPESTATO E UMILIATO LE ASPETTATIVE DI
MILIONI DI LAVORATORI E CHE PER I FERROVIERI HA SIGNIFICATO UN
AUMENTO DELLA SOGLIA PER LA PENSIONE DI CIRCA 9 ANNI
CIRCOLAZIONE SI FERMERANNO PER PROTESTARE CONTRO LA MODIFICA
DELL'ETA' PENSIONABILE CHE COSTRINGERA' A STARE SUI TRENI FINO A 67 ANNI
UNA LEGGE INGIUSTA CHE HA CALPESTATO E UMILIATO LE ASPETTATIVE DI
MILIONI DI LAVORATORI E CHE PER I FERROVIERI HA SIGNIFICATO UN
AUMENTO DELLA SOGLIA PER LA PENSIONE DI CIRCA 9 ANNI
TANTI DI NOI - VISTA L'ASPETTATIVA DI VITA
MOLTO PIU' BASSA DELLA
MEDIA NAZIONALE - NON ARRIVERANNO VIVI A QUELL'ETA'
E COMUNQUE E' IMPENSABILE ED INGIUSTO IPOTIZZARE CHE UN MACCHINISTA
CONTINUI A GUIDARE UN TRENO E UN CAPOTRENO A LAVORARCI SU FINO A 67 ANNI
CONTRO IL RIORDINO NORMATIVO (ABOLIZIONE DEL CAPOTRENO E SOVRACCARICO
DI RESPONSABILITA' AL MACCHINISTA, DELEGA ALLE IMPRESE DI IMPORTANTI
ASPETTI NORMATIVI) OVVERO LA PRIVATIZZAZIONE DEI REGOLAMENTI FERROVIARI
CONTRO LE 10 ORE DI LAVORO GIORNALIERE, I TURNI INDIVIDUALI DISUMANIZZATI E LE
TERRIBILI FLESSIBILITA' DI IMPIEGO CHE RENDONO IL LAVORO INSOSTENIBILE E NOCIVO
CONTRO I LICENZIAMENTI DEI FERROVIERI CHE SI SONO IMPEGNATI PER DIFENDERE LA SICUREZZA
CONTRO LE NUOVE REGOLE SULLA 'RAPPRESENTANZA SINDACALE' CHE SOFFOCANO LA DEMOCRAZIA PER
TUTELARE LA CASTA SINDACALE, INAMOVIBILE E PARASSITARIA CHE VIVE ALLE SPALLE DI MILONI DI LAVORATORI
MEDIA NAZIONALE - NON ARRIVERANNO VIVI A QUELL'ETA'
E COMUNQUE E' IMPENSABILE ED INGIUSTO IPOTIZZARE CHE UN MACCHINISTA
CONTINUI A GUIDARE UN TRENO E UN CAPOTRENO A LAVORARCI SU FINO A 67 ANNI
CONTRO IL RIORDINO NORMATIVO (ABOLIZIONE DEL CAPOTRENO E SOVRACCARICO
DI RESPONSABILITA' AL MACCHINISTA, DELEGA ALLE IMPRESE DI IMPORTANTI
ASPETTI NORMATIVI) OVVERO LA PRIVATIZZAZIONE DEI REGOLAMENTI FERROVIARI
CONTRO LE 10 ORE DI LAVORO GIORNALIERE, I TURNI INDIVIDUALI DISUMANIZZATI E LE
TERRIBILI FLESSIBILITA' DI IMPIEGO CHE RENDONO IL LAVORO INSOSTENIBILE E NOCIVO
CONTRO I LICENZIAMENTI DEI FERROVIERI CHE SI SONO IMPEGNATI PER DIFENDERE LA SICUREZZA
CONTRO LE NUOVE REGOLE SULLA 'RAPPRESENTANZA SINDACALE' CHE SOFFOCANO LA DEMOCRAZIA PER
TUTELARE LA CASTA SINDACALE, INAMOVIBILE E PARASSITARIA CHE VIVE ALLE SPALLE DI MILONI DI LAVORATORI
venerdì 11 aprile 2014
"Dipendenti sindacalizzati penalizzati", Adl pensa alle vie legali contro Stie
Il sindacato di base Adl ha scritto una lettera di diffida attraverso il proprio legale Federico Zuccarinonei confronti della Stie, la società di trasporto che effettua il servizio di trasporto pubblico locale a Busto Arsizio. Proprio nel deposito di Busto Arsizio, secondo il sindacato, sarebbero state violate alcune disposizioni del contratto nazionale di lavoro nei confronti di alcuni dipendenti in merito agli orari di servizio ordinario e al trattamento di alcuni di loro che – secondo Fausto Sartorato – soffrirebbero di «stress da lavoro correlato» a causa di alcune disparità di trattamento da parte del caposervizio. Questo modus operandi, secondo il sindacato, andrebbe avanti da molto tempo. Tale comportamento si paleserebbe, in particolare, nei confronti dei lavoratori iscritti al sindacato Adl. Il legale chiede un incontro per risolvere la questione senza ricorrere alle vie legali. Il sindacato, nel caso di rifiuto da parte della società, ha deciso di organizzare un presidio davanti alla sede principale di San Vittore Olona.
