Lo smog è uno dei più importanti agenti cancerogeni. Lo ha dichiarato ufficialmente l'Iarc, l'agenzia di ricerca sul cancro dell'Oms, che ha annunciato oggi la decisione di inserire gli inquinanti dell'aria nel gruppo numero 1, quello dei sicuri cancerogeni, insieme a sostanze come amianto e benzene. E' la prima volta che l'organizzazione mondiale della Sanità dichiara ufficialmente che l'inquinamento dell'atmosfera può causare il cancro. In precedenza l'agenzia aveva dichiarato nocivi solo alcuni componenti dello smog, come ad esempio i gas combusti del gasolio.
"Ci sono prove sufficienti per affermare che l'esposizione all'inquinamento dell'aria provoca il cancro ai polmoni e aumenta il rischio di contrarlo alla vescica" ha precisato il team di ricercatori. Il rischio per i singoli individui è basso, anche se Straif ha precisato che le fonti di questo tipo di inquinamento sono così diffuse da essere difficili da evitare. I dati della ricerca non hanno permesso di stabilire se un particolare gruppo (donne o uomini, giovani o anziani) sia più vulnerabile ma è emerso che più aumenta l'esposizione più aumentano le probabilità di ammalarsi.
repubblica.it
giovedì 17 ottobre 2013
Finmeccanica, arrestato Haschke il mediatore per le tangenti indiane
Dopo l'ex amministratore delegato del gruppo statale, Giuseppe Orsi, e l'amministratore delegato di Agusta Westland, Bruno Spagnolini, finisce in carcere anche il mediatore che si occupò della presunta tangente a membri del governo indiano per una commessa di 12 elicotteri.
MILANO - E' stato arrestato in Svizzera, ai fini dell'estradizione, Guido Ralph Haschke, l'italoamericano ritenuto il mediatore di una presunta tangente pagata da Finmeccanica per ottenere una commessa dal governo indiano. Haschke ha la possibilità di fare ricorso al Tribunale federale svizzero o accettare l'estradizione. Nel secondo caso potrebbe essere portato in Italia già la prossima settimana.
Secondo uno dei passaggi dell'ordinanza di arresto, "vi fu corruzione di pubblici ufficiali indiani posta in essere dagli intermediari italo svizzeri" Haschke e Gerosa "con l'assenso della dirigenza dell'Agusta Westland, in particolare di Orsi e Spagnolini". Il Gip sottolinea che le "somme" sono state conferite "mediante un iniziale fittizio contratto di scouting per elicotteristica civile" e poi con "altrettanti fittizi contratti di ingegneria stipulati con le società Ids India e Ids Tunisia, che facevano sempre capo a detti intermediari". In particolare Orsi e Spagnolini "quali corruttori" e Haschke, Gerosa e Cristian Mitchell (titolare della 'Global Service Fze con sede a Dubai e consulente di AgustaWestland) "quali intermediari", "promettevano ed effettivamente corrispondevano per il tramite dei fratelli Tyagi somme di denaro, non esattamente quantificate nella complessiva entità, al maresciallo Sashi Tyagi, capo di Stato maggiore dell'Indian Force dal 2004 al 2007 per compiere e per aver compiuto un atto contrario ai doveri d'ufficio".
Truffa a Inps e Inail, condannato l'ex-presidente di Confcooperative
L'ex-presidente di Confocooperative della provincia di Varese, Claudio Marelli è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione nel processo di primo grado per associazione a delinquere e per la truffa all'Inps e all'Inail. Il collegio giudicante presieduto dal giudice Adet Toni Novik lo ha ritenuto colpevole della truffa sulle buste paga dei lavoratori della cooperativa Primavera per la quale era già stato condannato a tre anni di reclusione con rito abbreviato Quintino Magarò, considerato il dominus che ha congegnato il sistema, mentre le quattro impiegate hanno patteggiato pene da 8 mesi a 1 anno e 4 mesi.
Secondo i giudici bustocchi Claudio Marelli, in quanto avvocato della cooperativa, era al corrente di ciò che avveniva nell'ufficio paghe della Primavera dove ogni mese venivano modificate le voci sui cedolini diminuendo sia la voce dell'importo netto che quelle relative ai contributi. L'ispettorato del lavoro aveva accertato il mancato versamento di circa 500 mila euro nelle casse degli enti previdenziali. La sottrazione sistematica di soldi spettanti ai lavoratori avveniva per piccole cifre, ammanchi che i lavoratori non avvertivano se non nel lungo periodo oppure in seguito ad un controllo della propria posizione all'Inps.
varesenews.it
Secondo i giudici bustocchi Claudio Marelli, in quanto avvocato della cooperativa, era al corrente di ciò che avveniva nell'ufficio paghe della Primavera dove ogni mese venivano modificate le voci sui cedolini diminuendo sia la voce dell'importo netto che quelle relative ai contributi. L'ispettorato del lavoro aveva accertato il mancato versamento di circa 500 mila euro nelle casse degli enti previdenziali. La sottrazione sistematica di soldi spettanti ai lavoratori avveniva per piccole cifre, ammanchi che i lavoratori non avvertivano se non nel lungo periodo oppure in seguito ad un controllo della propria posizione all'Inps.
varesenews.it
mercoledì 16 ottobre 2013
L. STABILITA’: IL GOVERNO ESENTA RENDITE FINANZIARIE, GRAZIA BANCHE CON LA SVALUTAZIONE DEI CREDITI INESIGIBILI, STANGA I RISPARMIATORI CON IMPOSTA BOLLO RADDOPPIATA.
