La polemica sul reintegro dei lavoratori licenziati ingiustificatamente è ancora bollente e le potenziali ripercussioni del doppio binario introdotto dal primo decreto attuativo del Jobs Act in tema di licenziamenti collettivi sono destinate a far discutere a lungo. Ma presto verrà anche il turno della creazione di un’agenzia unica per le ispezioni del lavoro. Tra le deleghe ricevute dal governo nell’ambito della riforma Poletti c’è infatti quella di integrare in un’unica struttura i servizi ispettivi del ministero del lavoro, dell’Inps e dell’Inail, prevedendo forme di coordinamento anche con le Asl e le Arpa.
Solo che al momento, su come sarà la nuova agenzia, c’è solo un grande punto di domanda. In una materia, per di più, su cui la Corte dei conti ha rilevato “la perdurante inadeguatezza del complessivo sistema di controllo”, con il numero di ispezioni nelle aziende calato negli ultimi anni. E di molto.
ilfattoquotidiano.it
lunedì 29 dicembre 2014
Corresponsione di voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting, oppure di un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati in alternativa al congedo parentale
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
Roma, 16/12/2014
Circolare n. 169
1 - Premessa e quadro normativo
L’articolo 4, comma 24, lettera b) della legge n. 92/2012 ha introdotto in via sperimentale,
per il triennio 2013 – 2015, la possibilità per la madre lavoratrice di richiedere, al termine
del congedo di maternità ed entro gli undici mesi successivi, in alternativa al congedo
parentale, voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting, oppure un contributo per fare
fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati,
per un massimo di sei mesi.
Con decreto del 28 ottobre 2014, pubblicato nella gazzetta Ufficiale dell’ 11 dicembre 2014
n.287 (All.1), il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro
dell’economia e delle finanze ed il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione,
ha definito, per il biennio 2014-2015, i criteri di accesso e le modalità di utilizzo delle
predette misure, nei limiti delle risorse finanziare stanziate per ciascun anno di sperimentazione.
Il contenuto della presente circolare innova ed integra quanto disposto con la circolare INPS
n.48 del 28 marzo 2013.
2 – Ambito di applicazione
Ai sensi del decreto ministeriale del 28 ottobre 2014, al beneficio (nelle due misure sopra
indicate) possono accedere esclusivamente le madri lavoratrici aventi diritto al congedo
parentale, dipendenti di amministrazioni pubbliche o di privati datori di lavoro, oppure
iscritte alla gestione separata di cui all’art.2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n.335.
Riforma ISEE. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
Roma, 18/12/2014
Circolare n. 171
Con il D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159 è stata introdotta, a far data dal 1 gennaio 2015, una nuova disciplina in materia di ISEE. Con la presente circolare si illustrano i principi normativi e si forniscono le prime indicazioni operative per l’applicazione della nuova normativa relativa all’ISEE.
1. Premessa: riferimenti normativi
L'articolo 5, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge
22 dicembre 2011, n. 214 ha previsto una revisione delle modalità di determinazione e dei campi
di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) secondo i seguenti
principi:
a) l’adozione di una nozione di reddito disponibile finalizzata all’inclusione anche di somme
fiscalmente esenti;
b) il miglioramento della capacità selettiva dell’indicatore mediante una maggiore
valorizzazione della componente patrimoniale;
c) una specifica attenzione alle tipologie familiari con carichi particolarmente gravosi,
segnatamente le famiglie numerose (con tre o più figli) e quelle con persone con disabilità;
d) una differenziazione dell’indicatore in riferimento al tipo di prestazione richiesta;
e) l’eventuale ridefinizione dell’insieme dei benefici e delle misure da attribuire selettivamente
sulla base della condizione economica e la rideterminazione delle soglie per le prestazioni;
f) il rafforzamento del sistema dei controlli, riducendo le situazioni di accesso indebito
alle prestazioni agevolate.
Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159 in attuazione del
suddetto articolo 5 ha profondamente riformato la disciplina previgente (decreto legislativo
31 marzo 1998, n. 109 e decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 7 maggio 1999, n. 221)
che è stata abrogata a far data dai 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto interministeriale
del 7 novembre 2014 di approvazione del nuovo modello di dichiarazione sostitutiva unica,
delle relative istruzioni e dell’attestazione. Pertanto, essendo stato pubblicato il decreto
nella G.U. n. 267 del 17/11/2014 (S.O. n. 87), le nuove norme entrano in vigore a partire
dal 1 gennaio 2015.
GALLARATE Ospedale, cambia il direttore amministrativo
Mauro Caruggi si dimette per ragioni personali, dall'1 gennaio 2015 l'incarico sarà assunto da Roberta Labanca
L'azienda ospedaliera di Gallarate cambia direttore amministrativo: il dottor Mauro Caruggi,presente in azienda dal febbraio del 2011, ha spiegato in una lettera aperta indirizzata al Dottor Humberto Pontoni le motivazioni personali che lo hanno portato alla decisione di lasciare l’incarico: motivi di salute che richiedono «di dedicarmi ad attività lavorative di minore responsabilità ed intensità». «Per mantenere i livelli di performance raggiunti dall’Azienda Ospedaliera – si legge nella nota – occorre che i collaboratori possano garantire maggiori continuità e freschezza lavorative….
varesenews.it
L'azienda ospedaliera di Gallarate cambia direttore amministrativo: il dottor Mauro Caruggi,presente in azienda dal febbraio del 2011, ha spiegato in una lettera aperta indirizzata al Dottor Humberto Pontoni le motivazioni personali che lo hanno portato alla decisione di lasciare l’incarico: motivi di salute che richiedono «di dedicarmi ad attività lavorative di minore responsabilità ed intensità». «Per mantenere i livelli di performance raggiunti dall’Azienda Ospedaliera – si legge nella nota – occorre che i collaboratori possano garantire maggiori continuità e freschezza lavorative….
varesenews.it
GALLARATE Appalti truccati in ospedale, sentiti tutti i direttori generali
Non si fermano neanche alla vigilia di Natale le indagini el sostituto procuratore bustocco Luigi Furno sugli appalti pilotati all'ospedale di Gallarate. Ieri, 23 dicembre, è stato sentito in qualità di persona informata sui fatti, l'attuale direttore dell'Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio Armando Gozzini in merito al periodo in cui ha ricoperto lo stesso ruolo nell'azienda ospedaliera di Gallarate. Un lungo interrogatorio sul cui contenuto, naturalmente, vige il più stretto riserbo da parte degli inquirenti.