varesenews.it
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Maugeri, gip Milano sequestra villa in Sardegna e conti correnti di Formigoni
Sigilli alla casa estiva di Arzachena e ai depositi bancari riconducibili all’ex governatore della Lombardia e al suo amico Alberto Perego. Il sequestro è stato disposto dal giudice Paolo Guidi su richiesta della Procura per un totale di 49 milioni di euro e riguarda anche gli altri imputati del processo. Il gip: "Confermato il sistema tangenti", "Tesoretto" a disposizione dell'ex presidente.
A poco meno di un mese dall’inizio del processo, il 6 maggio, Roberto Formigoni, comincia a pagare il suo conto con la giustizia. La Procura di Milano ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo dei suoi beni, conti ad eccezione di uno, tre auto, frazioni di alcune proprietà, ma soprattutto quella villa in cima alla collina del Pevero, non lontano da Porto Cervo, sette stanze su tre livelli, patio, verande coperte, terrazzo da cui si contempla Cala di Volpe. Era questa dimora a essere nell’elenco dei benefits ottenuti dall’allora governatore della Lombardia in cambio di delibere di giunta che avrebbero permesso alla Fondazione Maugeri (e anche al San Raffaele) di ottenere un flusso di finanziamenti e rimborsi: “provvedimenti diretti ad erogare consistenti somme di denaro e procurare altri indebiti vantaggi economici alla Fondazione”.
SEA: LA BARCA AFFONDA MA I “SOLITI NOTI” SI SALVANO SEMPRE…
Siamo giunti alla resa dei conti e tutte le cialtronerie della
dirigenza SEA coi suoi fidi scudieri di cgil cisl uil ugl flai e sinpa sono scoperte…
La strana storia di Sea Handling è sotto gli occhi di tutti i
lavoratori e ci chiediamo se sono stati errori grotteschi o scelte
“programmate”. Procediamo con ordine…
Nel 2002 SEA Spa decide di formare una società di handling ,
scorporandola da SEA madre ; una scelta condivisa e sostenuta da tutti i sindacati
presenti. Sea Handling nasce dal primo giorno già con un passivo di diversi
milioni di euro ( una bad company? ). Perché questa scelta? In controtendenza
con quello che hanno fatto diversi aeroporti europei? In più da una visura alla
Camera di Commercio SEA H. ci
risulta che venga formata nel 1998…ben 4 anni prima della sua operatività!... Questo ci lascia molti dubbi sulla trasparenza
dell’operazione. …
Dopo la decisione nel 2012 della
Commissione Europea di far pagare i 360 mil di euro più interessi per illeciti
aiuti da parte di SEA Spa che compromettevano la “concorrenza” negli scali
milanesi, la dirigenza SEA sforna l’accordo del 4.11.2013 con il progetto di
nascita di Airport Handling, al 100%
controllata da SEA Spa… che evidenziavano anche una gestione fallimentare di
Sea H. , senza la volontà di gestire la cosa pubblica nell’interesse dei
lavoratori e cittadini…tanto alla fine i soldi per ripianare i debiti arrivavano da SEA Spa.