Comunicato
Stampa Federconsumatori
FISCO PRELEVA DA TASCHE RISPARMIATORI
IMPOSTE BOLLI PER 5,284 MLD EURO L’ANNO.
| |||||||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||||||
E’ bastata un’alzata di sopracciglia dei banchieri
dell’Abi, per far abrogare dal testo delle legge di Stabilità l’aumento
dell’aliquota fiscale sulle rendite finanziarie dal 20 al 22%, addossando i
relativi oneri a correntisti e risparmiatori con il raddoppio secco, in soli 12
mesi, dell’aliquota sull’imposta di bollo sulla gestione titoli, che passando
dall’1 per mille in vigore al 31 dicembre 2012,all’1,5 del 2013, al 2 per mille
dal 1 gennaio 2014, produrrà un gettito di 900 milioni in
più.
L'imposta del bollo sui risparmi, che sta passano da
una "mini-patrimoniale" quando è entrata in vigore nel 2012, ad una “maxi
patrimoniale” con l’aumento previsto del 100% dal 1 gennaio 2014, dopo che nel
2013 ha subito aumenti di aliquote del 50% e senza tetti massimi, che erano di
1.200 euro, porterà nelle casse dello stato circa 3,6 miliardi di euro l’anno,
oltre ai bolli sui conti correnti che daranno un gettito di 1,684 miliardi di
euro a carico di correntisti e risparmiatori, già spremuti e vessati dalle
banche. L'aumento non dovrebbe riguardare i conti correnti, che non rientrano
tra gli "strumenti finanziari", per i quali resta l'imposta fissa a 34,20 euro
l'anno, con l’esenzione dei conti con giacenze medie inferiori a 5.000
euro.
A pagare il conto della legge di stabilità saranno
ancora una volta famiglie, risparmiatori, contribuenti e correntisti, costretti
a subire costi dei conti correnti pari ad una media di 347 euro l’anno, contro
114 euro della media Ue, che oltre a versare ben 5,284 miliardi di euro per
avere un conto corrente o una custodia titoli, subiranno ulteriori stangate
anche dall’ammortizzazione dei crediti inesigibili svalutati, i cui costi di
pulizia di bilancio che ammontano a 2,2 miliardi solo nel 2014,verranno
sicuramente scaricati sui clienti.
Ecco
cosa cambia a partire dal 1 gennaio 2014 per le diverse forma di
risparmio:
*Ai
conti correnti bancari (32 milioni) e postali (6milioni) si devono aggiungere i
libretti di risparmio ed i buoni postali fruttiferi (1,5 milioni) Fonte:
stime ed elaborazioni Adusbef su dati ufficiali.
L'imposta di bollo sulle comunicazioni periodiche
applicabile agli estratti di conto corrente, ai rendiconti dei libretti di
risparmio ed alle comunicazioni relative ai prodotti finanziari – Articolo 13,
commi 2-bis e 2-ter, della Tariffa, allegata al DPR 26 ottobre 1972, n. 642
–come chiarita dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate del 10 maggio 2013- è
calcolata sulla somma del valore di tutti i prodotti intestati a uno stesso
cliente presso il medesimo istituto (banca o compagnia assicurativa), si calcola
sul capitale e si paga in un'unica soluzione in presenza di un solo invio
annuale, oppure suddiviso per il numero di comunicazioni inviate
nell'anno.
Adusbef e Federconsumatori, deluse da una “manovrina”
che continua a premiare la mano morta dei banchieri, non stabilizza alcuna
prospettiva di sviluppo per famiglie e consumatori
massacrati.
|
No terza pista, un weekend dedicato al tema della salute e alla raccolta firme
Viva Via Gaggio e il Coordinamento "No 3° Pista" del Castanese portano in piazza il tema della salute legata alla presenza dell'aeroporto, legata al rumore e alle emissioni inquinanti: tra sabato e domenica la mobilitazione toccherà Sant'Antonino Ticino, Turbigo, Vanzaghello, Castano Primo, con un volantino ad hoc "Fai un bel respiro... e firma". La mobilitazione è legata infatti anche alla nuova raccolta firme avviata nell'estate per dire no al Master Plan che prevede l'ampliamento di Malpensa e la terza pista-
I luoghi previsti per la raccolta firme: sabato 19 ottobre S. Antonino Ticino, fraz. di Lonate Pozzolo davanti alla Farmacia dalle 9.00 alle 12.00; Turbigo, Allea Comunale davanti al Panificio Lorenzini dalle 9.00. Domenica 20 ottobre Vanzaghello, Piazza S. Ambrogio dalle 8.30 alle 12.30; Castano Primo, Piazza Mazzini dalle 9.00-
varesenews.it
I luoghi previsti per la raccolta firme: sabato 19 ottobre S. Antonino Ticino, fraz. di Lonate Pozzolo davanti alla Farmacia dalle 9.00 alle 12.00; Turbigo, Allea Comunale davanti al Panificio Lorenzini dalle 9.00. Domenica 20 ottobre Vanzaghello, Piazza S. Ambrogio dalle 8.30 alle 12.30; Castano Primo, Piazza Mazzini dalle 9.00-
varesenews.it
VARESE: Il rifugio dei senzatetto riapre
E’ stato riaperto oggi, in vista della stagione invernale, il dormitorio per senzatetto, gestito dagli Angeli Urbani nella struttura comunale dell’ex Chalet Martinelli in piazzale Trieste. Con i muri decorati dai writers.
