Chiesti chiarimenti in merito, l’azienda ospedaliera di Gallarate ha risposto: «In merito alla nota citata si precisa che il volume delle prestazioni di Radiologia sono mantenute a regime e nessuna riduzione è stata introdotta. Per quanto riguarda la gestione delle agende delle prestazioni, l’Ao è impegnata nella attenta rimodulazione delle stesse al fine di razionalizzare le liste di attesa, sia in funzione del raggiungimento degli obiettivi regionali sia per rispondere alla domanda dell’utenza, ponendo in essere azioni di miglioramento. A tale scopo sono state riviste anche le agende per la prenotazione di ecografia mammaria e mammografia per consentire alle pazienti di effettuare le indagini nella medesima giornata. Dalla verifica effettuata risulta che l’Azienda ospedaliera di Gallarate è in linea con i tempi di attesa prescritti dalla Regione Lombardia sia per le mammografie sia per le ortopantomografie. Per quanto concerne l’attività di fisioterapial’Azienda ospedaliera, in un percorso di razionalizzazione dei servizi, assicura prioritariamente l’attività a pazienti in situazione clinica complessa e critica non gestibile a livello territoriale. Pazienti che per la loro condizione necessitano di prestazioni riabilitative specialistiche in luoghi di cura per acuti».
varesenews.it
giovedì 31 ottobre 2013
BUSTO ARSIZIO - Sindacati e amministrazione comunale di nuovo ai ferri corti.
VICINO IL PASSAGGIO IN PREFETTURA. SARÀ SCIOPERO? | |
L’incontro in Comune non smorza la tensione. Sindacati pronti a dare battaglia
“Sul fondo di produttività non ci è stato detto nulla perché manca il bilancio – lamentaFausto Sartorato (Adl) – E tutto tace anche per quanto riguarda il regolamento delle sponsorizzazioni”.
“Vogliamo il documento sulla riorganizzazione dei servizi (di cui si sta occupando il consigliere comunale con delega al personale Mario Cislaghi, ndr) – insiste Angiolino Liguori(Csa Fadel) – Sappiamo che esiste ormai da diversi mesi e chiediamo di riceverlo per tempo, così da poterlo studiare”.
I sindacati stigmatizzano l’assenza del segretario comunale Giacomo Andolina, che non ha partecipato alla riunione di mercoledì: “Non è la prima volta che avviene – denunciano – Con questo comportamento viene sminuita l’importanza della commissione trattante”.
|
Roma, in piazza manifestanti dei movimenti per la casa, Scontri in centro a Roma. Lanciati fumogeni, 6 feriti
Sono sei le persone ferite, non gravemente, trasportate in ospedale dal 118 di Roma a seguito degli scontri alla manifestazione dei movimenti per la casa nella Capitale. Quattro carabinieri e una manifestante sono stati portati all'ospedale Santo Spirito mentre un'altra manifestante all'Umberto I. Una decina di persone, soprattutto delle forze dell'ordine, sono state medicate sul posto. Gli operatori del 118 sono intervenuti rapidamente nonostante le difficoltà per l'improvviso scatenarsi delle tensioni
Il corteo ha toccato anche Piazza Montecitorio, blindata da diverse camionette delle forze del'ordine. Le centinaia di manifestanti intonano lo slogan 'Tutti liberi'.
mercoledì 30 ottobre 2013
La Fipe disdetta il contratto del turismo. Sciopero di bar, ristoranti e mense
Giovedì niente pizze o bevande negli Autogrill, niente hamburger e patatine nei McDonald's e nessun pasto sarà servito nei ristoranti e nelle mense aziendali. I sindacati di categoria hanno indetto uno sciopero degli addetti dei pubblici esercizi per il rinnovo del contratto del turismo. La Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi, ha comunicato il recesso dal contratto del turismo dal prossimo 1° maggio «dopo aver cercato, invano, con i sindacati un colloquio che conducesse a un recupero dei costi e a un aumento della produttività».
Lo sciopero del caffè e della mensa di oggi prevede anche momenti di mobilitazione a Roma e a Milano. Nella Capitale i lavoratori manifesteranno davanti alla sede nazionale della Confcommercio, mentre a Milano è previsto un corteo che da piazza Castello raggiungerà la sede della Confcommercio milanese di Corso Porta Venezia.
ilsole24ore.com
Lo sciopero del caffè e della mensa di oggi prevede anche momenti di mobilitazione a Roma e a Milano. Nella Capitale i lavoratori manifesteranno davanti alla sede nazionale della Confcommercio, mentre a Milano è previsto un corteo che da piazza Castello raggiungerà la sede della Confcommercio milanese di Corso Porta Venezia.
ilsole24ore.com
IN AGUSTA SI LAVORA ANCHE AI “MORTI”
Le urgenze su “quasi” tutte le linee non
sono giustificabili
L’azienda ci
informa, per l’ennesima volta, che alcune necessità produttive su quasi tutte le
macchine, costringono i vari responsabili a cercare i soliti “volontari” per
poter proseguire l’attività (in alcune reparti della meccanica) anche al 1°
Novembre. Ci sembra superfluo sottolineare che i continui ritardi portano a
pensare che i vari responsabili non siano in grado di pianificare correttamente
il lavoro, magari la situazione si risolverebbe in tempi più rapidi
sostituendo questi responsabili con altri più capaci? ... Invitiamo
l’azienda a migliorare la quantità produttiva aumentando il personale, invece di
ricorrere in continuazione a queste richieste “stra-ordinarie” di lavoro nelle
Feste Santificate.
ARRIVANO LE PIOGGE E SVANISCONO I
POSTEGGI
Il problema rimane nonostante la
chiusura del passaggio verso la mensa
Sebbene i parcheggi
siano stati “ampliati” (cosi pare), si ha sempre difficoltà nel trovare
posteggio ed il problema s’ingigantisce non appena arrivano le prime piogge. Il
tentativo aziendale di impedire il passaggio ai lavoratori che posteggiano a Sud
ma lavorano a Nord, sembra non abbia ottenuto il successo previsto, anche
perché, quando piove, anche nel posteggio Nord non sono molti i posti liberi, e
le auto sono posteggiate ovunque, in strada, nel posteggio dei Bus, nel
posteggio delle bici, ecc.. A peggiorare la situazione ci sono tutti quei
“dirigenti” che utilizzano le loro auto per recarsi in mensa, ignorando le
direttive Aziendali: Le regole valgono per tutti? Che abbiano l’immunità
anche in queste cose? … Un consiglio: Ma Non è il caso di pensare ad un
posteggio rialzato?