L'indagine riguarda dieci anni di appalti alla società Prima Vera (dal 2004 al 2014) nei quali l'azienda guidata da Domenico Catanese (che non risulta indagato), uomo considerato molto vicino all'ex-presidente della Regione Roberto Formigoni, attraverso Comunione e Liberazione. La Procura contesta i reati di falso, turbativa d'asta e abuso d'ufficio a carico di un ingegnere della società milanese e del capo dell'ufficio tecnico dell'ospedale. Secondo quanto ricostruito tra i due ci sarebbe stato un accordo che ha permesso alla Prima Vera di vincere a ripetizione le gare per la manutenzione dei dispositivi medicali negli ultimi dieci anni.
varesenews.it
L'indagine riguarda dieci anni di appalti alla società Prima Vera (dal 2004 al 2014) nei quali l'azienda guidata da Domenico Catanese (che non risulta indagato), uomo considerato molto vicino all'ex-presidente della Regione Roberto Formigoni, attraverso Comunione e Liberazione. La Procura contesta i reati di falso, turbativa d'asta e abuso d'ufficio a carico di un ingegnere della società milanese e del capo dell'ufficio tecnico dell'ospedale. Secondo quanto ricostruito tra i due ci sarebbe stato un accordo che ha permesso alla Prima Vera di vincere a ripetizione le gare per la manutenzione dei dispositivi medicali negli ultimi dieci anni.
varesenews.it
domenica 28 dicembre 2014
El Hadj Samba Diop è morto dopo un cedimento del macchinario, che secondo gli inquirenti non doveva neppure trovarsi in fabbrica
Cavaria con Premezzo - È stata eseguita alla vigilia di Natale l'autopsia sul corpo di El Hadj Samba Diop - per tutti Asse - il trentacinquenne senegalese morto in fabbrica martedì 23 dicembre. Gli esiti completi non sono ancora noti, ma non sembrano comunque esserci dubbi sulla causa del decesso, avvenuto per schiacciamento. Asse stava infatti lavorando su un montacarichi quando un anello si è spezzato facendo precipitare l'operaio e l'elevatore stesso, che l'ha travolto.
Il pubblico ministero Luigi Furno - rimasto in via Minniti fino a sera con i carabinieri e il legale della società Stefano Bettinelli - ha già delegato Asl e aliquota reati ambientali della procura a svolgere accertamenti precisi sul macchinario perché a quanto pare neanche avrebbe dovuto trovarsi all'interno dell'azienda. Non figura nella documentazione e soprattutto - ritengono gli inquirenti - sarebbe stato costruito almeno sessant'anni prima da un fabbro passato ormai a miglior vita.
Dunque il montacarichi non sarebbe mai stato sottoposto a revisioni o manutenzioni (o almeno questo è ciò che emergerebbe dai documenti acquisiti finora dagli investigatori). Perché utilizzarlo se così vetusto?
È quel che vuol capire il pm. Nel frattempo però c'è da stabilire quale veste e quale ruolo ricoprisse Asse Diop quel giorno. La questione è un po' complicata e non è tutt'ora perfettamente chiara neppure agli inquirenti: stando a quanto ricostruito finora, lo stabilimento in cui è avvenuta la tragedia è pertinenza di uno dei tre rami societari in cui si è scissa l'impresa originaria, ma il manovale risulterebbe dipendente di un altro segmento. Non sarà quindi facile individuare le posizioni di garanzia.
Nel frattempo la salma del trentacinquenne - sposato con figli e residente a Casorate Sempione - è stata dissequestrata e restituita ai parenti. Con ogni probabilità verrà traslata in Senegal, a Dakar, paese di cui era originario e lì gli verrà dato l'ultimo saluto, seguendo le tradizioni della sua cultura e della sua religione. In Italia era arrivato nel 1990 e con tanto impegno e forza di volontà si era inserito perfettamente nel mondo del lavoro e nel tessuto sociale e soprattutto aveva costruito una famiglia con la moglie, dalla quale aveva avuto tre figli di sedici, tredici e otto anni. Per tutta la comunità la sua scomparsa è stata un grande shock.
prealpina.it
Il pubblico ministero Luigi Furno - rimasto in via Minniti fino a sera con i carabinieri e il legale della società Stefano Bettinelli - ha già delegato Asl e aliquota reati ambientali della procura a svolgere accertamenti precisi sul macchinario perché a quanto pare neanche avrebbe dovuto trovarsi all'interno dell'azienda. Non figura nella documentazione e soprattutto - ritengono gli inquirenti - sarebbe stato costruito almeno sessant'anni prima da un fabbro passato ormai a miglior vita.
Dunque il montacarichi non sarebbe mai stato sottoposto a revisioni o manutenzioni (o almeno questo è ciò che emergerebbe dai documenti acquisiti finora dagli investigatori). Perché utilizzarlo se così vetusto?
È quel che vuol capire il pm. Nel frattempo però c'è da stabilire quale veste e quale ruolo ricoprisse Asse Diop quel giorno. La questione è un po' complicata e non è tutt'ora perfettamente chiara neppure agli inquirenti: stando a quanto ricostruito finora, lo stabilimento in cui è avvenuta la tragedia è pertinenza di uno dei tre rami societari in cui si è scissa l'impresa originaria, ma il manovale risulterebbe dipendente di un altro segmento. Non sarà quindi facile individuare le posizioni di garanzia.