In una festa di colori, realizzato dai giovani writers varesini in collaborazione con gli Angeli Urbani, è stato riaperto oggi 16 ottobre 2013 in vista della stagione invernale il dormitorio per senzatetto, gestito per il terzo anno consecutivo dagli "Angeli" nella struttura comunale dell’ex Chalet Martinelli in piazzale Trieste. Oggi, a presentare l’attività, c’erano l’assessore a Famiglia e PersonaEnrico Angelini, il presidente dell’associazione Walter Piazza e la coordinatrice Piera Cesca insieme ai volontari.
varesenews.it
In una festa di colori, realizzato dai giovani writers varesini in collaborazione con gli Angeli Urbani, è stato riaperto oggi 16 ottobre 2013 in vista della stagione invernale il dormitorio per senzatetto, gestito per il terzo anno consecutivo dagli "Angeli" nella struttura comunale dell’ex Chalet Martinelli in piazzale Trieste. Oggi, a presentare l’attività, c’erano l’assessore a Famiglia e PersonaEnrico Angelini, il presidente dell’associazione Walter Piazza e la coordinatrice Piera Cesca insieme ai volontari.
varesenews.it
Sial-Cobas dichiara sciopero 18 ottobre cortei a Milano 9,30 p.za Cairoli e Roma p.za della Repubblica
Ragioni per lottare e
protestare ce n’è più di una. Infatti ci sarebbe bisogno non di 1 (uno) sciopero
generale ma di una fase di proteste e lotta continua su obiettivi discussi e
condivisi nei luoghi di lavoro.
La loro crisi vogliono farla
pagare a tutti/e noi. Per la cassa integrazione in deroga non trovano 4,5
miliardi ma pagano più del doppio alle imprese con il cuneo fiscale. Per
combattere la disoccupazione e superare la cassa integrazione servono programmi
di opere sociali, di bonifica, di ripristino ambientale e una forte riduzione
dell’orario di lavoro a parità di salario; certamente non grandi opere
profittevoli, per i soliti noti, che distruggono l’ambiente. Pensiamo che la
pensione pubblica debba essere a 55 anni per le donne e 60 per gli uomini con
max 40 anni di lavoro, inoltre va data una soluzione al problema degli
“esodati”. Siamo contrari ai fondi pensionistici complementari che hanno visto
oltre 1.000.000 di lavoratori sospenderli per la crisi, la cassa integrazione,
fallimenti e licenziamenti. Per difendere la sanità pubblica non si devono
tagliare le spese del 30%, ma evitare sprechi e il pagamento a prestazione (DRG)
che crea distorsioni e scandali; si deve puntare sulla prevenzione e non sul
welfare contrattuale o aziendale che distoglie risorse e crea l’illusione che
con pochi euro si possa avere chissaché con prodotti assicurativi come “salute
sempre”, “meta salute” e simili. Con i soldi degli F35, la spesa militare
italiana sarà tra i 13 e i 17 miliardi di euro, con quei soldi si potrebbero
migliorare i servizi sociali e molto altro. Nel Pubblico impiego occorre
rilanciare la battaglia per la riconquista dei contratti bloccati da anni e
contro l'accelerazione che il Governo Letta vuole imprimere all'applicazione
della Spending Review. La difesa e la riqualificazione dei servizi pubblici non
può che accompagnarsi al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori
pubblici, per impedire una nuova ondata di privatizzazioni e di dismissione in
particolare delle Aziende partecipate e di quello che rimane delle aziende
pubbliche o miste di carattere strategico (Finmeccanica, Alitalia, Telecom,
Enel, Eni, ecc.).
Confindustria, Cgil, Cisl e Uil
firmano accordi nei quali i padroni e le imprese mettono il becco nella
democrazia e nei diritti dei lavoratori. Limiti e discriminazioni verso i
sindacati non in linea mirano a impedire a lavoratori e lavoratrici di decidere
sulle piattaforme, sulla delegazione alle trattative, sulle lotte, sugli accordi
e sulla libertà di scegliere il sindacato che vogliono.
Dalla crisi si può uscire ma è
necessario cambiare il passo e dare continuità alle lotte.
Invitiamo giovani, studenti,
pensionati e disoccupati a partecipare alle proteste.
Ecco alcuni altre ipotesi di
lavoro:
- contro le Trivelle in Martesana sta prendendo piede un
campagna NO TRIV;
- è in preparazione una campagna di protesta contro la
chiusura dell’Ospedale San Carlo;
- Mercoledì 30/10
dalle 21,00 riunione presso la sede Cobas a Milano v.le Monza 160 (mm1 fermata
Gorla) per discutere come dare continuità alle lotte e per verificare la
possibilità di costruire iniziative in comune, mettendo in rete chi ci vuole
stare su temi specifici (es. salute e sanità, logistica) o a livello più
generale. SIAL-Cobas – (già USB Milanoest. Ebbene sì abbiamo cambiato
nome)
c/o Casa Sindacati di
Base: Cassina de’ Pecchi Via Roma 81 20060 (Mi) tel. 0295299551 fax
0225137196
Sanità: Sistema Sanitario Nazionale vicino al collasso non puo’ sostenere nuovi tagli
Comunicato
Stampa Federconsumatori
È insensato e
dannoso continuare a minacciare tagli alla sanità ed alle prestazioni.