Bagni sporchi? Uffici pieni di
ragnatele? Ci pensa mamma Agusta:
RIDOTTE DEL 40% LE ORE PER LE
PULIZIE
I soci-lavoratori costano meno dei
dipendenti a tempo indeterminato
Ai lavoratori della
Pellegrini (azienda che gestisce le pulizie in Agusta del Nord) gli è stato
comunicato, dalle RSU in assemblea, che Agusta pare abbia “tagliato” del 40% il
valore dell’appalto e la Pellegrini, per non perdere l’appalto, ha deciso di
dimezzare le loro ore di lavoro, ma nelle ore rimanenti dovranno fare
lo stesso lavoro di prima. La vicenda rasenta l’assurdo, tanto è vero che
gli operai si sono “irritati” per questa decisione ed hanno dichiarato lo
sciopero a oltranza. Agusta, visto la mal parata e la poco giustificabile
situazione, ha ripreso la discussione sul capitolato di appalto con la
Pellegrini, facendo sospendere lo sciopero. A noi non resta che una
riflessione: perchè Agusta, dopo anni e anni di appalti confermati alla
Pellegrini, decide di agire in questo modo? Noi non abbiamo la risposta, ma
sappiamo bene che il costo di 94 operai assunti a tempo indeterminato da una
ditta SANA è molto più alto rispetto a quello che avrebbe una COOPERATIVA con 94
soci-lavoratori. Siamo sicuri che la Cooperativa lo prenderebbe volentieri
l’appalto, anche con un taglio del 40%. NON MOLLATE !!!!
30 ottobre 2013
Incidenti sul lavoro, muoiono tre operai
Tre morti in tre incidenti diversi. La piaga delle vittime sul lavoro non dà tregua. A Pescina, vicino l'Aquila, un uomo è caduto dal tetto di un capannone su cui stava lavorando. A Castellaneta, in provincia di Taranto, un operaio è morto schiacciato da un muletto in un'azienda agricola. A Positano un uomo che stava lavorando in un albergo è precipitato sugli scogli da un'altezza di trenta metri.
repubblica.it
repubblica.it
BUSTO ARSIZIO - Sindacati e amministrazione comunale di nuovo ai ferri corti
“Sul fondo di produttività non ci è stato detto nulla perché manca il bilancio – lamentaFausto Sartorato (Adl) – E tutto tace anche per quanto riguarda il regolamento delle sponsorizzazioni”.
“Vogliamo il documento sulla riorganizzazione dei servizi (di cui si sta occupando il consigliere comunale con delega al personale Mario Cislaghi, ndr) – insiste Angiolino Liguori(Csa Fadel) – Sappiamo che esiste ormai da diversi mesi e chiediamo di riceverlo per tempo, così da poterlo studiare”.
I sindacati stigmatizzano l’assenza del segretario comunale Giacomo Andolina, che non ha partecipato alla riunione di mercoledì: “Non è la prima volta che avviene – denunciano – Con questo comportamento viene sminuita l’importanza della commissione trattante”.
All’inizio della prossima settimana (probabilmente lunedì) i rappresentanti dei lavoratori si ritroveranno per decidere come comportarsi. Al momento, l’ipotesi più plausibile è quella deltentativo di conciliazione con l’amministrazione davanti al prefetto. E se anche quell’occasione non si servirà a ricucire lo strappo, a Palazzo Gilardoni si tornerà a parlare con insistenza di sciopero.
martedì 29 ottobre 2013
L'OSPEDALE di GALLARATE AUMENTA L’ATTESA PER LE MAMMOGRAFIE
LA DIREZIONE AZIENDALE PEGGIORA LA SITUAZIONE
Taglia del 40% gli esami settimanali e aumenta la coda in attesa
Quest’anno abbiamo assistito a delle decisioni “contro-logica” prese dalla Direzione, sembra, in accordo con i Responsabili dei servizi.
Ci è difficile dare una spiegazione a queste ripetute scelte Aziendali che sono apparentemente “contro logica” e non sono spiegabili se si considera l’ospedale l’unico punto di riferimento per tutti coloro che pagano, con le loro tasse, un servizio che deve essere all’altezza della situazione: forse la direzione vuole arrotondare le entrate dell’ospedale aumentando le visite a pagamento a discapito di quelle mutualistiche? Se così fosse, informiano la Direzione che noi non siamo assolutamente d’accordo!!!
Gallarate, 29/10/2013
Taglia del 40% gli esami settimanali e aumenta la coda in attesa
Quest’anno abbiamo assistito a delle decisioni “contro-logica” prese dalla Direzione, sembra, in accordo con i Responsabili dei servizi.
- In radiologia sino all’anno scorso le mammografie venivano eseguite cinque giorni la settimana, quest’anno i radiogrammi mammografici (non di screening) vengono eseguito solo tre giorni la settimana:Si è creata così una lista d’attesa che prima non c’era;
- Le ortopantomografie (per i non addetti ai lavori: le panoramica dentali) vengono eseguite solo tre giorni la settima, ma poiché la richiesta è in continuo aumento, la diagnostica che esegue questo tipo di radiografie non potrebbe essere aperta cinque giorni la settimana?
- In fisioterapia si sono addirittura modificati gli orari di lavoro dei fisioterapisti con il risultato che all’Ospedale di Gallarate, i fisioterapisti non si occupano più dei pazienti esterni (terapie fisiche e massaggi).
Ci è difficile dare una spiegazione a queste ripetute scelte Aziendali che sono apparentemente “contro logica” e non sono spiegabili se si considera l’ospedale l’unico punto di riferimento per tutti coloro che pagano, con le loro tasse, un servizio che deve essere all’altezza della situazione: forse la direzione vuole arrotondare le entrate dell’ospedale aumentando le visite a pagamento a discapito di quelle mutualistiche? Se così fosse, informiano la Direzione che noi non siamo assolutamente d’accordo!!!
Gallarate, 29/10/2013
In Italia la sicurezza affidata ai precari, Volontari due vigili del fuoco su tre
Per i permanenti assunti a tempo indeterminato è previsto un corso di circa 2000 ore. Ogni due anni affrontano un aggiornamento al termine del quale devono superare un esame di idoneità. Tutti gli altri invece si addestrano per sole 120 ore. In crescita i pompieri con contratti atipici: mancano i fondi per la copertura assicurativa di tutti gli addetti. Così il comparto cede sempre più spazi ai privati.