Nel frattempo la salma del trentacinquenne - sposato con figli e residente a Casorate Sempione - è stata dissequestrata e restituita ai parenti. Con ogni probabilità verrà traslata in Senegal, a Dakar, paese di cui era originario e lì gli verrà dato l'ultimo saluto, seguendo le tradizioni della sua cultura e della sua religione. In Italia era arrivato nel 1990 e con tanto impegno e forza di volontà si era inserito perfettamente nel mondo del lavoro e nel tessuto sociale e soprattutto aveva costruito una famiglia con la moglie, dalla quale aveva avuto tre figli di sedici, tredici e otto anni. Per tutta la comunità la sua scomparsa è stata un grande shock.
prealpina.it
CONTESTAZIONE DELLA PROCEDURA DI CONVOCAZIONE ASSEMBLEA RETRIBUITA DEL 11-DIC-2014 E DEL 23-DIC-2014, IN VIOLAZIONE DEL TU DEL 10-1-2014
Data: 22 Dicembre 2014
Spett. le
- Associazione Industriali Varese
- Fim – Cisl
- Fiom - Cgil
- Uilm – Uil
e P.C.
-
AgustaWestland s.p.a. uff. H.R. Dott. A.
Cunico;
- RSU elette in AgustaW. sede C. Costa;
OGGETTO: CONTESTAZIONE DELLA PROCEDURA DI
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA RETRIBUITA DEL 11-DIC-2014 E DEL 23-DIC-2014, IN
VIOLAZIONE DEL TU DEL 10-1-2014.
Con la presente, la
scrivente O. S. intende contestare le convocazioni delle assemblee retribuite,
convocate in AgustaWetlsand spa nella sede di C. Costa, per i giorni 11 dicembre
2014 e 23 dicembre 2014, non in accordo del Testo Unico sulla rappresentanza del
10-gen.-2014 firmato da Confindustria e da Cgil, Cisl,
Uil.
Secondo quanto
riportato nella PARTE SECONDA (Regolamentazione delle Rappresentanze in azienda)
P.to 4. (Diritti, permessi, libertà sindacale, tutele e modalità di
esercizio) Lett. a. del T.U., la convocazione delle assemblee retribuite
sono in capo alle organizzazioni sindacali di categoria firmatarie il CCNL
applicabile il diritto di indire, singolarmente o congiuntamente, l’assemblea
dei lavoratori durante l’orario di lavoro, per 3 delle 10 ore annue
retribuite,…
Invece le due
assemblee sono state convocate:
- quella del 11/12/14, dalle RSU di AgustaW. di C. Costa ma senza aver
regolarmente convocato le stesse RSU, e, più precisamente, escludendo le RSU
elette nella lista di ADL Varese;
- quella del 23/12/14, dal Coordinamento FIM-FIOM-UILM di C. Costa ma
senza avere più a disposizione nessuna delle 3 ore prevista dal TU, escludendo
dalla discussione ADL Varese;
La O.S. scrivente
considera le assemblee retribuite in capo ai lavoratori quindi ai loro
rappresentanti RSU eletti, nel loro complesso e non solo di una parte; ritiene
tale atteggiamento lesivo nei confronti di ADL Varese in quanto esautorata di
uno dei diritti fondamentali dei lavoratori, in aperta violazione delle regole
previste dal TU del 10 Gen 2014;
chiede, pertanto,
la costituzione del
collegio di conciliazione e arbitrato, come previsto dal TU del 10-1-2014, al
fine di impedire il ripetersi di tale sopruso.
Si rimane a disposizione per eventuali
chiarimenti.
Distinti saluti
per ADL Varese
il rappresentante legale
Variazione allo 0,5% del saggio di interesse legale dal 1° gennaio 2015.
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
Roma, 22/12/2014
Circolare n. 178
Variazione allo 0,5% del saggio di interesse legale dal 1° gennaio 2015. Riflessi sul calcolo delle somme aggiuntive per omesso o ritardato versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Interessi legali sulle prestazioni pensionistiche.
|
Variazione allo 0,5% del saggio di interesse legale dal 1° gennaio 2015.
Sulla Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 290 del 15 dicembre 2015 è stato pubblicato
il Decreto 11 dicembre 2014 del Ministro dell’Economia e delle Finanze (allegato 1) con il quale,
a decorrere dal 1° gennaio 2015, è stata fissata allo 0,5% la misura del saggio degli interessi
legali di cui all’art. 1284 del codice civile.
Riflessi sul calcolo delle somme aggiuntive per omesso o ritardato versamento
dei contributi previdenziali e assistenziali.
L’art. 116, comma 15, della legge 23 dicembre 2000, n.388, ha disciplinato l’ipotesi di riduzione
delle sanzioni civili, di cui al comma 8 del medesimo articolo, alla misura prevista per gli interessi
legali (1).
Al riguardo, si precisa che tale previsione è subordinata all’integrale pagamento dei contributi
dovuti.
In presenza di domanda di pagamento dilazionato, tale condizione si realizza a seguito
dell’accoglimento della domanda stessa che, come noto, richiede il rispetto dei requisiti
di correntezza e regolarità dei versamenti dovuti.
La misura dello 0,5%, di cui al decreto in esame, si applica ai contributi con scadenza di
pagamento a partire dal 1° gennaio 2015.
Per le esposizioni debitorie pendenti alla predetta data, tenuto conto delle variazioni della
misura degli interessi legali intervenute nel tempo, il calcolo degli interessi dovuti verrà
effettuato secondo i tassi vigenti alle rispettive decorrenze (allegato 2).
Interessi legali sulle prestazioni pensionistiche.
Il provvedimento in esame produce effetti anche con riferimento alle somme poste in pagamento
dall’Istituto a decorrere dal 1° gennaio 2015.
In relazione a ciò la misura dell’interesse dello 0,5% si applica alle prestazioni pensionistiche
in pagamento dal 1° gennaio 2015.
Accesso e Decadenza dalla fruizione delle indennità di disoccupazione ASpI e mini-ASpI
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
Roma, 23/12/2014
Circolare n. 180
Articolo 2, commi 10 e 40, lettera c), della legge 28 giugno 2012, n. 92. Accesso e Decadenza dalla fruizione delle indennità di disoccupazione ASpI e mini-ASpI in caso di raggiungimento dei requisiti per il pensionamento. Valutazione ai fini pensionistici della contribuzione figurativa accreditata a seguito della fruizione delle predette indennità.