I cittadini
hanno già abbondantemente pagato di tasca propria per garantirsi salute e
cure.
Riteniamo
improponibile anche solo ipotizzare ulteriori tagli al Sistema Sanitario
Nazionale che, in questo modo, ne uscirebbe distrutto.
Un’operazione
simile configurerebbe, infatti, una vera e propria negazione del diritto alla
salute costituzionalmente garantito a tutti i cittadini.
Crescerebbe
in maniera esponenziale la rinuncia alle cure e alla prevenzione, con effetti
devastanti non solo per la salute dei cittadini, ma anche per le spese della
sanità pubblica e per il bilancio dello Stato.
Questi tagli
non fanno altro che confermare la nostra preoccupazione circa le ipotesi di
“sanità pubblica selettiva” già annunciate nelle scorse settimane.
Un concetto
inaccettabile che trasforma progressivamente il diritto alla salute in un lusso
riservato a pochi.
Per questo la
Federconsumatori chiede al Governo un impegno preciso contro i tagli alla sanità
pubblica, che compromettono la qualità di servizi e prestazioni e che escludono
fasce crescenti di famiglie dall’accesso alla prevenzione e alle
cure.
Se proprio si
vuole intervenire sulla sanità, oltre ad avviare un serio piano di prevenzione
utile a contenere i costi in futuro, è fondamentale risparmiare
attraverso:
·
L’utilizzo dei
farmaci equivalenti presso ospedali e cliniche convenzionate, nonché la
promozione dall’utilizzo da parte dei cittadini. in questo modo il Servizio
Sanitario Nazionale potrebbe risparmiare oltre 300 milioni l'anno.
·
L’entrata in
commercio di farmaci con confezioni monodose o comunque conformi alle terapie:
si eviterebbero sprechi e si avrebbero minori costi a carico dello Stato per
circa 150-200 milioni di Euro l’anno.
martedì 15 ottobre 2013
Aea, 96% europei in città respira troppe polveri killer
Oltre il 90% degli europei che vive in città respira un livello
troppo elevato di polveri ultrafini (fino al 96% dei cittadini Ue per le Pm 2,5)
e di ozono (fino al 98%). A suonare l'ennesima campanella di allarme è l'ultimo
rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea), riferendosi per il periodo
2009-2011 alle soglie limite dall'Organizzazione mondiale della sanità, spesso
più severe rispetto a quelle dell'Ue. Nonostante il calo degli inquinanti
registrato nell'ultimo decennio, i livelli di particolato e ozono rimangono
problematici. L'Italia e in particolare la Pianura Padana è fra le aree
maggiormente colpite da questa minaccia, che non risparmia nemmeno le aree
rurali. Primo indiziato delle emissioni killer il traffico, poi l'industria,
l'agricoltura e le abitazioni. Il commissario europeo all'ambiente, Janez
Potocnik, si dice "pronto a rispondere" all'emergenza con l'arrivo di nuove
regole entro l'anno.
Maglia nera in Europa sul fronte dell'ozono è Padova, con 104 giorni di superamenti nel 2011, seguita da Pavia, Reggio Emilia, Treviso e Parma, Verona e Varese. Sono 23 le città italiane che si piazzano nei primi 30 posti di questa classifica Ue. Il Belpaese detiene il record assoluto sul fronte dell'ozono, segnando valori oltre tre volte più elevati rispetto alla soglia limite. Nord Italia e Sud della Francia risultano le aree più colpite da questo inquinante.
ansa.it
Maglia nera in Europa sul fronte dell'ozono è Padova, con 104 giorni di superamenti nel 2011, seguita da Pavia, Reggio Emilia, Treviso e Parma, Verona e Varese. Sono 23 le città italiane che si piazzano nei primi 30 posti di questa classifica Ue. Il Belpaese detiene il record assoluto sul fronte dell'ozono, segnando valori oltre tre volte più elevati rispetto alla soglia limite. Nord Italia e Sud della Francia risultano le aree più colpite da questo inquinante.
ansa.it
TEMPI DI VESTIZIONE OSP. GALLARATE: NON SERVE ALCUNA FIRMA
Le firme sui tempi di vestizione furono prese dal delegato RSU Salvatore Petrenga qualche anno fa.
Tutte le firme raccolte (alcune centinaia) furono protocollate.
A seguito di quell’iniziativa l’argomento tempi di vestizione fu calendarizzato.
L’argomento non è mai stato fatto inserire nell’ordine del giorno.
Oggi un altro sindacato si inventa una nuova raccolta firme.
Basterebbe, invece, imporre all’Amministrazione dell’A.O. di Gallarate di discutere l’argomento, ma i sindacati che hanno ottenuto più voti alle elezioni RSU hanno preferito discutere di posizione organizzative e di flessibilità organizzativa.
Non serve alcuna firma per ottenere i tempi di vestizione.