Coraggiosi, decisivi, determinanti, ma anche impreparati loro malgrado, costretti a lavorare senza coperture assicurative, a prendersi responsabilità che vanno oltre le loro mansioni. Sono i vigili del fuoco "discontinui", chiamati in servizio e licenziati dopo contratti che durano al massimo 20 giorni. Certo è che grazie ai discontinui si garantisce il servizio di soccorso d'urgenza del 115, l'amministrazione li inquadra come se fossero veri e propri "volontari" pur avendo una busta paga e quindi un rapporto di natura economica con lo Stato. La formazione di una figura cosi delicata che interviene già nel primo soccorso d'urgenza è di sole 120 ore e, a breve, non più con lezioni in aula ma on-line in e-learning.
inchieste.repubblica.it
Coraggiosi, decisivi, determinanti, ma anche impreparati loro malgrado, costretti a lavorare senza coperture assicurative, a prendersi responsabilità che vanno oltre le loro mansioni. Sono i vigili del fuoco "discontinui", chiamati in servizio e licenziati dopo contratti che durano al massimo 20 giorni. Certo è che grazie ai discontinui si garantisce il servizio di soccorso d'urgenza del 115, l'amministrazione li inquadra come se fossero veri e propri "volontari" pur avendo una busta paga e quindi un rapporto di natura economica con lo Stato. La formazione di una figura cosi delicata che interviene già nel primo soccorso d'urgenza è di sole 120 ore e, a breve, non più con lezioni in aula ma on-line in e-learning.
inchieste.repubblica.it
Rubavano i dati dei feriti negli incidenti. Indagati a Bergamo anche 21 carabinieri
L'inchiesta scatta dopo alcune denunce effettuate da vittime che si sono poste questa domanda: "Come fanno le agenzie di recupero indennizzi a sapere che ho avuto un incidente? Questi dati non sono coperti da privacy?" Una donna, ferita in uno scontro fra automobili, si è rivolta ai carabinieri di Seriate. Ma loro, secondo l'accusa, avrebbero "tentato di eludere le investigazioni". Da qui partono le indagini della Procura, che soprattutto grazie a una serie di intercettazioni telefoniche arrivano a svelare una fitta rete di reati e complicità.
L'inchiesta si allarga e mette in luce una serie di fatti: automobili di servizio utilizzate per fini personali, perfino per accompagnare in chiesa un carabiniere nel giorno del suo matrimonio, indagini parallele e non autorizzate condotte a pagamento per conto di mariti gelosi o madri preoccupate. E ancora, merce sequestrata a spacciatori o nel corso di perquisizioni e mai registrata. Anzi, sempre secondo l'accusa, finita nelle tasche dei militari. In più di un caso sarebbe anche stata omessa l'obbligatoria segnalazione alla prefettura di guidatori sorpresi al volante in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe (per aver invitato i carabinieri a chiudere un occhio in due occasioni è indagato per favoreggiamento anche il parroco di Stabello, frazione di Zogno).
milano.repubblica.it
L'inchiesta si allarga e mette in luce una serie di fatti: automobili di servizio utilizzate per fini personali, perfino per accompagnare in chiesa un carabiniere nel giorno del suo matrimonio, indagini parallele e non autorizzate condotte a pagamento per conto di mariti gelosi o madri preoccupate. E ancora, merce sequestrata a spacciatori o nel corso di perquisizioni e mai registrata. Anzi, sempre secondo l'accusa, finita nelle tasche dei militari. In più di un caso sarebbe anche stata omessa l'obbligatoria segnalazione alla prefettura di guidatori sorpresi al volante in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe (per aver invitato i carabinieri a chiudere un occhio in due occasioni è indagato per favoreggiamento anche il parroco di Stabello, frazione di Zogno).
milano.repubblica.it
lunedì 28 ottobre 2013
prevenzione e infortuni sul lavoro
-Amianto e malattia professionale: responsabilità - Cassazione Civile, Sezione Lavoro, n. 20318 del 4 settembre 2013 (sentenza) leggi tutto
-Operaio ascensorista ed esposizione all'amianto - Cassazione, n. 18267 del 30 luglio 2013
(sentenza) leggi tutto
-Decessi e lesioni dovuti ad amianto e grado di incidenza dell'esposizione sul decorso della malattia: assoluzione dell'amministratore unico - Cassazione Penale, Sezione 4, n. 30206 del 12 luglio 2013 (sentenza) leggi tutto
-Morte di un lavoratore in cantiere: mancata nomina del direttore dei lavori e responsabilità di un committente - Cassazione Penale, Sezione 4, n. 36398 del 5 settembre 2013 (sentenza)
leggi tutto
-Infortunio e accertamento dell'idoneità fisica allo svolgimento delle mansioni - Cassazione, n. 18806 del 7 agosto 2013 (sentenza) leggi tutto
-Contratto di appalto e responsabilità del datore di lavoro subappaltatore: omessa redazione del POS - Cassazione Penale, Sezione 4, n. 31304 del 22 luglio 2013 (sentenza) leggi tutto
-Accertamento danno patrimoniale e non patrimoniale a seguito di malattia professionale - Tribunale di Milano, Sezione Lavoro, n. 1736 del 3 maggio 2013 (sentenza) leggi tutto
-Regione Lombardia - Intesa per la redazione del Piano regionale 2014-2018 per la promozione della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, 30 luglio (intesa) leggi tutto
-Rifiuto di indossare i necessari DPI e licenziamento - cassazione Sezione Lavoro, n. 18615 del 5 agosto 2013 (sentenza) leggi tutto
-D.M. 11 aprile 2011 concernente la "Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all'All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 nonché i criteri per l'abilitazione dei soggetti di cui all'articolo 71, comma 13, del medesimo decreto legislativo" - Chiarimenti (istruzioni ministeriali) leggi tutto
-Occupati e infortuni degli stranieri (dossier) leggi tutto
-Operaio ascensorista ed esposizione all'amianto - Cassazione, n. 18267 del 30 luglio 2013
(sentenza) leggi tutto
-Decessi e lesioni dovuti ad amianto e grado di incidenza dell'esposizione sul decorso della malattia: assoluzione dell'amministratore unico - Cassazione Penale, Sezione 4, n. 30206 del 12 luglio 2013 (sentenza) leggi tutto
-Morte di un lavoratore in cantiere: mancata nomina del direttore dei lavori e responsabilità di un committente - Cassazione Penale, Sezione 4, n. 36398 del 5 settembre 2013 (sentenza)
leggi tutto
-Infortunio e accertamento dell'idoneità fisica allo svolgimento delle mansioni - Cassazione, n. 18806 del 7 agosto 2013 (sentenza) leggi tutto
-Contratto di appalto e responsabilità del datore di lavoro subappaltatore: omessa redazione del POS - Cassazione Penale, Sezione 4, n. 31304 del 22 luglio 2013 (sentenza) leggi tutto
-Accertamento danno patrimoniale e non patrimoniale a seguito di malattia professionale - Tribunale di Milano, Sezione Lavoro, n. 1736 del 3 maggio 2013 (sentenza) leggi tutto
-Regione Lombardia - Intesa per la redazione del Piano regionale 2014-2018 per la promozione della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, 30 luglio (intesa) leggi tutto
-Rifiuto di indossare i necessari DPI e licenziamento - cassazione Sezione Lavoro, n. 18615 del 5 agosto 2013 (sentenza) leggi tutto
-D.M. 11 aprile 2011 concernente la "Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all'All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 nonché i criteri per l'abilitazione dei soggetti di cui all'articolo 71, comma 13, del medesimo decreto legislativo" - Chiarimenti (istruzioni ministeriali) leggi tutto
-Occupati e infortuni degli stranieri (dossier) leggi tutto
domenica 27 ottobre 2013
Sentenza Corte Costituzionale 9 maggio 2013, n. 82. Effetti. Rimborso della contribuzione di malattia.