L’art. 2, comma 40, lett. c), della legge 28 giugno 2012, n. 92 (legge di riforma del
mercato del lavoro) prevede, tra le altre, quale ipotesi di decadenza dalla fruizione delle
indennità mensili di disoccupazione ASpI e mini-ASpI il “raggiungimento dei requisiti per il
pensionamento di vecchiaia o anticipato”.
La previsione normativa sopra richiamata, introdotta dalla legge di riforma nell’ambito
della disciplina delle “nuove” indennità di disoccupazione ASpI e mini-ASpI, differisce
sostanzialmente dalle disposizioni previgenti in materia di indennità di disoccupazione
ordinaria con requisiti normali e con requisiti ridotti.
Rispetto alle prestazioni da ultimo richiamate, l’art. 6, comma 7, del decreto legge
20 maggio 1993, n. 148, convertito dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, stabiliva infatti
che “... i trattamenti ordinari e speciali di disoccupazione ... sono incompatibili
con i trattamenti pensionistici diretti a carico dell'assicurazione
generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti,
degli ordinamenti sostitutivi, esonerativi ed esclusivi dell'assicurazione medesima,
nonché delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi...”.
Per effetto delle suddette disposizioni il soggetto decadeva dalla fruizione o non poteva
accedere all’indennità di disoccupazione ordinaria (DS) dalla data di decorrenza della
pensione di vecchiaia o di anzianità.
Dal 1° gennaio 2013, tra le ipotesi di decadenza dalle indennità di disoccupazione
ASpI o mini-ASpI, il soprarichiamato art. 2, comma 40, della legge n. 92 del 2012 ha
espressamente previsto il raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia
o anticipato.
Il quadro appena descritto ha reso necessaria una richiesta di chiarimenti indirizzata
al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali volta ad ottenere una valutazione complessiva
e coordinata dei rapporti fra la disciplina delle indennità di disoccupazione ASpI e mini-ASpI
e la disciplina in materia pensionistica, in ordine al riconoscimento delle prestazioni in ambito
ASpI ed al loro mantenimento in relazione ai trattamenti pensionistici.
In esito al riscontro fornito dal Ministero vigilante, con nota Prot. 29/0002862/P del 25/6/2014,
si richiamano le tematiche di interesse e si forniscono le necessarie istruzioni operative.
Assegni familiari e quote di maggiorazione di pensione per l'anno 2015
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
Roma, 23/12/2014
Circolare n. 181
|
SOMMARIO: |
Dal 1° gennaio 2015 sono stati rivalutati sia i limiti di reddito
familiare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione, sia i limiti di reddito mensili per l'accertamento del carico ai fini dei diritto agli assegni stessi. |
Le presenti disposizioni trovano applicazione nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa
sull'assegno per il nucleo familiare, e cioè nei confronti dei coltivatori diretti, coloni,
mezzadri e dei piccoli coltivatori diretti (cui continua ad applicarsi la normativa sugli assegni
familiari) e dei pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cui continua
ad applicarsi la normativa delle quote di maggiorazione di pensione).
sull'assegno per il nucleo familiare, e cioè nei confronti dei coltivatori diretti, coloni,
mezzadri e dei piccoli coltivatori diretti (cui continua ad applicarsi la normativa sugli assegni
familiari) e dei pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cui continua
ad applicarsi la normativa delle quote di maggiorazione di pensione).
Nei confronti dei predetti soggetti (al pari di quelli cui si applica la normativa concernente
l'assegno per il nucleo familiare), la cessazione del diritto alla corresponsione dei trattamenti
di famiglia, per effetto delle vigenti disposizioni in materia di reddito familiare, non comporta
la cessazione di altri diritti e benefici dipendenti dalla vivenza a carico e/o ad essa connessi.
l'assegno per il nucleo familiare), la cessazione del diritto alla corresponsione dei trattamenti
di famiglia, per effetto delle vigenti disposizioni in materia di reddito familiare, non comporta
la cessazione di altri diritti e benefici dipendenti dalla vivenza a carico e/o ad essa connessi.
Inoltre, ad ogni buon fine, si precisa che gli importi delle prestazioni sono:
- Euro 8,18 mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri per i figli ed equiparati;
- Euro 10,21 mensili spettanti ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi
- e ai piccoli coltivatori diretti per il coniuge e i figli ed equiparati;
- Euro 1,21 mensili spettanti ai piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati;
I. TABELLE DEI LIMITI DI REDDITO FAMILIARE DA APPLICARE AI FINI DELLA CESSAZIONE
O RIDUZIONE DELLA CORRESPONSIONE DEGLI ASSEGNI FAMILIARI E DELLE QUOTE DI
MAGGIORAZIONE DI PENSIONE PER L'ANNO 2015
O RIDUZIONE DELLA CORRESPONSIONE DEGLI ASSEGNI FAMILIARI E DELLE QUOTE DI
MAGGIORAZIONE DI PENSIONE PER L'ANNO 2015
Ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote
di maggiorazione delle pensioni da lavoro autonomo, i limiti di reddito familiare da considerare
sono rivalutati ogni anno in ragione del tasso d'inflazione programmato con arrotondamento
ai centesimi di euro.
di maggiorazione delle pensioni da lavoro autonomo, i limiti di reddito familiare da considerare
sono rivalutati ogni anno in ragione del tasso d'inflazione programmato con arrotondamento
ai centesimi di euro.
Secondo le precisazioni fornite dai competenti Ministeri, la misura del tasso d'inflazione
programmato per il 2014 è stata pari al 2,1% per cento.
programmato per il 2014 è stata pari al 2,1% per cento.