Il delegato ADL che continua a lottare per i tempi di vestizione sarebbe molto contento se anche gli altri sindacati finalmente si battessero per fare una trattativa in cui se ne discuta.
Gallarate 9/10/2013
lunedì 14 ottobre 2013
Macchinista unico, indagato ad Trenitalia
La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati l'amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, nell'ambito dell'inchiesta sul cosiddetto "macchinista unico" a bordo dei treni. Nei suoi confronti il pm Pietro Pollidori contesta la violazione di alcune norme sulla sicurezza sul lavoro. Il manager è stato raggiunto da un invito a comparire ed entro questa settimana sarebbe stato fissato l'interrogatorio negli uffici di piazzale Clodio. Fonti inquirenti spiegano che l'iscrizione di Soparano ed altri funzionari di Trenitalia è "di pericolo" e non legata ad un evento specifico. L'indagine, nata a Genova, è giunta a Roma per competenza territoriale ed è legata ad alcune denunce su incidenti e guasti arrivate nei mesi scorsi all'attenzione dei pubblici ministeri. Intanto la posizione di un altro manager, responsabile sicurezza di Trenitalia, si avvia ad essere archiviata dopo che il dirigente, sentito dal pm nei giorni scorsi, ha fornito chiarimenti agli inquirenti.
ansa.it
ansa.it
Un video per raccontare la battaglia contro Elcon
15 aprile 2012: La biblioteca di Castellanza si riempie di persone per la prima assemblea pubblica su quella multinazionale israeliana che aveva posato i suoi occhi sul polo chimico della città. 25 settembre 2013: Arriva la bocciatura definitiva del progetto da parte di Regione Lombardia. La Elcon non si farà.
Nei 15 mesi che separano queste due date simboliche il comitato ha dato vita a moltissime attività: manifestazioni e cortei, sit in davanti alle istituzioni, proteste e assemblee pubbliche. Un lavoro enorme portato avanti dai volontari del comitato che adesso è diventato un filmato. Una lunga serie di immagini che immortalano i momenti più significativi di questo anno e mezzo di lotta contro l'impianto di smaltimento dei rifiuti chimici.
Si tratta però solo di un inizio del lavoro di "archiviazione" delle azioni di questi mesi e, proprio per questo il comitato invita chiunque avesse foto o video ad inviarli attraverso la pagina facebook di Valle Olona Respira o all'indirizzo mail: valleolonarespira@gmail.com
varesenews.it
Nei 15 mesi che separano queste due date simboliche il comitato ha dato vita a moltissime attività: manifestazioni e cortei, sit in davanti alle istituzioni, proteste e assemblee pubbliche. Un lavoro enorme portato avanti dai volontari del comitato che adesso è diventato un filmato. Una lunga serie di immagini che immortalano i momenti più significativi di questo anno e mezzo di lotta contro l'impianto di smaltimento dei rifiuti chimici.
Si tratta però solo di un inizio del lavoro di "archiviazione" delle azioni di questi mesi e, proprio per questo il comitato invita chiunque avesse foto o video ad inviarli attraverso la pagina facebook di Valle Olona Respira o all'indirizzo mail: valleolonarespira@gmail.com
varesenews.it
Chi va in pensione con la pensione anticipata entro il 2017 perde i contributi per Ass. Disabili, AVIS, Maternità facoltativa
Sono contributi
figurativi che dovrebbe “coprire” l’INPS ma, grazie
alla riforma Fornero, in alcuni casi di “pensione anticipata”, l’INPS non
copre economicamente questi contributi, indicando solo alcune eccezioni: il
militare, la maternità obbligatoria, l’infortunio, la malattia e la cassa
integrazione guadagni ordinaria, che vengono calcolati. Tutte le altre “assenze”
dal lavoro non avranno la copertura previdenziale.
Ma chi perde
questi contributi? I lavoratori che avranno la
riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici ma limitatamente ai
soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro
il 31 dicembre 2017: in sostanza, chi non ha l’età anagrafica (62 anni) e va in
“pensione anticipata” entro il 2017 perde anche i contributi figurativi
sopra detti, oltre le percentuali già note (1% x i primi 2 anni, 2% per gli
altri anni), che li costringerà ad allungare il traguardo della pensione.
Ma vediamo nel
dettaglio quali sono i permessi che vengono “scalati” dai
contributi:
- l’astensione facoltativa di maternità in
costanza di rapporto di lavoro (art. 35. Decreto legislativo
151/2001);
- i permessi mensili previsti dall’articolo 33 della Legge 104/1992 (sia
fruiti per l’assistenza a familiari con disabilità che quelli usati dalle stesse
persone con disabilità lavoratrici);
- i congedi retribuiti per l’assistenza a familiari con grave disabilità
(art. 42, Decreto legislativo 151/2001);
- le maggiorazioni di servizio virtuali a qualsiasi titolo
(invalidità Legge 388/2000, vittime del terrorismo, dell’amianto
ecc.);
- i periodi relativi ai riscatti di laurea, specializzazione, diplomi
professionali anche se oggetto di ricongiunzione (Legge
29/1979);
- le assenze per sciopero;
- i permessi per i donatori del sangue;
- i periodi di disoccupazione se non hanno dato titolo all’accesso alla
cassa integrazione guadagni, anche se oggetto di ricongiunzione (Legge
29/1979).