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
Messaggio n. 17197
In particolare si è chiarito che:
- per effetto della disposizione recata dal comma 1-bis, a decorrere dal 1° maggio 2011, anche i datori
- di lavoro che hanno corrisposto per legge o per contratto collettivo, anche di diritto comune, il
- trattamento economico di malattia, sono obbligati a versare la contribuzione di finanziamento
- dell’indennità di malattia;
- l’esonero dall’obbligo di versamento della contribuzione di malattia disposto dall’art. 20, primo comma,
- in favore dei datori di lavoro che abbiano corrisposto un trattamento economico, sostitutivo
- dell’indennità giornaliera di malattia erogata dall’Istituto, in quanto a ciò tenuti da una norma
- di legge o dalla contrattazione collettiva, trova applicazione fino al 30 aprile 2011;
- ai sensi dell’art. 20, co. 1, secondo periodo, la contribuzione comunque versata per i periodi anteriori
- al 1° maggio 2011, dai datori di lavoro che abbiano assicurato ai propri dipendenti un trattamento
- economico sostitutivo dell’indennità di malattia, è irripetibile e come tale non suscettibile di rimborso.
Incentivi per l’assunzione dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
Circolare n. 150
Come è noto, per il 2013 non sono state prorogate le norme che prevedono l'iscrizione nelle liste
di mobilità dei lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo né gli incentivi inerenti al loro reimpiego
(cosiddetta piccola mobilità).
Con la circolare 13/2013 l’Istituto ha chiarito che non è possibile riconoscere le agevolazioni per le assunzioni,
effettuate nel 2013, di lavoratori licenziati nel 2013, riservandosi di fornire indicazioni sulle altre fattispecie.
A seguito dei chiarimenti forniti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si scioglie parzialmente la
riserva formulata e si precisa quanto segue:
- non è possibile riconoscere le agevolazioni per le assunzioni, effettuate nel 2013, di lavoratorilicenziati prima del 2013;
- non è possibile riconoscere le agevolazioni per le proroghe e le trasformazioni a tempoindeterminato, effettuate nel 2013, di rapporti agevolati instaurati prima del 2013;
- in via cautelare deve ritenersi anticipata al 31.12.2012 la scadenza dei benefici connessi a rapportiagevolati, instaurati prima del 2013 con lavoratori iscritti nelle liste di mobilità a seguito dilicenziamento individuale.
Per le assunzioni, le proroghe e le trasformazioni effettuate nel 2013, riguardanti lavoratori licenziati
per giustificato motivo oggettivo, potrà essere fruito l’incentivo previsto dal decreto direttoriale del Ministero
del Lavoro 264/2013 del 19 aprile 2013, come modificato dal decreto direttoriale 390/2013 del 3 giugno 2013
(bonus di 190 euro). Le condizioni specifiche e le modalità di fruizione di tale beneficio verranno illustrate con
circolare di prossima pubblicazione.
Assunzioni in apprendistato, ai sensi dell’ articolo 7, co. 4, d.l.vo 167/2011.
La mancata proroga delle norme concernenti la cosiddetta piccola mobilità incide anche sulla disciplina dei
rapporti istaurati, ex art. 7, co. 4, d.l.vo 167/2011, con apprendisti precedentemente licenziati per giustificato
motivo oggettivo ed iscritti nelle liste di mobilità ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto-legge
20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236 e successive
modifiche ed integrazioni.
Al riguardo, saranno forniti i criteri per individuare la disciplina contributiva applicabile dopo i necessari
chiarimenti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
venerdì 25 ottobre 2013
SOLIDARIETÀ AGLI IMPUTATI PER LA LOTTA ALLA BENNET DI ORIGGIO
PRESIDIO
al TRIBUNALE di BUSTO ARSIZIO
lunedì 28 ottobre
ore 10,30/12,30
Lunedì 7 ottobre 2013 sono riprese presso il Tribunale di Busto Arsizio le udienze del processo che vede imputati 20 compagne e compagni del sindacalismo di base e del Coordinamento di sostegno, solidali con la lotta dei lavoratori delle cooperative in appalto ai magazzini Bennet di Origgio iniziata nel mese di luglio del 2008 e durata diversi mesi.
al TRIBUNALE di BUSTO ARSIZIO
lunedì 28 ottobre
ore 10,30/12,30
Lunedì 7 ottobre 2013 sono riprese presso il Tribunale di Busto Arsizio le udienze del processo che vede imputati 20 compagne e compagni del sindacalismo di base e del Coordinamento di sostegno, solidali con la lotta dei lavoratori delle cooperative in appalto ai magazzini Bennet di Origgio iniziata nel mese di luglio del 2008 e durata diversi mesi.
Una dura lotta autorganizzata,
risultata vincente, che ha conquistato un deciso miglioramento delle condizioni
salariali e normative, che ha rotto l'onnipresente condizione di sfruttamento e
schiavitù presente negli appalti della logistica, che ha costretto la
cooperativa datrice di lavoro a reintegrare un operaio arbitrariamente
licenziato per l'adesione al sindacalismo di base e che ha visto tutti i
lavoratori riappropriarsi di quanto negli anni sottratto loro in termini di
diritti, salario e sicurezza.