Con riferimento a quanto precede sono state aggiornate le tabelle (allegati da1 a4 ), da
applicare a decorrere dal 1° gennaio 2015 nei confronti dei soggetti esclusi dalla
normativa relativa all'assegno per il nucleo familiare e sopra elencati.
applicare a decorrere dal 1° gennaio 2015 nei confronti dei soggetti esclusi dalla
normativa relativa all'assegno per il nucleo familiare e sopra elencati.
sabato 27 dicembre 2014
Samba Diop, l'operaio venuto dal Senegal
CASORATE SEMPIONE
Attivo nella comunità senegalese, l'uomo era arrivato in Italia nel 1990: qui aveva costruito il suo futuro, con moglie e tre figli
L'operaio morto schiacciato da un montacarichi a Premezzo si chiamava El Hadj Samba Diop, era senegalese e padre di tre figli. «Era arrivato in Italia nel 1990» spiega Modou Fall, uno dei responsabili della comunità senegalese. In Italia El Hadj Samba Diop, 39 anni, aveva costruito una famiglia, con la moglie e tre figli di 16, 13 e 8 anni: aveva sempre lavorato in fabbrica, «era l'unico sostegno della famiglia» spiega Tiziano Marson, vicesindaco di Casorate Sempione, il paese dove viveva (fino ad oggi non avevano mai avuto problemi economici). Oltre che nel lavoro e nella famiglia, di tanto in tanto partecipava anche alle attività della comunità senegalese, che in provincia è molto attiva, in particolare nella zona intorno a Malpensa.
varesenews.it
Attivo nella comunità senegalese, l'uomo era arrivato in Italia nel 1990: qui aveva costruito il suo futuro, con moglie e tre figli
L'operaio morto schiacciato da un montacarichi a Premezzo si chiamava El Hadj Samba Diop, era senegalese e padre di tre figli. «Era arrivato in Italia nel 1990» spiega Modou Fall, uno dei responsabili della comunità senegalese. In Italia El Hadj Samba Diop, 39 anni, aveva costruito una famiglia, con la moglie e tre figli di 16, 13 e 8 anni: aveva sempre lavorato in fabbrica, «era l'unico sostegno della famiglia» spiega Tiziano Marson, vicesindaco di Casorate Sempione, il paese dove viveva (fino ad oggi non avevano mai avuto problemi economici). Oltre che nel lavoro e nella famiglia, di tanto in tanto partecipava anche alle attività della comunità senegalese, che in provincia è molto attiva, in particolare nella zona intorno a Malpensa.
varesenews.it
Oltre 300 ore di lavoro donate al Villaggio Sos
SARONNO
I dipendenti della azienda Rivoira hanno donate le proprie ore lavoro e la direzione le ha raddoppiate. Al Villaggio è stato così consegnato un assegno di 10mila euro
I dipendenti della azienda Rivoira hanno donate le proprie ore lavoro e la direzione le ha raddoppiate. Al Villaggio è stato così consegnato un assegno di 10mila euro
Circa 330 ore per l’infanzia in difficoltà e per sostenere SOS Villaggi dei Bambini nell’accogliere i bambini privi di cure o a rischio di perderle. L’azienda ha poi deciso di raddoppiare la cifra corrispondente alle ore “donate” e ha personalmente consegnato l’assegno.
«Siamo molto felici e emozionati. Pensare che tutte queste persone abbiano rinunciato a qualcosa di sé per i nostri bambini e ragazzi è il vero dono. Con questi soldi potremo finalmente acquistare l’auto che ci serviva per agevolare gli spostamenti dei bambini e degli educatori» commenta Paolo Garattoni, Presidente del Villaggio SOS di Saronno.
Il Payroll Giving, nato negli Stati Uniti negli anni quaranta, approdato in Inghilterra nel 1987, è stato regolamentato in Italia dalla risoluzione n. 441/E dell'Agenzia delle entrate del 17 novembre 2008. Non è solo una fonte concreta di aiuto continuativo e quantificabile, ma vuole essere per l'azienda, che ne diventa il focolaio, un esempio di vivere civile e responsabile, capace di creare sinergia tra il mondo del profit e quello del non profit, nonché un sentire comune tra i dipendenti. E’ un meccanismo pratico e con regole precise che consente al lavoratore dipendente di donare in beneficenza anche una sola ora del proprio lavoro, direttamente, con una trattenuta mensile sulla propria busta paga.
“Un’altra Difesa è possibile”, raccolta firme al Castello dei Missionari
A partire dal 28 novembre 2014 ha preso il via la Campagna “Un’altra Difesa è possibile” per la Difesa civile, non armata e nonviolenta, che si concluderà il 27 maggio 2015, con la raccolta delle50.000 firme necessarie alla presentazione alla Camera dei Deputati del Progetto di Legge di iniziativa popolare: “Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della Difesa civile, non armata e nonviolenta”.
La Campagna è stata presentata il 25 aprile 2014 all’Arena di Pace e Disarmo di Verona.
La proposta è stata rilanciata in occasione del 2 giugno 2014, Festa della Repubblica che ripudia la guerra, e della manifestazione “Un passo di Pace” a Firenze il 21 settembre 2014 (Giornata Internazionale della Pace).
L'iniziativa, promossa da sei Reti nazionali (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile; Forum Nazionale per il Servizio Civile; Rete della Pace; Rete Italiana per il Disarmo; Sbilanciamoci!; Tavolo Interventi Civili di Pace) tende a declinare l'articolo 52 della nostra Costituzione (il sacro dovere di difesa della Patria) con l'articolo 11 (il ripudio della guerra), istituendo nel nostro ordinamento strutture di Difesa civile.
Un Dipartimento di Pace
Nel concreto, la proposta di legge che chiediamo ai cittadini di sottoscrivere vuole l'istituzione e il finanziamento di un Dipartimento per la Difesa civile non armata e nonviolenta che formi la popolazione alla difesa nonviolenta, comprenda i Corpi civili di pace e l'Istituto di ricerche sulla Pace e il Disarmo e che abbia forme di interazione e collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ed il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.
L’opzione fiscale
Il finanziamento della nuova difesa civile dovrà avvenire grazie alla possibilità per i contribuenti di destinare una quota pari al sei per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche all'incremento della copertura delle spese di funzionamento del Dipartimento per la Difesa civile non armata e nonviolenta e al finanziamento delle attività dei Corpi Civili di Pace e dell’Istituto di ricerca sulla Pace e il Disarmo.