Sarà solo per il
momento di crisi o verrà utilizzato anche in seguito, questo metodo? Non lo
possiamo sapere, ma quello che è certo è che questa “deroga” è uno schiaffo al
diritto dei disabili, al diritto alla maternità/paternità, ecc.. Non vi sono
molte parole da dire in una situazione del genere, penalizzare chi è
costretto ad usufruire di queste assenze è, a dir poco, SCANDALOSO e contro ogni
minima regola di civiltà.
Siamo anche
convinti che non sarà l’ultimo “colpo di scena” in merito alle nostre pensioni.
14 ottobre 13
VENERDI’ 18 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE DELLA LOGISTICA A PADOVA E PROVINCIA
PER UN CONTRATTO DIGNITOSO,
CONTRO LE RAPPRESAGLIE E LE INTIMIDAZIONI DI INTERPORTO, MAG SERVIZI E LEGACOOP NEL MAGAZZINO DESPAR, CONTRO I CONTINUI CAMBI DI APPALTO IN ARTONI E IN ARCO, PER LA CONTINUITA’ LAVORATIVA E LA GARANZIA DI REDDITO IN TUTTI GLI ALTRI MAGAZZINI DELLA LOGISTICA
IN CONCOMITANZA CON LO SCIOPERO GENERALE DELLA LOGISTICA CHE SI TIENE IN ALTRE REGIONI
VENERDI’ 18 OTTOBRE
L’assemblea provinciale dei lavoratori della logistica che si è tenuta sabato 12 ottobre, in considerazione della grave situazione che riguarda molti magazzini della logistica a Padova e degli insoddisfacenti esiti del rinnovo del Contratto nazionale ha deciso di proclamare una giornata generale di sciopero e lotta per affrontare tutti assieme i problemi generali e di ogni singolo magazzino. In particolare diventa indispensabile per tutti respingere il gravissimo attacco portato ai lavoratori che operano presso il magazzino Despar che, a seguito della scelta di iscriversi ad ADL Cobas hanno subito un licenziamento e numerosissimi provvedimenti disciplinari, che dimostrano la volontà di Interporto e Legacoop di eliminare una presenza sindacale scomoda.
E’ INDISPENSABILE PER TUTTI I LAVORATORI RESPINGERE QUESTO IGNOBILE TENTATIVO L’assemblea ritiene indispensabile lottare tutti assieme contro l’ennesimo cambio di appalto in Artoni (il 4° in 4 anni), contro il tentativo di rifare un nuovo contratto a termine per i lavoratori ( e nemmeno per tutti) di Arco che vedono scadere il primo contratto a quattro mesi dall’assunzione.
Inoltre, l’assemblea ritiene indispensabile conquistare in tutti i magazzini, a partire da TNT, BARTOLINI, GLS, PAM, ALI’, l’integrazione per malattia ed infortunio, gli istituti contrattuali pagati al 100 % a prescindere dalle ore lavorate, l’eliminazione del 6° livello J ed il passaggio automatico al 5° e al 4°, l’erogazione di un ticket restaurant per tutti, la possibilità di scegliere tra l’essere soci o lavoratori dipendenti e la garanzia di passaggio di tutti i lavoratori nei cambi di appalto.
SULLA BASE DI QUESTI ELEMENTI, L’ASSEMBLEA HA DECISO DI ORGANIZZARE LA GIORNATA CON DUE APPUNTAMENTI DISTINTI:
ORE 12: PRESIDIO DAVANTI AI MAGAZZINI GENERALI CHE SI PROTRARRA’ FINO AL POMERIGGIO;
DALLE ORE 19: PRESIDIO IN VIA INGHILTERRA
CONTRO CHI TENTA DI DIVIDERCI
LOTTIAMO INSIEME
CONTRO LE RAPPRESAGLIE E LE INTIMIDAZIONI DI INTERPORTO, MAG SERVIZI E LEGACOOP NEL MAGAZZINO DESPAR, CONTRO I CONTINUI CAMBI DI APPALTO IN ARTONI E IN ARCO, PER LA CONTINUITA’ LAVORATIVA E LA GARANZIA DI REDDITO IN TUTTI GLI ALTRI MAGAZZINI DELLA LOGISTICA
IN CONCOMITANZA CON LO SCIOPERO GENERALE DELLA LOGISTICA CHE SI TIENE IN ALTRE REGIONI
VENERDI’ 18 OTTOBRE
SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE
DELLA LOGISTICA
A PADOVA E PROVINCIA
L’assemblea provinciale dei lavoratori della logistica che si è tenuta sabato 12 ottobre, in considerazione della grave situazione che riguarda molti magazzini della logistica a Padova e degli insoddisfacenti esiti del rinnovo del Contratto nazionale ha deciso di proclamare una giornata generale di sciopero e lotta per affrontare tutti assieme i problemi generali e di ogni singolo magazzino. In particolare diventa indispensabile per tutti respingere il gravissimo attacco portato ai lavoratori che operano presso il magazzino Despar che, a seguito della scelta di iscriversi ad ADL Cobas hanno subito un licenziamento e numerosissimi provvedimenti disciplinari, che dimostrano la volontà di Interporto e Legacoop di eliminare una presenza sindacale scomoda.