Intendiamo denunciare l'essenza
prettamente politica delle accuse contestate a un intero movimento di sostegno
delle lotte dei lavoratori delle cooperative che, proprio a partire dalla lotta
di Origgio del 2008, si è sviluppato e radicato nell'intero settore della
logistica e della distribuzione italiano, confrontandosi con un sistema fondato
su rapporti di lavoro schiavistici e di sfruttamento dove il caporalato (più o
meno legale) disciplina in maniera fortemente autoritaria la manodopera
impiegata.
Non è un caso che le comunicazioni di
rinvio a giudizio siano arrivate dopo tre anni e mezzo dagli scioperi di
Origgio, proprio mentre si stavano diffondendo le lotte dei lavoratori nel
settore della logistica (Esselunga, Ortomercato Milano, il Gigante, DHL), con
accuse pretestuose per intimidire i lavoratori e i solidali. A ciò si aggiunge,
durante le prime udienze del processo in corso, anche la costituzione di parte
civile di Bennet, dell'Italtrans e delle cooperative appaltatrici con richieste
di risarcimento del mancato guadagno durante gli scioperi, come monito e
deterrente ulteriore per le lotte in corso.
La logistica è divenuto un sistema
sempre più centrale e strategico per l'economia italiana, nel quale
l'accumulazione del profitto e la valorizzazione del capitale impiegato da
committenti e appaltatori sono il risultato di ritmi di lavoro disumani, della
pressoché totale assenza di sicurezza e dell'assoluta precarietà dei rapporti di
lavoro.
Ma è proprio in tale contesto che i
lavoratori addetti hanno costruito un percorso autorganizzato nel quale si
riconoscono quali protagonisti diretti per la rivendicazione dei propri diritti,
nel quale l'unità e la solidarietà tra lavoratori, seppur di diversi poli e con
differenti committenti, è perseguita e praticata nel riconoscersi parte attiva
di una medesima classe.
Ecco allora che le lotte degli operai
della logistica, soprattutto se immigrati ricattati dalla necessità del Permesso
di Soggiorno, assumono un valore strategico sia per tutti i lavoratori che per
lo Stato, per i padroni, per le multinazionali che sullo sfruttamento intensivo
di questa forza lavoro costruiscono le proprie strategie politiche ed
economiche.
Sono questi gli strumenti che,
nell'attuale momento di acuta crisi strutturale del capitalismo, rivelano in
tutta la sua brutalità l'aggressione di classe portata dal padronato:
peggioramento delle condizioni di lavoro, ricatti, licenziamenti politici,
pestaggi della polizia, violenza da parte di capi, capetti e caporali, fogli di
via, uso strumentale e complice della Commissione di Garanzia per l'arbitraria
estensione degli stringenti limiti imposti dalla legge sullo sciopero nei
servizi essenziali (cd. legge antisciopero) anche alle operazioni di
movimentazione merci.
Come sempre, non si tratta affatto di
una “tragedia inevitabile”, ma di una chiara e complessiva scelta strategica dei
padroni e dello Stato per ottenere sempre più profitto e superare la crisi
mantenendo intatti il loro potere e la loro ricchezza. Tutto ciò con l'esiziale
connivenza dei sindacati concertativi (CGIL in testa) esemplificata, in tutta la
sua dirompenza, nel recente accordo interconfederale sulla rappresentanza che
regolamenterà, con una decisa stretta in senso autoritario, le procedure per la
sottoscrizione dei contratti collettivi e la costituzione delle rappresentanze
aziendali escludendo dalla formazione i sindacati non firmatari e le
organizzazioni dissenzienti e prevedendo sanzioni per scioperi e azioni di
contrasto agli accordi raggiunti.
E' quindi evidente che questa lotta,
come le numerose altre che si sono succedute in questi anni, non potevano che
determinare anche la reazione violenta di un padronato colpito nel proprio
comando assoluto sulla forza lavoro. Risposta che non poteva peraltro ottenere
che complicità, appoggio e sostegno dalle forze di polizia contro i lavoratori e
contro chi pratica in maniera militante la solidarietà di
classe.
Rimaniamo convinti che, in una fase di
crisi strutturale dell'economia capitalista, ogni conflitto sia da valorizzare e
generalizzare per sviluppare un'alternativa reale alla società
capitalista.
NO ALLE
NUOVE SCHIAVITÙ
CONTRO IL
RAZZISMO PADRONALE E DI STATO
CONTRO LA
CRIMINALIZZAZIONE DI CHI LOTTA
CONTRO
L'ATTACCO AL DIRITTO DI SCIOPERO
A SOSTEGNO
DI TUTTE LE LOTTE DEI LAVORATORI DELLE COOPERATIVE
LA SOLIDARIETÀ
È UN'ARMA, USIAMOLA!
ALITALIA ALL’ITALIANA
3
Fallimenti, nessuna condanna e Buone-uscite
Milionarie
Solo sei anni fa ci avevano descritto i “capitani
coraggiosi” dell’imprenditoria italiana come dei novelli patrioti che salvavano
la compagnia di bandiera dagli stranieri….
Oggi siamo qui a raccattare
i cocci della loro inettitudine, incompetenza ed irresponsabilità. Viene da chiedersi che forse tutto
fosse già pianificato a monte.
Ai tempi del precedente
crack, era il 2007, l’allora
Presidente del Consiglio fece appello all’imprenditoria italiana d’elite per
salvare Alitalia dallo “straniero” e l’imprenditoria rispose “presente!”
La nostra “elite” era
disponibile a comprare
Alitalia, ovviamente ripulita dai debiti
(che abbiamo pagato tutti noi) e così avvenne. Pagammo oltre cinque miliardi e
consegnammo alla “cordata” una compagnia libera
dai debiti e libera dai dipendenti indesiderati.
Ebbene, dopo soli sei anni, Alitalia ha nuovamente debiti per un
miliardo di euro, ha notevoli perdite e addirittura non ha la liquidità nemmeno
per pagare il carburante. Pessima
gestione, grosse inutili consulenze e nuovo baratro. Ed ecco che, come
d’altronde ci ha insegnato l’Avvocato Agnelli nei suoi lunghi anni di “gestione” della FIAT, quando il gioco si fa duro, le perdite le
paga pantalone, cioè il nostro strapazzatissimo Erario.