Tutto in parvenza cambiava ma
per non cambiare nulla : dai dirigenti ai sindacati firmatari , tutto rimaneva tale e quale a SEA Handling per
i “lor signori”; stessi stipendi, stessi uomini, stessi permessi sindacali, ma
nessuna garanzia occupazionale e reddituale certa per i lavoratori.
L’Europa boccia sonoramente il castello di carta di questi cervelloni
aziendali e sindacali , ponendo la condizione essenziale che la nuova società
sia a maggioranza privata.
Alcune domande sorgono nella mente dei lavoratori:
1- SEA e sindacati sbagliano scelte strategiche societarie nel 2002 e
poi nel 2013 quindi :
o sono degli incompetenti totali o queste scelte sono state scelte programmate frutto di un
progetto studiato da anni sul futuro degli aeroporti milanesi.
2- In tutti e due i casi l’unica cosa certa è che questi signori se ne VADANO A CASA!
Anche perché ci costano qualche
milione di euro e per avere un simile risultato si può pensare di trovare di
meglio a minor prezzo sul mercato!
Liberino questa azienda da
questo abbraccio mortale!
In una azienda normale dirigenti che sbagliano ( ..e che sbagli! )
vengono semplicemente allontanati per il bene della stessa azienda…in SEA NO!
Rimangono …vengono lautamente pagati e perpetuano il loro potere! Stesso
discorso vale per cgil cisl uil ugl flai
e sinpa…
COSA CHIEDONO I
LAVORATORI
1- SEA deve rimanere pubblica con una soglia appartenente al Comune del
51%. Di questo la “politica” Comune di Milano e Governo si facciano avanti e si
prendano le proprie responsabilità davanti all’Europa dei burocrati.
Sono in giro su tutte le tv mostrando i muscoli verso l’Europa a
parole…questa è un’occasione, passino ai fatti.
2- Prima di discutere dei contratti dei lavoratori si discuta degli
sprechi di chi dirige questa azienda dirigenza e sindacati, prima che come nel
2002 si crei una nuova bad company.
Come si può chiedere ad un lavoratore di discutere di posti di lavoro e
tagli del proprio salario se :
-Stipendi dei Dirigenti di SEA
Il Chief Operating Officer Giulio
De Metrio guadagna 829mila euro lordi all’anno e il Chief Corporate Officer
Luciano Carbone 611mila , per finire con Direttori del Personale con “solo” ..più
di 200mila euro annui!...Ci si lamenta degli 800mila euro di Moretti di
Ferrovie dello Stato che governa un’azienda di più di 70mila dipendenti e che
dire dei nostri dirigenti che “governano” (?) meno di 5000 ?...povera SEA! Urge
un tetto agli stipendi dei dirigenti, per esempio pari a 3 volte quello di un
impiegato. Se i nostri stipendi devono essere in linea con il mercato quelli di
“lor signori” hanno una deroga?
-STOP alle assunzioni degli “amici degli amici”….E’ mai
possibile che dal 2008 , anno della ristrutturazione di SEA, con sacrifici dei
lavoratori ( vedi 3 rol in meno mentre tutti i dirigenti prendevano ogni anno
dei bonus e premi ) siano state fatte più di 120 assunzioni tra dirigenti ,
quadri ed impiegati di 1° livello! SEA ci dia l’ammontare della spesa!
La scusa della direzione del personale che ha solo sostituito delle
uscite sono BALLE! Le capacità dirigenziali le aveva in casa ma non le ha volute
usare!...chissà perché…e per chi?..
- STOP alle consulenze “pazze” :
15 milioni di consulenze all’anno nel Gruppo SEA!...una follia…
- STOP allo spreco dei permessi sindacali : le cifre
approssimative , ma che non si allontanano dalla realtà, parlano di più di 50.000 ore di
permessi sindacali alle sigle cgil cisl uil ugl flai sinpa e usb, fatti con accordi sottoscritti tra SEA ed ogni singola organizzazione
sindacale. Nessuno è contro ad una conquista sindacale ottenuta dai nostri
padri , ma si è contro l’abuso di un
diritto! Così si diventa alla stregua di un sindacato di comodo.