E’ INDISPENSABILE PER TUTTI I LAVORATORI RESPINGERE QUESTO IGNOBILE TENTATIVO L’assemblea ritiene indispensabile lottare tutti assieme contro l’ennesimo cambio di appalto in Artoni (il 4° in 4 anni), contro il tentativo di rifare un nuovo contratto a termine per i lavoratori ( e nemmeno per tutti) di Arco che vedono scadere il primo contratto a quattro mesi dall’assunzione.
Inoltre, l’assemblea ritiene indispensabile conquistare in tutti i magazzini, a partire da TNT, BARTOLINI, GLS, PAM, ALI’, l’integrazione per malattia ed infortunio, gli istituti contrattuali pagati al 100 % a prescindere dalle ore lavorate, l’eliminazione del 6° livello J ed il passaggio automatico al 5° e al 4°, l’erogazione di un ticket restaurant per tutti, la possibilità di scegliere tra l’essere soci o lavoratori dipendenti e la garanzia di passaggio di tutti i lavoratori nei cambi di appalto.
SULLA BASE DI QUESTI ELEMENTI, L’ASSEMBLEA HA DECISO DI ORGANIZZARE LA GIORNATA CON DUE APPUNTAMENTI DISTINTI:
ORE 12: PRESIDIO DAVANTI AI MAGAZZINI GENERALI CHE SI PROTRARRA’ FINO AL POMERIGGIO;
DALLE ORE 19: PRESIDIO IN VIA INGHILTERRA
CONTRO CHI TENTA DI DIVIDERCI
LOTTIAMO INSIEME
domenica 13 ottobre 2013
ASpI: Determinazione delle prestazioni ASpI e mini ASpI da liquidarsi in funzione dell'effettiva aliquota di contribuzione.
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
Circolare n. 144
Premessa.
Il 16 maggio 2013 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – Serie generale n. 113 il Decreto n. 71253
del 25 gennaio 2013 (all.1) emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto col Ministero
dell’Economia e delle Finanze. Detto decreto consente l’attuazione di quella parte della disciplina introdotta
dalla Legge 28 giugno 2012 n. 92 (da ora legge di riforma) che - in relazione all’estensione della nuova
assicurazione ASpI ad alcune tipologie di lavoratori in precedenza non rientranti nel campo di applicazione
dell’assicurazione contro la disoccupazione - ha disposto, a determinate condizioni, un allineamento graduale
del contributo ASpI all’aliquota contributiva ordinaria ASpI dell’1,61% (1,31% + 0,30%) per gli anni
dal 2013 al 2017. Il provvedimento interministeriale determina per l’anno 2013 le misure delle indennità di
disoccupazione ASpI e mini ASpI, da liquidare alla nuova platea degli assicurati, in funzione
dell’effettiva aliquota di contribuzione.
del 25 gennaio 2013 (all.1) emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto col Ministero
dell’Economia e delle Finanze. Detto decreto consente l’attuazione di quella parte della disciplina introdotta
dalla Legge 28 giugno 2012 n. 92 (da ora legge di riforma) che - in relazione all’estensione della nuova
assicurazione ASpI ad alcune tipologie di lavoratori in precedenza non rientranti nel campo di applicazione
dell’assicurazione contro la disoccupazione - ha disposto, a determinate condizioni, un allineamento graduale
del contributo ASpI all’aliquota contributiva ordinaria ASpI dell’1,61% (1,31% + 0,30%) per gli anni
dal 2013 al 2017. Il provvedimento interministeriale determina per l’anno 2013 le misure delle indennità di
disoccupazione ASpI e mini ASpI, da liquidare alla nuova platea degli assicurati, in funzione
dell’effettiva aliquota di contribuzione.
Con la presente circolare si forniscono pertanto le istruzioni attuative del decreto in argomento.
Ambito di applicazione.
Dal combinato disposto dei commi 1, 2, 38 e 69, lettera c) dell’art. 2 della legge di riforma si ricava
l’ambito di applicazione dell’Assicurazione sociale per l’impiego (ASpI) alle nuove tipologie di lavoratori.
l’ambito di applicazione dell’Assicurazione sociale per l’impiego (ASpI) alle nuove tipologie di lavoratori.
Secondo i suddetti commi 1 e 2, dal 1° gennaio 2013 sono inclusi nell'ambito di applicazione dell'ASpI
tutti i lavoratori dipendenti, ivi compresi gli apprendisti e i soci lavoratori di cooperativa che abbiano
stabilito, con la propria adesione o successivamente all'instaurazione del rapporto associativo,
un rapporto di lavoro in forma subordinata.
tutti i lavoratori dipendenti, ivi compresi gli apprendisti e i soci lavoratori di cooperativa che abbiano
stabilito, con la propria adesione o successivamente all'instaurazione del rapporto associativo,
un rapporto di lavoro in forma subordinata.
Secondo il suddetto comma 38, che ha integrato l’art.1 comma 1 del DPR n. 602 del 1970, l’Assicurazione
sociale per l’impiego si applica anche ai lavoratori soci di cooperative di cui al medesimo DPR.
sociale per l’impiego si applica anche ai lavoratori soci di cooperative di cui al medesimo DPR.
Il successivo comma 69, lettera c) ha abrogato, dal 1° gennaio 2013, l’art. 40 del RDL n. 1827 del 1935 che
escludeva, tra gli altri, il personale artistico, teatrale e cinematografico dall’assicurazione obbligatoria
per la disoccupazione involontaria.
escludeva, tra gli altri, il personale artistico, teatrale e cinematografico dall’assicurazione obbligatoria
per la disoccupazione involontaria.