Ancora una volta quelli che il mondo dei media, non certo
della finanza, considera il “gotha” dell’iniziativa imprenditoriale italiana, i
Colaninno, i De Benedetti, i Benetton e le banche italiane tutte, debbono
invece battere in ritirata. Ed eccoci al
nonsenso più scandaloso: a differenza di quello che potrebbe capitare ad un
normale padre di famiglia, che verrebbe vessato e messo sul
lastrico, ecco che per costoro, oltre
alle laute consulenze, arriva ancora una volta lo Stato Italiano, ed in
particolare Poste Italiane Spa, a coprire una parte del debito, oltre ad altri
finanziamenti (quindi nuovi debiti) offerti da altre banche.
Il Governo, dopo tale
ingresso a dir poco per nulla strategico e utile solo a procrastinare la data
del tracollo, dice che non ci saranno aiuti pubblici ….. neanche Crozza sarebbe
più esilarante….. le Poste di chi sarebbero?
Per farla breve, ora abbiamo in campo il progetto della
terza Alitalia, con l’unica certezza che occorre velocemente svendere
finalmente a chi, estero o italiano che sia, gestisce trasporto aereo perché lo
sa fare e non perché “bisogna pure investire in qualcosa anziché non fare nulla
tutto il giorno”. I soldi di paparino tienili per fare una bella vancanza
e non tornare più.
In questo Paese si parla
tanto e troppo di meritocrazia e poi si mettono pezzi strategici dell’Italia in
mano a raffazzonati e improvvisati “manager”. Alitalia e Telecom sono solo le
“chicche” più recenti e non saranno
nemmeno le ultime.
ADL Varese
Ottobre 2013
BUSTO ARSIZIO: Sciopero più vicino
Sindacati e amministrazione, lo scontro arriva davanti al prefetto.
I delegati delle Rsu di Palazzo Gilardoni erano stati chiari: “Se non verremo convocati a stretto giro di posta, andremo al tentativo di conciliazione”.
Ora alle parole seguono i fatti. Nella giornata di venerdì i rappresentanti dei dipendenti comunali invieranno la richiesta in prefettura; entro cinque giorni lavorativi, poi, le parti verranno convocate.
Se anche in quella circostanza proseguirà il muro contro muro, a quel punto l’ipotesi dellosciopero del personale si farà assai concreta.
“La nostra richiesta di convocare il tavolo delle trattative risale all’11 ottobre, ma tuttora non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte dell’amministrazione”, spiega il sindacalista Fausto Sartorato. Successivamente, l’approvazione del piano triennale delle assunzioni da parte della giunta aveva mandato su tutte le furie i rappresentanti delle Rsu: “Ancora una volta in Comune si agisce unilateralmente senza il benché minimo confronto”, avevano protestato.
“Il tentativo di conciliazione è un passaggio inevitabile”, osserva ora Sartorato. Se l’incontro non andrà a buon fine, è probabile che la strada che i sindacati – forti del mandato ricevuto dai lavoratori nell’ultima assemblea – decideranno di percorrere, porti dritta verso lo sciopero del personale del Comune.
centro sociale Kinesis: Contro le devastazioni del territorio
Iniziativa in programma sabato pomeriggio in piazza Mazzini organizzata dal centro sociale Kinesis e che segue quella simile già attuata due settimane fa nella città degli amaretti.
TRADATE: Una nuova manifestazione “Contro le devastazioni del territorio”. Questa volta, dopo il ritrovo di anarchici della provincia che si è svolto a Saronno con lo stesso motivo, sabato 26 ottobre tocca alla città di Tradate, dove si trova il centro sociale Kinesis. Proprio dal centro sociale spiegano il perché di questa iniziativa che partirà alle 15 da piazza Mazzini e con la quale chiedono di «fermare subito le grandi opere, blocco totale della cementificazione, ritiro immediato delle deroghe che la provincia concede alle aziende per sversare veleni nel fiume olona, unire le lotte per la difesa del territorio, libertà immediata per Giobbe» , il giovane anarchico arrestato in Val Susa durante le proteste.
«TAV, Expo, Pedemontana, Varesina Bis, speculazione edilizia… stanno cambiando drasticamente il territorio in cui viviamo – spiegano ancora dal Kinesis -. Ma queste opere non servono a migliorare la nostra vita. Ci vengono invece imposte da un sistema che ha il solo scopo di aumentare i già enormi profitti che si trovano sempre più nelle mani di pochi. Opporsi a questa devastazione continua del territorio è giusto ed è necessario per tutelare la nostra salute, inevitabilmente legata a quella dell’ambiente di cui facciamo parte e per rivendicare l’autodeterminare delle nostre vite. È proprio questo che lo Stato vuole impedire attraverso la repressione e la criminalizzazione dei movimenti, arrestando chi lotta, allontanando i possibili solidali, smembrando e colpendo le forme di resistenza».
varesenews.it
varesenews.it
mercoledì 23 ottobre 2013
Malpensa: Autogrill spietata-Licenziate 78 persone
Autogrill e Sea chiudono il contratto d’affitto per quattro locali al terminal 1 dell’aeroporto e 78 persone vengono dichiarate in esubero.
Detto, fatto. Senza alcun preavviso ai lavoratori, ieri Autogrill ha inviato comunicazione alle organizzazioni sindacali dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 78 dipendenti che lavorano nei punti vendita a marchio “Ciao”, “Spizzico”, “Sky Lounge” al piano mezzanino del terminal 1 e al bar “A Café”, nell’area centrale del piano check-in. Per Autogrill si tratta di una decisione «inevitabile» e la stessa società non intende adottare alcuna misura per soccorrere i suoi dipendenti con contratti a tempo indeterminato, la stragrande maggioranza donne, mamme con figli e, in molto casi, pure marito a carico a causa di un’occupazione da capofamiglia già persa
Niente mobilità, niente cassa integrazione. L’unica soluzione adottata da Autogrill sono i licenziamenti nudi e crudi per 65 operai tra part time e full time, 9 operai responsabili del servizio e 3 impiegati a vario livello.