I lavoratori non possono e non devono pagare per gli errori commessi in
questi anni da una dirigenza aziendale e sindacale che ci ha portato sull’orlo
del baratro.
I LAVORATORI PRETENDONO
TRASPARENZA SU TUTTO : STIPENDI , APPALTI , CONSULENZE , AGIBILITA’ SINDACALI ,
ASSUNZIONI E PREMI DEI DIRIGENTI.
SEA NON E’ DI
PROPRIETA’ DI QUALCHE DIRIGENTE MA E’ UNA AZIENDA PUBBLICA!
Malpensa, 9 aprile 2014
mercoledì 9 aprile 2014
MALPENSA: PRESIDIO 10 APRILE 2014 ORE 10 TERMINAL 2
Associazione Difesa Lavoratrici e Lavoratori
PRESIDIO
10 APRILE
2014 ORE 10
TERMINAL 2
DAVANTI ZONA PARTENZE
-
CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DI SEA HANDLING E L’ACCORDO
DEL 4.11.2013 CHE NON GARANTISCE OCCUPAZIONE E SALARIO AI LAVORATORI
-
IN DIFESA DELLA PIENA OCCUPAZIONE
-
PER LA DIFESA DEL SALARIO E DEI DIRITTI
NON C’E’ PIU’ TEMPO ….
UNISCITI
A NOI!!!
“Noi, alla Perugina come gli stagionali dei pomodori. Oggi governano i giovani leoni”
“Se va avanti così, finiremo come gli stagionali dei pomodori”. La constatazione è amara, come lo stato d’animo degli operai dello stabilimento di San Sisto, quartiere di 10mila anime, nato e costruito attorno alla Perugina, la storica fabbrica dei Baci. L’odore di cioccolato si sente non appena si arriva sul trafficato viale che chiude la fila di case abitate e immette nella zona industriale. Anche questa è nata attorno alla fabbrica, quando lo sviluppo della fabbrica era lo sviluppo diPerugia. “Qui una volta – dice Michele Greco, coordinatore della Rsu – lavorare alla Peruginaera meglio che lavorare in banca”. Erano gli anni ‘60 quando veniva inaugurato lo stabilimento di San Sisto e gli operai erano appena stati braccianti o mezzadri. La Perugina era il futuro, il “fiore all’occhiello della città”. Ancora oggi sono circa 4000 i curriculum che arrivano da ogni parte.
ilfattoquotidiano.it
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Roma, disabili in piazza: “Renzi trovi risorse per noi dal taglio di F-35 e costi politica”
“Quale Stato sociale ha in mente il presidente Matteo Renzi e dove sono finiti gli annunciati 500 milioni di euro, derivanti dal taglio dei costi della politica, per il fondo nazionale di non autosufficienza?”. I genitori dei ragazzi disabili, in un sit-in davanti al Senato, chiedono al presidente del Consiglio di non attuare i tagli alleindennità di accompagnamento di cui ha parlato nei giorni scorsi il commissario alla spending review Carlo Cottarelli e di recuperare risorse economiche “dove sono nascoste”. “Perché non incomincia una lotta all’evasione fiscale, casa per casa, scala per scala? – chiedono i genitori al megafono – Perché non prende le risorse per i disabili dal taglio delle spese militari visto che la storia degli F-35 sembra eterna e ci ride dietro mezzo mondo occidentale?”.
ilfattoquotidiano.it
ilfattoquotidiano.it
Tante promesse pochi fatti: giovedì presidio all’Inps lavoratori di Malpensa
VARESE, 9 aprile 2014- Da circa un anno, centinaia e centinaia dilavoratori e lavoratrici non percepiscono le risorse degli ammortizzatori sociali da parte dell’ente erogatore, L’INPS, che seppure poco allevierebbero le sofferenze che le famiglie subiscono quotidianamente. Per questo domani, giovedì 10, ancora una volta è previsto un presidio davanti alla sede varesina dell’INPS a partire dalla ore 10 fino alle 12.30.
Al presidio saranno presenti lavoratori e lavoratrici licenziati/e o in cassa integrazione da aziende che hanno operato o tuttora operano sul territorio, dal Cargo di Malpensa alle Scuole della Provincia.
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