Sono pertanto obbligatoriamente assoggettati all’ASpI, oltre ai lavoratori in precedenza assicurati
contro la disoccupazione involontaria, i lavoratori dipendenti appartenenti alle seguenti categorie:
contro la disoccupazione involontaria, i lavoratori dipendenti appartenenti alle seguenti categorie:
- apprendisti;
- soci lavoratori delle cooperative di cui al D.P.R. n. 602 del 1970;
- personale artistico, teatrale e cinematografico, con rapporto di lavoro subordinato.
In relazione agli apprendisti va tuttavia precisato quanto disposto dalla Circolare INPS n. 140 del 14
dicembre 2012 che al punto 3.3, chiarisce:
dicembre 2012 che al punto 3.3, chiarisce:
“In relazione all’estensione dell’Assicurazione Sociale per l’Impiego al personale apprendista, l’art. 2, comma 36,
della legge n. 92/2012, nel modificare l’art. 2, comma 2, del T.U. di cui al D.lgs. 14 settembre 2011, n. 167,
introduce - con effetto sui periodi contributivi maturati a decorrere dal 1° gennaio 2013 - a carico del datore
di lavoro, un contributo pari all’1,31% della retribuzione imponibile, dovuto per gli apprendisti, artigiani e non artigiani.
Tenuto conto dell’impianto normativo dell’art. 2 nel suo complesso, nonché dei riflessi sulle previsioni contenute
nell’articolo 3 della legge di riforma in materia di Fondi di solidarietà, anche l‘aliquota contributiva dovuta per
gli apprendisti deve essere incrementata dello 0,30%, di cui all’art. 25 della legge n. 845/1978; conseguentemente
la contribuzione ASpI per gli apprendisti si attesterà in misura pari al 1,61%, in analogia a quanto avviene per gli altri
lavoratori dipendenti.
La norma in argomento dispone altresì che su tale contributo non opera lo sgravio contributivo disciplinato dall’art.22,
comma 1, della legge 12 novembre 2011, n. 183 (v. punti 2.1 e 8 della circolare n. 128/2012).
Si precisa, infine, che – stante la tecnica legislativa utilizzata - sul contributo per gli apprendisti non trovano applicazione
le riduzioni del cuneo contributivo di cui alle leggi n. 388/2000 e n. 266/2005, previste dal co. 26 (v. prec. punto
3). Potranno, invece, continuare ad operare – ove spettanti – le misure compensative ex art. 8 del D.L. n.
203/2005, convertito con modificazioni nella legge n. 248/2005.”
della legge n. 92/2012, nel modificare l’art. 2, comma 2, del T.U. di cui al D.lgs. 14 settembre 2011, n. 167,
introduce - con effetto sui periodi contributivi maturati a decorrere dal 1° gennaio 2013 - a carico del datore
di lavoro, un contributo pari all’1,31% della retribuzione imponibile, dovuto per gli apprendisti, artigiani e non artigiani.
Tenuto conto dell’impianto normativo dell’art. 2 nel suo complesso, nonché dei riflessi sulle previsioni contenute
nell’articolo 3 della legge di riforma in materia di Fondi di solidarietà, anche l‘aliquota contributiva dovuta per
gli apprendisti deve essere incrementata dello 0,30%, di cui all’art. 25 della legge n. 845/1978; conseguentemente
la contribuzione ASpI per gli apprendisti si attesterà in misura pari al 1,61%, in analogia a quanto avviene per gli altri
lavoratori dipendenti.
La norma in argomento dispone altresì che su tale contributo non opera lo sgravio contributivo disciplinato dall’art.22,
comma 1, della legge 12 novembre 2011, n. 183 (v. punti 2.1 e 8 della circolare n. 128/2012).
Si precisa, infine, che – stante la tecnica legislativa utilizzata - sul contributo per gli apprendisti non trovano applicazione
le riduzioni del cuneo contributivo di cui alle leggi n. 388/2000 e n. 266/2005, previste dal co. 26 (v. prec. punto
3). Potranno, invece, continuare ad operare – ove spettanti – le misure compensative ex art. 8 del D.L. n.
203/2005, convertito con modificazioni nella legge n. 248/2005.”
Considerata l’evidenza che per gli apprendisti l’aliquota contributiva è dovuta da subito nella misura piena
dell’1,61 %, rientrano nell’ambito di applicazione del Decreto interministeriale in argomento solamente:
dell’1,61 %, rientrano nell’ambito di applicazione del Decreto interministeriale in argomento solamente:
- i soci lavoratori delle cooperative di cui al D.P.R. n. 602 del 1970, con rapporto di lavoro subordinato
- il personale artistico, teatrale e cinematografico, con rapporto di lavoro subordinato
là dove, per i suddetti lavoratori - secondo quanto previsto dall’art. 2, comma 27, secondo periodo della
Legge di Riforma - risultino già interamente applicate le quote di riduzione contributiva di cui alle leggi n.
388/2000 e n. 266/2005.
Legge di Riforma - risultino già interamente applicate le quote di riduzione contributiva di cui alle leggi n.
388/2000 e n. 266/2005.
Iscriviti a:
Post (Atom)