Italia, il debito più alto dopo la Grecia. Il rapporto col Pil sale al 133,3%
Solo la Grecia fa peggio dell'Italia. Il debito pubblico è a livelli record sul Pil a 133,3% nel secondo trimestre 2013, in crescita del 3 punti percentuali rispetto ai primi tre mesi dell'anno quando era al 130,3%. Sono i dati diffusi da Eurostat. Resta il secondo debito pubblico Ue più alto dopo la Grecia (169,1%) e con uno dei maggiori incrementi tra primo e secondo trimestre di quest'anno. Nello stesso periodo dello scorso anno era di 1.982.898 milioni di euro, pari al 125,6% del Pil, nel primo trimestre di quest'anno era di 2.035.833 milioni, al 130,3%, mentre nel secondo trimestre è arrivato a 2.076.182 milioni, ovvero al 133,3%. Dopo Grecia e Italia, gli altri debiti pubblici più grandi dell'Eurozona in percentuale di Pil sono il Portogallo (131,3%) e l'Irlanda (125,7%).
repubblica.it
repubblica.it
RISPOSTA POLITICA AL GRAVE ATTENTATO ALL’ANPI DI LEGNANO
COMUNICATO
STAMPA ANPI LEGNANO
TUTTI
ALLA MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA IL 27 OTTOBRE IN RICORDO DI MAURO VENEGONI
La sezione ANPI di
Legnano chiama tutti gli antifascisti alla mobilitazione per rispondere al
grave attentato di chiaro stampo fascista che ha colpito la nostra sede e i
valori della Resistenza.
Si rende necessaria
una risposta forte e attiva di tutte le forze politiche, sindacali,
istituzionali democratiche, la Prefettura e la Questura, per dire basta alla
tolleranza di cui godono formazioni politiche che, dietro parole d’ordine
accattivanti nascondono posizioni nazi-fasciste.
Basta alla concessione
di permessi a formazioni politiche per manifestazioni di odio politico,
razziale exenofobo che violano la Costituzione Repubblicana e la legge che fa divieto alla ricostituzione del partito fascista.
Da troppo tempo anche nella nostra zona assistiamo a queste manifestazioni
nell’indifferenza e nella sottovalutazione totale.
In questo quadro,
chiediamo
a tutti gli
antifascisti
di partecipare in
massa
alla manifestazione
di domenica 27 ottobre
2013
alle ore 10,30
a Cassano Magnago
in ricordo del
Partigiano Mauro Venegoni,
trucidato dai fascisti
nell’ambito della lotta di Liberazione quale
RISPOSTA POLITICA AL
GRAVE ATTENTATO ALL’ANPI DI LEGNANO ED AI VALORI DEMOCRATICI COSTITUZIONALI E
REPUBBLICANI.
Partecipiamo in tanti
per dire no ai rigurgiti fascisti.
ANPI Legnano
martedì 22 ottobre 2013
massima solidarietà all’ANPI di Legnano
ADL Varese manifesta la massima solidarietà all’ANPI di Legnano per
quanto recentemente accaduto presso la sede in Via Menotti, un vile attentato
di matrice fascista.
E’ con estremo
rammarico che dobbiamo annotare l’ennesimo ”sfregio” alla democrazia ed a chi
ha dato la vita per renderci più liberi per non avere più oppressori. Quanto
accaduto, però, non deve, in ogni caso, intimorirci anzi è proprio in questo
momento che ci si deve unire ed andare avanti, si deve continuare ad
allontanare chi, con minacce o altro, vorrebbe cancellare il ricordo di chi ha
lottato ed è morto per la libertà.
ADL Varese
lunedì 21 ottobre 2013
FIRMIAMO CONTRO LA COSTRUZIONE E L'ACQUISTO DEI CACCIABOMBARDIERI F35
Firma anche
tu
COSTITUZIONE DELLA
REPUBBLICA ITALIANA
Art. 11: l’Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e
come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
FIRMIAMO CONTRO LA COSTRUZIONE
E L'ACQUISTO DEI CACCIABOMBARDIERI
F35
Il caccia bombardiere F35 della società
americana Lockheed Martin è l’aereo piu’ costoso che si sia mai costruito a
livello mondiale. L’Italia è partner di 2° livello nella costruzione e pertanto
non le compete alcuna decisione tecnologica.
Con l’acquisto di 90 caccia bombardieri
lo Stato spende circa 15 miliardi di euro ed il doppio per il mantenimento del
velivolo, calcolati 30 anni di operatività, escluso il costo del carburante. Lo
stabilimento di Cameri, di Alenia Aermacchi, dove si assemblano le ali ed in
prospettiva fare le revisioni degli F35, è già costato 797 milioni di euro di
denaro pubblico.
Gli altri partner europei stanno riducendo gli ordinativi di F35,
oppure, come la Norvegia
e il Canada, hanno sospeso gli acquisti, mentre addirittura i maggiori stati
europei, la Germania
e la Francia , non sono interessate al prodotto, in
prospettiva c’è la possibilità che
l’Italia resti il maggiore acquirente degli F 35. Si è insomma costruita una
fabbrica per noi stessi?
Dei 10 mila posti di lavoro propagandati
se ne creeranno solo delle centinaia mentre i costi potrebbero lievitare. La
stragrande maggioranza Degli attuali occupati proviene dallo stabilimento di
Alenia Aermacchi di Torino Caselle.
L' F35 è un aereo preposto a portare bombe atomiche, è
cioè un velivolo prettamente d'attacco e nulla ha a che vedere con la difesa
nazionale. La scelta d'acquisto contrasta con l'art.11 della Costituzione
"l'Italia ripudia la guerra".
Il 26 giugno il 15 luglio la
Camera ed il Senato
della Repubblica hanno respinto la mozione che chiedeva di uscire dal progetto
F35 e di utilizzare queste ingenti somme, , per servizi necessari alla
collettività quali: previdenza, istruzione, sanità, trasporti, cultura,
assistenza sociale, i esodati...
La maggioranza dei parlamentari, nonostante le promesse di molti di
loro, ha deciso la prosecuzione della fabbricazione e acquisto dei caccia
bombardieri. Molti politici dicono che dobbiamo fare sacrifici per salvare il
paese mentre loro sperperano il nostro denaro pubblico
La raccolta delle firme serve ad
esprimere il massimo dissenso rispetto a queste scelte politiche che
privilegiamo le spese per le armi che
sono prodotti inutili e dannosi
(per questo l'Italia spende oltre 70
milioni al giorno),
mentre subiamo un'emergenza economica e
sociale
Sciopero della logistica riuscito e partecipato
Mentre a Roma manifestano Cobas e Usb, l’Adl Cobas e Si Cobas danno vita allo sciopero generale nazionale della logistica bloccando realmente il traffico merci in diversi gangli della movimentazione delle merci.La giornata di sciopero della logistica continua la battaglia per vedere riconosciuti i diritti essenziali in questo settore caratterizzato da un forte sfruttamento dei lavoratori. Lo sciopero nasce dagli insoddisfacenti esiti del rinnovo del Contratto Nazionale.Le iniziative di sciopero, come avviene spesso nel settore sono ad orari diversi a seconda delle varie città.
