La decisione è stata presa quasi all’unanimità dalle educatrici. Al momento del voto, i delegati del Csa avevano già abbandonato l’assemblea. La linea del sindacato, infatti, era quella di consultare la funzione pubblica prima di prendere qualsiasi decisione. “Non vi dico quello che vorreste sentirvi dire, ma mi baso sulla normativa”, ha ribadito Angiolino Liguori.
Più dura la posizione di Cgil e Adl, che probabilmente non si presenteranno nemmeno al nuovo tavolo tecnico. Questa netta spaccatura e il malumore che serpeggiava tra le educatrici ha indotto Liguori e i suoi a lasciare la sala del Museo del Tessile.
“L’amministrazione ha alzato un muro – ha sottolineato Paola Busotti (Cgil) – Anche incommissione, solo Valentina Verga (consigliera comunale del Pd, ndr) ha cercato di aiutarci. Purtroppo nessuno ha saputo darci risposte, così come era già accaduto al tavolo tecnico. Piuttosto che perdere ulteriormente tempo, meglio dedicarlo alla scuola”.
“Stanno distruggendo un settore – ha rincarato Pina Sculco (Adl) – È arrivato il momento di lottare”.
“C’è poco da dire – ha aggiunto Fausto Sartorato, sempre di Adl – Dateci il mandato di indire lo stato di agitazione e andare in prefettura. Anche i vigili negli ultimi due mesi non prendono l’indennità. Mi auguro sia solo un caso, ma è ora di muoversi”.