Di fronte alla drammatica crisi economica e sociale del Paese, che sostanzialmente non ha sfiorato lo strumento militare, vogliamo spostare fondi dalla spesa militare a vantaggio della difesa nonviolenta. Non si tratta di spendere di più, ma di spendere meglio.
Una nuova prospettiva
La proposta che avanziamo mira a creare uno spazio istituzionale per una forma di Difesa prevista già dal nostro ordinamento legislativo, che non sia quella legata alle Forze Armate e allo strumento militare. Il Dipartimento della Difesa civile sarà il luogo in cui predisporre piani per la difesa civile non armata e nonviolenta, coordinarne la loro attuazione, e curare ricerche e sperimentazioni, nonché forme di attuazione della difesa civile non armata, ivi compresa la necessaria formazione e l'educazione della popolazione.
Il comitato locale
Per dare la possibilità a quanti desiderano aderire a questa iniziativa nel nostro territorio, si è costituito, il 7 Dicembre 2014, il Comitato Locale di Venegono Superiore-Tradate (VA) con sede presso i Missionari Comboniani, via delle Missioni 12, 21040 Venegono Superiore. Fanno parte del comitato i Missionari Comboniani, GIM, Laici Missionari Comboniani, Punto Pace di Pax Christi di Tradate, Un’altra storia, ed altri volontari.
La raccolta firme avverrà presso la sede dei Missionari Comboniani, via delle Missioni 12, Venegono Superiore, dal 25 Dicembre 2014 al 6 Gennaio 2015, tutti i giorni dalle 14:00 alle 18:00. Successivamente, sarà possibile firmare nei giorni 10-11, 17-18, 24-25 Gennaio 2015, dalle 14:00 alle 18:00.
Portavoce del Comitato, P. Massimo Robol, mail max68rob@yahoo.it tel. 0331 865010
Informazioni e notizie si trovano sul sito www.difesacivilenonviolenta.org
Qualsiasi richiesta si può inviare a: info@difesacivilenonviolenta.org
Gallarate mette nero su bianco: "Sì alla fabbrica dei materiali"
Gallarate prende posizione, nero su bianco, sulla questione del futuro di Accam. Il consiglio comunale ha approvato venerdì sera la delibera che chiede «di procedere ad adottare i necessari atti ed iniziative finalizzati all’attuazione dello scenario B2», vale a dire l'avvio del percorso di creazione della "fabbrica dei materiali", accompagnata da un impianto di digestione anaerobica della frazione organica di rifiuto solido urbano (Forsu, vale a dire l'umido). Lo stesso scenario prevede la possibilità (da verificare) di «prolungare l’attività di una delle due linee di incenerimento attualmente operative che sarà eventualmente oggetto di interventi limitati al mero adeguamento minimo normativo». La scelta deve essere accompagnata da una integrazione del ciclo dei rifiuti che consenta l'attivazione della «misurazione puntuale delle quantità di rifiuti prodotti dalle singole utenze», la cosiddetta "tariffa puntuale" che consente di responsabilizzare i cittadini e spingere per una forte riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati. Lo scenario è considerato sostenibile dal punto di vista economico-finanziario, anche in considerazione del fatto che, nei calcoli di bilancio di Accam, è stata inserita erroneamente la voce di ammortamento del revamping, anche nell'ipotesi di superamento che il revamping non si faccia.
varesenews.it
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Incidente al montacarichi, muore operaio
CAVARIA CON PREMEZZO
Un operaio di 39 anni ha perso la vita questo pomeriggio, 23 dicembre. Il lavoratore è stato schiacciato da un montacarichi che stava manovrando all’interno dello stabilimento caricando del materiale degli uffici: una parte del montacarichi ha ceduto travolgendo l'operaio. L'azienda metalmeccanica, parte di un grande gruppo locale, si trova a Premezzo. El Hadj Samba Diop, un operaio di 39 anni di origine senegalese residente a Casorate Sempione, stava lavorando nella ditta meccanica di via Tito Minniti, è stato soccorso dal 118 arrivato sul posto con automedica e ambulanza. Anche i vigili del fuoco di Varese hanno raggiunto l’interno dell’azienda con alcune unità Saf per recuperare l’uomo. Inutile lo sforzo dei sanitari per rianimare il lavoratore, per il quale non c’era più nulla da fare: la morte è stata dichiarata sul posto.
Sul posto anche l'Asl e i carabinieri della compagnia di Busto Arsizio, per i necessari rilievi: nel tardo pomeriggio è arrivato sul posto anche il sostituto procuratore di Busto Arsizio Luigi Furno, per ricostruire la dinamica dell'incidente mortale.
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Un operaio di 39 anni ha perso la vita questo pomeriggio, 23 dicembre. Il lavoratore è stato schiacciato da un montacarichi che stava manovrando all’interno dello stabilimento caricando del materiale degli uffici: una parte del montacarichi ha ceduto travolgendo l'operaio. L'azienda metalmeccanica, parte di un grande gruppo locale, si trova a Premezzo. El Hadj Samba Diop, un operaio di 39 anni di origine senegalese residente a Casorate Sempione, stava lavorando nella ditta meccanica di via Tito Minniti, è stato soccorso dal 118 arrivato sul posto con automedica e ambulanza. Anche i vigili del fuoco di Varese hanno raggiunto l’interno dell’azienda con alcune unità Saf per recuperare l’uomo. Inutile lo sforzo dei sanitari per rianimare il lavoratore, per il quale non c’era più nulla da fare: la morte è stata dichiarata sul posto.
Sul posto anche l'Asl e i carabinieri della compagnia di Busto Arsizio, per i necessari rilievi: nel tardo pomeriggio è arrivato sul posto anche il sostituto procuratore di Busto Arsizio Luigi Furno, per ricostruire la dinamica dell'incidente mortale.
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INVIATE A TUTTI I FIRMATARI DEGLI ACCORDI DI SEA LETTERE DEI LEGALI
Nella giornata di oggi, sono state inviate a tutte le sigle
sindacali ed ai singoli firmatari degli accordi Sea per il passaggio ad
Airport, raccomandate dei legali per chiedere l’immediata esibizione delle 1280
firme dei lavoratori che hanno autorizzato la sottoscrizione degli accordi
bocciati dal referendum.