* A Treviso fin da questa notte si è svolto il blocco del Magazzino Bartolini di Casale sul Sile. Dalle 24. 00 presidio e blocco davanti ai cancelli. L’adesione allo sciopero è stata totale e il magazzino non ha funzionato. Per tutta oggi continua lo sciopero. Le motivazioni dello sciopero sono dentro la vertenza generale della logistica e il sistema di sfruttamento delle coopertaive. In particolare a Treviso i lavoratori non avevano visto riconosciuti gli aumenti contrattuali e oggi scioperano per avere gli arretrati.
* A Padova si inizia in tarda mattinata, come proposto dall’assemblea provinciale , che si è riunita sabato scorso. Al centro dell’iniziativa la necessità di respingere il gravissimo attacco portato ai lavoratori che operano presso il magazzino Despar. Questi lavoratori, a seguito della scelta di iscriversi ad ADL Cobas, hanno subito un licenziamento e numerosissimi provvedimenti disciplinari, che dimostrano la volontà di Interporto e Legacoop di eliminare una presenza sindacale scomoda.
* A Verona lo sciopero è iniziato da questa mattina, dopo che davanti alla Gls i lavoratori nonostante le minacce di fa intervenire i carabinieri hanno continuato i blocchi, lo sciopero continua anche alla TNT e alla Bartolini e alla fine della mattinata tutti i camion sono fermi.
* A Bologna l’iniziativa davanti alla Granarolo è partita fin dalla notte.
adlcobas.it
* A Padova si inizia in tarda mattinata, come proposto dall’assemblea provinciale , che si è riunita sabato scorso. Al centro dell’iniziativa la necessità di respingere il gravissimo attacco portato ai lavoratori che operano presso il magazzino Despar. Questi lavoratori, a seguito della scelta di iscriversi ad ADL Cobas, hanno subito un licenziamento e numerosissimi provvedimenti disciplinari, che dimostrano la volontà di Interporto e Legacoop di eliminare una presenza sindacale scomoda.
* A Verona lo sciopero è iniziato da questa mattina, dopo che davanti alla Gls i lavoratori nonostante le minacce di fa intervenire i carabinieri hanno continuato i blocchi, lo sciopero continua anche alla TNT e alla Bartolini e alla fine della mattinata tutti i camion sono fermi.
* A Bologna l’iniziativa davanti alla Granarolo è partita fin dalla notte.
adlcobas.it
domenica 20 ottobre 2013
A Varese i datori di lavoro disonesti hanno vita facile: l’Inps ha deciso di tagliare i fondi ai propri ispettori
L’Inps li lascia senza quattrini
E addio controlli alle aziende
Più di due mesi senza ispezioni nelle aziende, perché l’Inps ha deciso di tagliare i fondi ai propri ispettori.
A Varese i datori di lavoro disonesti hanno vita facile, perché chi dovrebbe controllare che siano in regola con i contributi non ha i soldi per potersi muovere dall’ufficio.
È la denuncia dei sindacati della Funzione Pubblica Cisl e Cgil, che raccontano come sia praticamente impossibile, per gli ispettori Inps varesini, fare il proprio lavoro.
«Da fine luglio alla prima decade di ottobre le ispezioni hanno avuto un vero e proprio blocco – dice Michele Gaglione, referente provinciale Cisl per i lavoratori del settore pubblico – perché l’Inps non aveva fondi per pagarci le missioni fuori città o fuori dall’orario d’ufficio, e nemmeno per rimborsarci la benzina».
«Abbiamo portato avanti l’attività ispettiva solo a Varese, dove potevamo raggiungere le aziende con una spesa minima, e solo di giorno, in settimana» continua.
Per più di due mesi, quindi, le ispezioni sono state pochissime e, soprattutto, poco efficaci, perché da Roma hanno deciso che non c’erano i fondi per pagare le uscite. Il costo di un’ispezione per l’ente previdenziale è di dieci euro per otto ore di lavoro fuori ufficio ad ogni ispettore, più un rimborso chilometrico pari ad un quinto del prezzo della benzina.
Legnano, attentato contro la sede Anpi
Molotov e scritte contro l'Anpi
Attaccata la sezione di via Menotti dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia. Indaga la Polizia. Il sindaco Centinaio: "Un atto vile che offende la memoria di una città medaglia di bronzo per la Resistenza"
Un preoccupante nuovo atto intimidatorio nei confronti di una sezione dell'Anpi. Ignoti - durante la notte - hanno lanciato due bottiglie incendiariecontro la sede dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia di via Menotti e hanno vergato con una bomboletta spray sul muro adiacente la scritta "partigiani boia". L'amara sorpresa è stata trovata questa mattina dagli iscritti. Stupore e rammarico da parte del presidente Luigi Botta che sottolinea, in una dichiarazione rilasciata al quotidiano localeLegnanonews.com, come non sia mai accaduto un episodio del genere nemmeno quando c'era il Movimento sociale. Sul fatto indagano gli uomini del commissariato.
sabato 19 ottobre 2013
giovedì 17 ottobre 2013
BUSTO ARSIZIO: Stiamo andando dritti verso la sciopero
Aria di sciopero a Palazzo Gilardoni. La giunta approva il piano triennale delle assunzioni e le Rsu tornano sul piede di guerra. “Ancora una volta l’amministrazione agisce unilateralmente – attacca Angiolino Liguori (Csa Fadel) – dimostrando di non avere alcuna intenzione di aprire non dico una trattativa, ma almeno un confronto con i sindacati”.
“Sebbene questo documento sia alla base della riorganizzazione dei servizi – continua Liguori – la giunta non ha sentito l’esigenza di coinvolgerci. È inaccettabile”.
“Il sindaco dichiara di voler coinvolgere i sindacati. Peccato che alle parole non seguano i fatti – aggiunge Fausto Sartorato (Adl) – Da parte nostra, abbiamo chiesto di essere convocati urgentemente. Dopodiché, andremo in prefettura per la conciliazione. Ci dispiace, ma davanti all’atteggiamento dell’amministrazione il rapporto non può che diventare conflittuale”.
Liguori è ancora più diretto: “Stiamo andando dritti verso la sciopero – tuona – L’ultimaassemblea con i lavoratori ci ha dato mandato di intraprendere le forme di lotta che riterremo più opportune, ed è quello che faremo”.
Iscriviti a:
Post (Atom)