Infatti,
a cinque mesi dalla sottoscrizione degli accordi, Cgil-cisl-uil-ugl-flai-sinpa
e usb, nonostante le numerose richieste da parte nostra e da parte di 500
lavoratori, si rifiutano di esibire le firme che a detta loro gli hanno
consentito di superare il voto referendario.
19/12/2014
CUB
Trasporti
ADL Varese
domenica 21 dicembre 2014
CIAO ANNA
Stamattina mi hanno informato che Anna non ce l'ha fatta, è morta in ospedale a Gallarate dove era ricoverata da qualche giorno per l'aggravamento durante le cure per un tumore.
Fino a questa estate stava bene, rideva e scherzava, poi una febbriciattola e gli esami che gli hanno trovato una macchia nei polmoni, probabilmente che aveva da un pò ma cresceva senza sintomi fino ad arrivare alle metastasi ed al punto di non ritorno.
Anche in ospedale non è mai stata male fino alle prime cure che non ha retto.
La situazione è precipitata una decina di giorni fa dopo la prima chemio e un aggravamento delle condizioni, pare che il gracile fisico non reggesse le cure.
Anna non ha mai mancato uno sciopero, una manifestazione o un presidio, nel coordinamento provinciale in USB e ora in ADL, nel coordinamento Donne Varese, delegata RSU ed RLS del comune di Busto e una famiglia da crescere che non l'hanno mai fermata, unico reddito familiare.
Anna è sempre stata al nostro fianco nelle lotte e ci ha sempre tenuto all'amicizia di tutti noi, spero di vedervi partecipare al suo ultimo saluto.
Ho trovato solo due foto in archivio che vi allego, così almeno vi ricorderete di lei.
Ciao ANNA.
Fiorenzo
Fino a questa estate stava bene, rideva e scherzava, poi una febbriciattola e gli esami che gli hanno trovato una macchia nei polmoni, probabilmente che aveva da un pò ma cresceva senza sintomi fino ad arrivare alle metastasi ed al punto di non ritorno.
Anche in ospedale non è mai stata male fino alle prime cure che non ha retto.
Anna non ha mai mancato uno sciopero, una manifestazione o un presidio, nel coordinamento provinciale in USB e ora in ADL, nel coordinamento Donne Varese, delegata RSU ed RLS del comune di Busto e una famiglia da crescere che non l'hanno mai fermata, unico reddito familiare.
Anna è sempre stata al nostro fianco nelle lotte e ci ha sempre tenuto all'amicizia di tutti noi, spero di vedervi partecipare al suo ultimo saluto.
Ho trovato solo due foto in archivio che vi allego, così almeno vi ricorderete di lei.
Ciao ANNA.
Fiorenzo
sabato 20 dicembre 2014
OGGETTO: DIFFIDA PER MANCATA APPLICAZIONE T. U. DEL 10/1/2014
Data: 18 Dicembre 2014
Spett. le
-
AgustaWestland s.p.a. uff. H.R. Dott. A.
Cunico;
- RSU elette in AgustaW. sede C. Costa: Tuosto L., Baroncelli P., Bollazzi
P., La Grotteria F., Landoni A., Marcolli G., Gulino A., Quadrelli F., Bezzon
L., Cattaneo O., Alberti A., Ferrario M., Tettamanzi S., Di Prima G., Mambrin
M., Barrese A., Mocchetti D., Polacchini M., Filippas P., Bolcato L., Subacchi
A., Carrano L.;
e P.C.
- Fim – Cisl
- Fiom - Cgil
- Uilm – Uil
OGGETTO: DIFFIDA PER MANCATA APPLICAZIONE
T. U. DEL 10/1/2014
Con la presente, la
scrivente O. S., intende diffidare l’azienda in indirizzo e tutte le RSU elette
in data 28 novembre nella sede di C. Costa, per il mancato rispetto del Testo
Unico sulle rappresentanze del 10 gennaio 2014, firmato da Confindustria e Cgil
- Cisl e Uil.
Secondo quanto
riportato nella PARTE TERZA del suddetto documento, le RSU elette secondo le
regole contenute nel T.U. hanno la responsabilità di votare (e discutere) tutto
quello che riguarda le parti economiche e normative degli accordi aziendali
applicabili al personale in forza.
Secondo quanto
riportato nella PARTE QUARTA del T.U., tali regole vincolano, otre che i
firmatari del T.U., anche le O.S. che ne hanno formalmente dato l’adesione,
pertanto anche l’O.S. scrivente ed il mancato rispetto delle regole stabilite
dal T.U. possono portare l’azienda a sanzionare l’O.S. che non le rispetta.
Considerato che le
nostre RSU elette nella lista ADL spesso non vengono informate delle iniziative
assunte dall'esecutivo (o coordinamento) della RSU, non vengono convocate alle
riunioni di RSU e nemmeno consultate in relazione alle iniziative della stessa.
pertanto
Si invitano le
altre RSU e le OO.SS. di riferimento a informare
tempestivamente le RSU ADL circa ogni notizia, informativa aziendale o
iniziativa sindacale di pertinenza della RSU, nonchè a convocare gli eletti
nella lista ADL a tutte le riunioni della RSU.
Si diffida
l’azienda dal sanzionare la O.S. scrivente per il
mancato rispetto delle regole stabilite dal T.U. senza avere verificato la
regolare convocazione di tutte le RSU, senza aver verificato la validità della
riunione della RSU e la validità della relativa delibera.
Si diffidano
tutte le RSU dal prendere decisioni senza aver
regolarmente convocato le RSU di ADL Varese o ci vedremo costretti ad
utilizzare qualsiasi strumento per tutelare l’immagine di ADL e prevenire
eventuali sanzioni da parte dell’azienda.
Si rimane a disposizione per eventuali
chiarimenti.
Distinti saluti
per ADL Varese
il rappresentante legale
L'azienda comunale si salva dal fallimento, ma andrà in liquidazione
L'Asc, l'azienda comunale di Samarate, si salva dal fallimento, ma va verso la liquidazione: un accordo in extremis con il principale creditore dell'azienda (il fornitore farmaceutico Comifar) ha fatto sì che l'udienza del 15 dicembre al tribunale di Busto Arsizio si concludesse con il ritiro dell'istanza di fallimentopresentata appunto dal creditore. «La richiesta era di 180mila euro più interessi, l'azienda ha chiuso l'accordo a 180mila senza interessi» spiega il sindaco Leonardo Tarantino. «L'azienda farà fronte alle spese con risorse proprie, a dimostrazione che si tratta di un problema di liquidità e non di conti in rosso e buchi di bilancio». Per garantire stabilità all'azienda, però, il Comune farà un passo in più, aumentando le somme riconosciute ad Asc per miglioramenti nel settore cimiteriale (80mila euro per quanto fatto, la gestione ora andrà a gara) e nella rete acqua (400mila euro). A gennaio sarà modificato il sistema di anticipo delle risorse impiegate per gli investimenti, aumentando la quota percentuale riconosciuta nel corso dell'anno.
varesenews.it
varesenews.it
Al Presidente del Senato Ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari
Al Presidente del
Senato
Ai Presidenti dei Gruppi
Parlamentari
E’ PROSSIMO IL VOTO FINALE
DEL SENATO SULLA LEGGE DI STABILITA’. LE ASSOCIAZIONI ADERENTI AL COORDINAMENTO
NAZIONALE AMIANTO, RIUNITE A MILANO IL 18 DICEMBRE CHIEDONO AI SIGNORI SENATORI DI VOTARE GLI
EMENDAMENTI GIA’ APPROVATI IN COMMISSIONE BILANCIO CONSIDERANDO CHE IL FONDO PER
LE VITTIME DELL’AMIANTO NON PROFESSIONALI (EX ESPOSTI DOMESTICI E AMBIENTALI)
DEBBA ESSERE FINANZIATO A CARICO DELL’INAIL IN MISURA PARI A QUELLO STABILITO
PER LE VITTIME PROFESSIONALI; ED ALTRESI CHE INSIEME ALLO STANZIAMENTO PER LE
BONIFICHE DI ETERNIT CASALE M. E
ETERNIT BAGNOLI SIA DEFINITA UNA PARI CIFRA PER LE BONIFICHE DEGLI ALTRI
STABILIMENTI CON IL MEDESIMO PROBLEMA: FIBRONIT DI BRONI, CEMAMIT DI FERENTINO,
MATERIT DI MATERA, SACELIT DI SAN FILIPPO DEL MELA, SARDIT DI
ORISTANO.
Ringraziamo per
l’attenzione
Sottoscrivono la
lettera:
A. D. L. – Varese
Ass.Italiana Esposti
Amianto (AIEA) Nazionale
Avani -
Broni
Comitato per la difesa
della Salute nei Luoghi di Lavoro – Sesto San Giovanni
(Mi)
Comitato Amianto Lombardia
– Milano
ISDE (Medici per
l’Ambiente) - Milano
Medicina Democratica
Nazionale
Rete per la Difesa della Salute –
Lombardia
Unione Sindacale di Base -
Milano
Milano, 19 decembre 2014
Il lavoratore obeso è disabile e non può essere licenziato a causa del suo peso
È quanto stabilisce la Corte di giustizia dell'Unione europea, chiamata a pronunciarsi sul caso di un cittadino danese che ha fatto causa al Comune di Billund per il quale lavorava. Per i giudici europei si tratta di una forma di disabilità e il licenziamento è discriminatorio
18 dicembre 2014
MILANO - L'obesità è una forma di disabilità e quindi nessuno può essere licenziato in ragione del suo peso. È quanto stabilisce la Corte di Giustizia dell'Unione europea, nella sentenza sul caso di un cittadino danese, Karsten Kaltoft, che, dopo aver lavorato per quindici anni per il Comune di Billund come babysitter, è stato dimesso. Per il Comune per la mancanza di bambini, per Karsten perché è obeso.
giovedì 18 dicembre 2014
Finmeccanica, concorso beffa per 56mila. Moretti blocca 1.500 assunzioni promesse
Il programma di reclutamento lanciato nel 2013 dal gruppo pubblico, con l'obiettivo di "fornire una risposta concreta ai problemi legati all'occupazione giovanile", è "sospeso" dalla scorsa primavera. Molti candidati che hanno superato la selezione attendono ancora notizie. Solo la metà ha avuto un contratto (di apprendistato)
Finmeccanica assume 1.500 giovani. Anzi no, la metà. Per 850 ragazzi inseriti nelle società del gruppo pubblico, per lo più con contratti di apprendistato, ce ne sono altre centinaia che per mesi hanno aspettato una chiamata mai arrivata. Dalla scorsa primavera, dopo il cambio al vertice e l’insediamento di Mauro Moretti sulla poltrona di amministratore delegato, il progetto “1000 giovani per Finmeccanica” è infatti sospeso. Questo nonostante l’azienda della difesa e dell’aerospazio, partecipata al 30% dal Tesoro, lo scorso anno avesse anticipato di voler “selezionare e inserire entro la fine del 2014, nelle diverse società operative del gruppo sul territorio italiano, circa 1.500 giovani che svolgeranno attività a contenuto tecnologico e industriale”.
ilfattoquotidiano.it
Finmeccanica assume 1.500 giovani. Anzi no, la metà. Per 850 ragazzi inseriti nelle società del gruppo pubblico, per lo più con contratti di apprendistato, ce ne sono altre centinaia che per mesi hanno aspettato una chiamata mai arrivata. Dalla scorsa primavera, dopo il cambio al vertice e l’insediamento di Mauro Moretti sulla poltrona di amministratore delegato, il progetto “1000 giovani per Finmeccanica” è infatti sospeso. Questo nonostante l’azienda della difesa e dell’aerospazio, partecipata al 30% dal Tesoro, lo scorso anno avesse anticipato di voler “selezionare e inserire entro la fine del 2014, nelle diverse società operative del gruppo sul territorio italiano, circa 1.500 giovani che svolgeranno attività a contenuto tecnologico e industriale”.
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